Durante il corso di web marketing con Studio Samo affronto il lavoro che deve svolgere un autore per scrivere un buon contenuto sul blog. Mi concentro sul piano editoriale, definisco i punti per individuare una reader personas e suggerisco la soluzione utile per individuare filoni da trasformare in contenuti.
Indice dei contenuti
ToggleIn questa fase emerge un argomento che attira l’attenzione degli studenti: tag e categorie. Un blog WordPress – più in generale qualsiasi tipo di blog – offre due tipi di contenuti che svolgono funzioni differenti. Parlo delle pagine e dei post. Quest’ultimi possono essere organizzati attraverso tag e categorie, delle pagine archivio.
Gestire tag e categorie è un lavoro semplice. Ma devi rispettare alcune regole per evitare che il tuo blog diventi un ginepraio di pagine inutili per il lettore e per Google. Ricorda che queste tassonomie sono preziose, ma possono diventare trappole per la tua attività di blogger. La soluzione? Ho raccolto le domande che mi fanno offline e online per creare un piccolo manuale da avere sempre a portata di click.
Cosa sono tag e categorie?
Delle tassonomie, dei contenitori di articoli divisi da topic ben precisi. In un blog dedicato al web marketing, ad esempio, usi come categorie social media marketing, SEO, email marketing e web design. Mentre come tag definisci Facebook, Pinterest, Google Plus, Twitter.
La categoria è un contenuto generale, un macro-contenitore che definisce un ramo importante dell’argomento: in questo caso è l’articolo che viene inserito nella categoria. Il tag, invece, è una parola che descrive un aspetto dell’articolo e viene collegato al post. In realtà non esiste differenza strutturale, solo organizzativa. E non c’è un rapporto gerarchico: sono elementi indipendenti, due soluzioni per strutturare i contenuti del blog.
Per approfondire: social blogging, tutto si riduce ai contenuti duplicati?
Quante categorie può avere un blog?
Prima domanda senza risposta netta. Non esiste un numero fisso, non c’è una regola definita a priori che impone un numero massimo di categorie a un blog. Quello che devi valutare è la reale utilità di ogni elemento. Vero, non esiste un tetto alle categorie in un blog WordPress, ma il buon senso di solito ti aiuta a prendere una decisione.
Le categorie sono degli archivi che riuniscono i post che affrontano lo stesso tema. Ma in termini strategici sono delle descrizioni del topic centrale: ti muovi dal generale al particolare e cerchi di individuare le sfumature utili per affrontare un argomento. Quindi c’è una seconda domanda collegata: esiste un blog senza categorie?
Nessuno ti obbliga, ma rischi di avere un blog impossibile da gestire e da scoprire. In questo caso mi sento di dare poche indicazioni: un blog medio può avere dalle 5 alle 8 categorie. Non esistono numeri ufficiali, ma in base alla mia esperienza questo è un buon equilibrio.
Posso inserire un articolo in più categorie?
Il concetto è questo: ogni articolo si trova in una categoria. Stop, non si aggiunge altro. Però in qualche caso ci sono delle sfumature da rispettare, e può essere utile posizionare un post in più categorie: è concesso, si può fare. Anche WordPress SEO by Yoast benedice quest’eventualità e consente di definire la categoria principale (funzione utile per il breadcrumb). Ma ti ripeto: è l’eccezione, non la regola.
Quanti tag può avere un blog?
I tag sono più numerosi della categorie, ma devi ragionare in termini di economia: non devono essere pubblicati a cuor leggero. Sembrano elementi meno impegnativi della categoria, ma non devi creare tag senza senso. Sono sempre delle pagine archivio che racchiudono contenuti e devono avere un significato all’interno del progetto editoriale.
Espando la domanda: quanti tag devo inserire in un post? Pochi. Spesso le persone sono convinte di migliorare il posizionamento di un articolo inserendo tag a profusione, combinando le keyword più interessanti. No, non funziona così. I tag servono a organizzare i contenuti, permettono al lettore di scoprire nuovi articoli dedicati a un argomento.
[easy-tweet tweet=”Quanti tag per un articolo? Pochi, molto pochi: non esagerare!”]
