Sai qual è l’obiettivo di una campagna advertising su Facebook? Convertire.
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ToggleDevi creare degli utili, devi fare in modo che i soldi investiti nella campagna ritornino in modo diretto o indiretto. Ecco perché c’è una vera e propria arte dietro lo sviluppo e la pubblicazione delle campagne advertising su Facebook. I motivi sono chiari: se riesci a lavorare con questo strumento puoi raggiungere un pubblico preciso, mirato, interessato al tuo messaggio.
Ed è questo uno dei principi dell’inbound marketing, giusto? Fare in modo che le persone ti trovino nel momento in cui hanno bisogno di te. Per fare questo devi lavorare bene con il content marketing, devi investire in una buona ottimizzazione SEO. Ma devi anche fare social media marketing, e le campagne Facebook sono una delle attività più importanti del settore SMM.
Ma devono essere pianificate con attenzione. A prescindere dagli obiettivi, altrimenti rischi di bruciare le tue risorse. Sai bene che una campagna Facebook può avere diversi scopi (l’immagine in basso ne è la prova), e puoi utilizzare dei formati specifici per ottenere determinati risultati. Uno degli aspetti più influenti per il lavoro di Facebook Advertising è il copy.
Esatto, i testi scritti. I messaggi pubblicitari su Facebook sono una combinazione di codici. I contenuti visual sono importanti, in molti casi occupano buona parte dell’advertising. Il testo ha un ruolo principale nel successo/insuccesso di una campagna Facebook. Ora la tua domanda è chiara: come posso migliorare i testi delle sponsorizzazioni? Come posso ottenere il massimo risultato e convincere le persone giuste a cliccare sugli annunci?
Ragiona in base al formato
Il primo passaggio per creare un buon copy per Facebook: ragionare intorno al formato che vuoi utilizzare. Esistono diverse formule di advertising, alcune danno più spazio al copy e altre invece sono più severe in termini di battute.
Il tuo copy deve essere in grado di ottenere dei buoni risultati in tutte le occasioni. Ci sono pubblicità per portare persone sul sito web, per promuovere applicazioni, aumentare i like di una pagina, per mettere in evidenza un post o un video: ogni copy deve essere pensato per uno scopo, non esistono ricette universali.
Conosci il tuo pubblico
Per creare un buon copy dedicato alle campagne Facebook – anche per lavorare con la SEO e con gli altri social – devi conoscere il pubblico. Questa è una fase preliminare che non puoi ignorare. Puoi scegliere il target in modo scientifico, ma il CTR su un link è dato dalla tua capacità di lavorare sui bisogni e sulle necessità dell’utente.
Hai bisogno di un buon periodo di analisi della community: osserva i gruppi, i forum, le discussioni online. Usa Hootsuite o Tweetdeck per monitorare anche quello che succede su Twitter, e i vari strumenti SEO per ottenere informazioni preziose dai motori di ricerca. Un bravo copy si guarda intorno prima di scrivere, ascolta il suo pubblico.
Cerchi altre risorse? Ecco i migliori tool per analizzare i competitor online.
Call to action
Le call to action sono un punto di riferimento per la tua attività di social copywriting. La CTA chiama all’azione, spinge l’utente a svolgere un’azione. Vuoi che clicchi su un link? Invitalo. Vuoi che guardi un video? Suggerisci l’azione da svolgere. Le call to action funzionano, ma per ottenere dei buoni risultati devi seguire alcune regole.
In particolar modo, il verbo deve essere imperativo e devi aggiungere un valore all’ordine. Non basta chiedere a una persona di cogliere al volo un’offerta: gli devi anche spiegare i benefici. O meglio, i benefici devono essere inclusi nella call to action.
Un esempio chiaro l’ho preso da questo post di Hubspot: nella CTA ci sono i numeri per convincere le persone a cliccare, ci sono i vantaggi reali dell’offerta. A proposito di numeri: ricorda sempre che sono utili per comunicare in modo semplice e veloce un valore, ed è una gran cosa nel momento in cui devi sfruttare spazi minimi per comunicare e attirare l’attenzione.
