I social media sono stati creati per semplificare le relazioni umane, per intensificare le capacità di interazione fornendoci nuovi modi per condividere le nostre vite/esperienze e metterci in relazione con gli altri. I guru dei social media hanno predicato su questa linea per molti anni: per avere successo, dovete essere “più umani”, “umanizzare il vostro brand” e tenere a mente che “è la relazione umana ciò che conta”. E nonostante ci siano molti esempi di come i grandi marchi riescano ad ottenere ottimi risultati applicando questa filosofia, c’è un filone che gli si oppone fermamente e mette in discussione le strategie basate su questa idea. Sto parlando dei virtual influencer, modelli generati dal computer che stanno guadagnando sempre più popolarità, soprattutto su Instagram.
Come potete vedere qui sopra, i virtual influencer rispondono ad una serie di tipologie diverse. Ne esistono alcuni pressoché identici alle persone reali, altri più simili a cartoni animati ed altri ancora che ricordano i personaggi di The Sims. Ma indipendentemente dalla loro natura, quello che conta è che stanno aumentando giorno dopo giorno. A confermarlo è uno studio condotto dalla piattaforma di social analytics HypeAuditor, che ha messo insieme una panoramica di alcuni dei migliori virtual influencer del momento, analizzandone le performance dello scorso anno. I dati, come potete notare, parlano da sè.
Stando a quanto riferito da HypeAuditor: “I virtual influencer hanno tre volte tanto l’engagement degli influencer reali. Questo significa che i follower sono più coinvolti dai contenuti di virtual influencer“. È una rivelazione davvero sorprendente, soprattutto se consideriamo come possa influire sul futuro dell’influencer marketing. Se questi dati sono corretti e l’aumento dei virtual influencer è davvero reale, non c’è da stupirsi che anche i grandi marchi possano cominciare a guardare in questa direzione. D’altronde, un influencer virtuale non deve essere retribuito, è imparziale, e disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. E molto popolare, stando a quanto dimostrato da questo studio.
Sarà questa la nuova tendenza a cui affidarsi per la propria strategia di comunicazione?
Analizziamo la questione. Se pensiamo al target di pubblico a cui si rivolgono i virtual influencer, sembrerebbe che gli utenti di sesso femminile più giovani siano quelli con cui interagiscono maggiormente. Sono soprattutto le ragazze tra i 18 e i 24 anni ad essere coinvolte da questi personaggi virtuali. Soprattutto se residenti negli Stati Uniti.
E se vi state chiedendo chi sono i virtual influencer, ecco la lista fornita da HypeAuditor (con tanto di numero di follower):
Come già notato, i personaggi spaziano da rappresentazioni iperrealistiche a quelle in stile cartone animato. L’influencer virtuale più nota è Lilmiquela – 1.7 milioni di follower -, seguita dal personaggio stile Bratz Noonoouri – 331k follower -, dalla più realistica Imma – 159k follower – e infine dall’iperrealistica Shudu – 193k follower -.
C’è da notare che su buona parte dei profili Instagram di questi influencer compare la specifica che si tratti di personaggi virtuali o digitali, inserita direttamente nella sezione della biografia. Quello che c’è da capire è se, dato il successo dei virtual influencer, qualcuno cercherà o meno di mascherare il fatto che non siano reali. E soprattutto se saranno emesse delle regolamentazioni precise per la divulgazione di queste informazioni. Si tratta di qualcosa che scopriremo più in là, dato che per ora ci sono ancora limitazioni importanti per l’uso dei personaggi virtuali. Al momento, costruire un personaggio virtuale 3D risulta ben più costoso di una collaborazione con un influencer in carne ed ossa. Ma man mano che la tecnologia avanza, questo potrebbe risultare meno costoso ed impegnativo.
L’altro grande quesito riguarda l’impatto che un corpo rappresentato virtualmente può avere sugli utenti impressionabili. Chiaramente, già ci sono numerosi dibattiti riguardo la reazione delle giovani donne che cercano di imitare, anche fisicamente, i modelli diffusi sui social. Ma sarebbe difficile pensare che possano fare lo stesso con gli influencer virtuali, dato che il loro fisico non dipende affatto da una dieta, bensì da una creazione digitale.
In ogni caso, non sappiamo cosa succederà in futuro a questi personaggi. HypeAuditor sostiene che l’elemento novità sia di vitale importanza per la popolarità riscossa fino ad ora. Ma sarà davvero così? I virtual influencer scompariranno presto o diventeranno sempre più noti? Sarà il tempo a deciderlo. E non solo.
[ via socialmediatoday.com ]