Io seguo questa linea: massimo 3 o 4 tag. Non è una regola fissa, chiaro, ma non vado oltre. A differenza dalle categorie, esistono blog senza tag o singoli post che non hanno bisogno di quest’attenzione. Il tag non è un obbligo.
Creo prima i post e poi tag/categorie o viceversa?
Qual è il problema di tag e categorie? Aggiungere risorse sull’onda dell’euforia e poi ritrovarsi con una pagina vuota, magari con due articoli che potevano essere inseriti altrove. Questo accade quando crei i contenitori prima dei contenuti. Io di solito seguo questa linea: aspetto che ci siano minimo 10 articoli per una tassonomia prima di inaugurarla. In questo modo evito brutte sorprese e mi assicuro che il filone sia avviato con successo.
Posso avere un tag simile a un altro? E una categoria?
No, questo è da sconsigliare. Le tassonomie possono essere utili in termini SEO, ma a volte si trasformano in un incubo. Motivo? Sovrapposizione del significato. Detto in altre parole le etichette hanno un forma differente e un significato simile o uguale. Per essere chiaro ti faccio un esempio:
- Primo tag: webwriter
- Secondo tag: web writer
- Categoria: scrittura online
Cambiano le parole, ma il significato è lo stesso. Un esempio simile è quello che vede SEO e posizionamento per i motori di ricerca come tag e categorie. Quale differenza c’è tra questi concetti? Nessuno, sono due parole differenti che hanno lo stesso significato. Quindi ospiteranno gli stessi articoli e daranno vita a pagine duplicate: un problema per la user experience e per la SEO. Meglio creare tag e categorie con termini capaci di descrivere aspetti differenti dell’argomento.
Tag e categorie portano vantaggi SEO?
Se sfruttate nel modo giusto sì. Tag e categorie sono pagine web con contenuto già presente nei post, e questo non è il massimo in ottica dell’ottimizzazione SEO. Ma se la scelta delle etichette è ragionata (vedi punto precedente) puoi ottenere buoni risultati perché WordPress SEO by Yoast offre la possibilità di modificare tag title e meta description.
Senza dimenticare che il form WordPress per pubblicare tag e categorie offre un campo di descrizione, un testo unico per introdurre la lista di articoli archiviati. Qui puoi utilizzare il codice HTML e sfruttare immagini, embedded o link.
Le tue domande migliori
Questi sono gli interrogativi che minano la serenità dei blogger e che impediscono alle giovani leve del web di usare tag e categorie al massimo. Ovvero per dare al lettore delle occasioni in più e far scoprire nuovi contenuti. Ricorda che i link possono essere usati negli aggiornamenti social, nei link interni degli articoli e nei menu personalizzati.
Non limitarti alla semplice archiviazione: sfrutta la forza delle tassonomie. Ma per fare questo devi risolvere tutti i dubbi. Io ho messo nero su bianco le mie domande, ora aspetto le tue nei commenti. Aiutami a migliorare questa risorsa e troviamo insieme la risposta ai tuoi quesiti.
6 risposte
Ciao Fabio, non temere non vedo il tuo commento come un attacco. Ma come un’occasione per spiegare meglio questo concetto.
Mi dispiace che alcune risposte appaiano senza senso, sono consapevole della difficoltà dell’argomento. Non ho la risposta precisa perché non esiste ma c’è una soluzione relativa: non devi creare tag senza senso. Io ne metto 3 o 4 perché in base all’organizzazione del blog (e di quelli che curo) questa è la soluzione migliore per non creare pagine a caso.
Ogni tag è una pagina che crei, e Google la vede come tale. Così come gli utenti. Se è utile sarà apprezzata, e si posizionerà. Se è inutile rischia di diventare l’ennesimo contenuto che appesantisce il tutto.
Quindi, ricapitolando: se un tag è utile per caratterizzare in maniera utile un contenuto lo puoi mettere. Ma come dici anche tu non bisogna esagerare. Poi, nel caso dei tag YouTube stiamo parlando di altri elementi e di altre piattaforma con logiche differenti. Non sono sovrapponibili.