Il dono della sintesi
Il copy delle campagne Facebook deve puntare alla sintesi. Questo non vuol dire svilire la buona comunicazione, omettere informazioni utili, banalizzare ogni forma di copywriting. La semplicità in questi casi è essenziale: Facebook è un mezzo di comunicazione basato sulla rapidità, sullo scorrere di una home page e sull’inflazione delle informazioni.
Detto in altre parole, devi andare al punto. Soprattutto se punti alle pubblicità nella barra laterale. Ti faccio un esempio con questo advertising di SumoMe. Trovi due campi dedicati al copy, il titolo e la descrizione. Nel primo viene ribadito il nome del prodotto, nel secondo si punta al motivo che dovrebbe spingerti a cliccare: se vuoi una crescita virale hai bisogno di questo tool.
Cosa noti? Niente perdite di tempo, niente giri di parole: lo spazio non lo consente. Il copy va dritto al punto, gioca con i bisogni del pubblico. Anzi, fa leva sul desiderio di avere una crescita virale del traffico. In questo caso il copy fa buon uso del visual e sfrutta il grafico in ascesa per amplificare il messaggio.
Attraverso una buona sintesi dei contenuti puoi dare risalto a quelle che sono le leve del persuasive copy. Di cosa sto parlando? Tu sai che le persone sono sensibili rispetto a determinati argomenti. E rispondono in modo più o meno inconsapevole a degli stimoli. Uno su tutti è la scarsità: gli esseri umani reagiscono di fronte a una risorsa che sta per terminare. Anche quando affronti un bene o una risorsa scarsa, difficile da reperire.
Due esempi su tutti: soldi e tempo. Spesso il copy delle campagne Facebook puntano su questi elementi: risparmiare tempo o denaro. Ecco altri esempi presi da Hubspot. Nel primo caso si invita all’azione ricordando che il tempo sta per scadere, nel secondo si lavora sul risparmio.
Copy per campagne Facebook: la tua opinione
L’ultimo ingrediente per ottenere dei buoni risultati: test. Devi fare delle prove, devi testare soluzioni diverse e lavorare in questo senso. Ovvero verso l’ottimizzazione del copy attraverso dei dati concreti. La base è questa: sintesi, emozioni, far leva su bisogni concreti, conoscere il pubblico.
Ma i risultati arrivano solo se riesci ad avere dei dati concreti sull’efficacia di un copy in combinazione con un visual. Sei d’accordo su questo punto? E sulle altre soluzioni per migliorare il copy delle campagne Advertising di Facebook? Aspetto il tuo contributo nei commenti.
2 risposte
Ciao! Leggendo quest’articolo mi è venuta in mente una domanda: per promuovere un’attività locale è meglio creare una campagna geolocalizzata oppure una campagna dove vado a targettizzare il pubblico per interesse? Nel primo caso infatti posso scegliere il pubblico in base alla vicinanza geografica e basta… ma non è detto che sia interessato a ciò che vendo. Nel secondo caso magari ho un pubblico interessato ma non necessariamente vicino all’attività (se scelgo questa seconda opzione posso anche scegliere le distanze, ma poi mi sembra un bacino troppo ristretto)… tu cosa consigli? grazie!
Ciao Alessandra,
Io di solito faccio parecchi test combinando i target con la geolocalizzazione (ad es. interessi ristretti – tipo pagine di competitor – e regione e interessi più ampi e città.)
Nel caso di remarketing (Custom Audience/Pubblico personalizzato) dipende parecchio dal tipo di attività: se puoi spedire anche fuori o pensi ci possa essere domand a(e il traffico mi pare di capire non sia enorme) puoi provare a non incrociare il target col geolocal per non avere un target troppo ristretto.
In ogni caso dipende dalla tua strategia: io ad esempio quando promuovo i corsi in aula utilizzo quasi solo audience geolocal ma tengo sempre qualche target group di retargeting (o anche lookalike) generico per intercettare domanda da fuori.