Spero che tutto appaia più chiaro ora, a presto.
Non ti preoccupare, Fabio. Sono a tua disposizione per qualsiasi chiarimento 😉
Ti ringrazio, sto cercando di creare il mio blog/sito al meglio, le tue informazioni mi sono state molto utili, io faccio parte del gruppo… che pensava: più tag metto meglio è… invece ora ho scoperto che non è così e ho subito modificato il tutto.
Bene. Attenzione però a non fare modifiche estreme senza la giusta consulenza. Ad esempio cancellare pagine già pubblicate e indicizzate senza l’aiuto di un webmaster esperto potrebbe causare errori 404.
Salve io sono nuovissima in questo mondo ed ho un problema, forse lei può aiutarmi.
Ho aperto un sito wordpress da poco. Ho iniziato a crearlo ed aggiungendo gli articoli, essi venivano in automatico sistemati nel blog del sito con categoria “uncategorized”. Da quando ho “scoperto” che era possibile cambiare le categorie degli articoli ne ho create 5 ed ho eliminato/modificato le tre “predefinite”. Da qui un incubo. Gli articoli non sono più visibili sulla pagina del blog e non so dove sono, o meglio, so che per ogni categoria è stata creata una pagina che racchiude gli articoli con quella categoria appunto, ma se navigo nell’anteprima del sito non so dove andare per trovare le pagine. Io vorrei collegare le pagine delle varie categorie degli articoli con la pagina del blog ed anche con altre pagine statiche.
ES:
Articolo: “5 motivi per fare yoga”
Categoria: “yoga”
Pagina statica: “arti orientali”
Vorrei visualizzarlo nella pagina del blog (vorrei che ogni articolo che io inserisco sia visualizzabile sulla pagina del blog, che venga inserito in automatico a prescindere dalla sua categoria d’appartenenza) e vorrei poter collegare la pagina di categoria “yoga” alla pagina statica che ho creato “arti orientali” per poter accedere da lì.
Non so se sono riuscita a spiegarmi appieno, spero che lei riesca a capire e che possa dirmi come procedere o indirizzarmi su un tutorial o simile, in lingua italiana, che possa spiegare in modo accurato e semplice.
La ringrazio in anticipo per il tempo che potrà dedicare alla mia richiesta,
grazie mille.
Salve, vorrei condividere la mia esperienza.
Le categorie devono esser una decina al massimo. D’accordo, questo vale in un blog dove ad esempio hai “computer, cellulari, tv” come categorie principali e come sottogruppo di “computer” hai “portatili” e “desktop”, mentre le marche vanno sui tag così riesci a classificare le recensioni di computer, cellulari, televisori… che produce una stessa azienda.
Io invece ho un’esigenza diversa e sto pensando di usare più categorie:
Le due macro sono “mondo reale” e “mondo positivo”; la prima raccoglie i sottogruppi “consigli di lettura”, “documentari e podcast”, “storie vere”, “noi e il web”.
La seconda ha le storie di fantasia raccolte nei sottogruppi a cui ho dato il nome di ogni singolo personaggio che racconta la sua storia, per poi aggregarli ognuno con ListCategoryPost -plugin- in una pagina statica dedicata al personaggio in questione.
I tag invece sono argomenti più specifici, ad esempio l’ambiente quindi campus, pro loco, e così via.
Il fatto è che i personaggi in una o più storie a volte se ne vanno per sempre, a volte vanno via poi tornano, a volte ancora muoiono…
E talvolta succede pure che uno interviene una volta sola. Per cui là, il soprannome del personaggio viene solo usato come tag ma non avrà una categoria per conto suo.
Ultima nota tecnica riguardo le URL:
per non far confusione di URL mancanti, redirect o indirizzi impossibili, io faccio così:
[dominio]/personaggio-storia
tipo: [dominio]/tatiana-brindisi (l’articolo si chiamava “il brindisi”) quindi non c’è quell’orribile effetto categoria/sotto/titolo, in tal caso diventerebbe mondo-positivo/tatiana/brindisi, e anche no.