6 motivi per cui usare Facebook ads e Google ads in sinergia

sinergia-piattaforme-pubblicitarie

Facebook e Google sono i 2 principali canali pubblicitari per promuovere contenuti, prodotti e servizi sul web. Molti inserzionisti spesso hanno un loro canale preferito, quello in cui si sentono più esperti e cercano di privilegiare rispetto all’altro.

In realtà non si dovrebbe mai partire dallo strumento, bensì dalla strategia. E spesso, l’utilizzo di entrambi i canali in sinergia tra loro, è la miglior scelta strategica.

Sono diverse le caratteristiche in comune, o che si completano tra loro, dei due canali.
Ecco perché utilizzarli insieme.

Massimizza la copertura e la Brand Awareness

Brand Awareness con Facebook

Grazie agli obiettivi di campagna Copertura e Notorietà del brand, all’opzione di ottimizzazione basata sulle impression, e ai tanti posizionamenti disponibili (incluso Instagram), Facebook offre agli inserzionisti un’incomparabile capacità di promuovere il proprio Brand.

Gli inserzionisti possono utilizzare Facebook per indirizzare la pubblicazione degli annunci a quei potenziali clienti che hanno più probabilità di ricordarsi del loro marchio. Questo tipo di attività è fondamentale per stabilire relazioni con i potenziali clienti, e iniziare a guidarli verso le conversioni.

Brand awareness con Google

Google Ads offre diverse tipologie di campagne e posizionamenti per aiutarti a diffondere il tuo marchio. A seconda del tuo obiettivo di marketing, puoi scegliere tra diversi tipi di campagne: Ricerca, Display, Video, etc.

Ogni tipo di campagna e posizionamento offre l’opportunità di aumentare la consapevolezza del proprio marchio laddove ha senso per la tua attività.

Può essere legato ad una ricerca attiva dell’utente, e in questo caso ti lascio solo immaginare quanto può essere importante mostrare il proprio Brand ad utenti che svolgono, sul motore di ricerca di Google, ricerche a tema inerenti ai nostri prodotti e servizi e ai problemi che questi risolvono.

Le campagne Display e Video, inoltre, mostrano il marchio a persone con determinate caratteristiche, in base a quello che hanno cercato sul web recentemente, in base ai loro interessi e dati demografici o in base agli argomenti trattati dal sito web su cui appare il nostro annuncio, o parole chiave presenti su di esso.

Coinvolgimento di utenti con diversi livelli di consapevolezza

Tipologia di utenti su Facebook

Facebook è simile ad una Rete Display. Gli utenti che navigano su queste reti non hanno lo stesso livello di consapevolezza degli utenti che agiscono nella rete di ricerca, perché non cercano attivamente la soluzione offerta dalla tua attività, ma vengono raggiunti per:

  • caratteristiche
  • interessi
  • comportamenti

Questo non significa che Facebook e le reti display siano peggiori in termini di performance; semplicemente sì tratta di utenti che si trovano in punti diversi del funnel e la comunicazione va impostata in modo diverso.

Entrambi però sono importanti, anche perché possono cooperare tra loro nel funzionamento del funnel. Ad esempio, possiamo utilizzare gli utenti acquisiti da Facebook in remarketing su Google ads.

Tipologia di utenti su Google

Essendo Google un motore di ricerca, possiede informazioni molto precise su quello che gli utenti realmente cercano e quindi desiderano.

I segmenti di pubblico su Google stanno diventando sempre più cruciali per la strategia. Ora ci sono a disposizione numerose opzioni di target per indirizzare gli annunci o osservare rigorosamente i segmenti di pubblico nelle tue campagne. Questi segmenti possono essere basati sulle caratteristiche demografiche degli utenti, su ciò che hanno cercato nel motore di ricerca e sulle azioni compiute sul sito web, oltre che sugli argomenti e e parole chiave.

Puoi sfruttare questi segmenti di pubblico per aggiustare la tua offerta, personalizzare il messaggio e ottimizzare il ritorno sulla spesa pubblicitaria.

Funnel

Il funnel con Facebook

Facebook è uno strumento molto potente per la costruzione di un funnel, perché è in grado di canalizzare l’utente in tutte le fasi: dalla conoscenza e l’interazione con il brand, passando dal traffico e dalla lead generation, fino alla conversione finale. Sono tutti obiettivi previsti nelle campagne.

Facebook divide il processo in 3 fasi cruciali:

  1. Notorietà
  2. Considerazione
  3. Conversione

Il funnel con Google

Google offre agli inserzionisti non solo un’ampia copertura dei propri annunci, ma anche l’opportunità di generare traffico, acquisire lead e vendere direttamente prodotti e servizi. È possibile creare un funnel attraverso diversi tipi di campagne.

Ad esempio, possiamo impostare un segmento di pubblico in-market (utenti che stanno cercando o pianificando attivamente qualcosa di specifico) per promuovere il proprio Brand tramite i video su YouTube.
Successivamente possiamo creare un elenco per il remarketing basato sulle visualizzatori del video e promuovere un annuncio su questo pubblico nella rete display.
Ancora oltre, possiamo creare un nuovo elenco per il remarketing basato su chi ha cliccato su questo annuncio e promuovere su di esso l’acquisto dei nostri prodotti e servizi.

Mentre queste campagne sono in esecuzione, puoi aggiungere i tuoi segmenti di pubblico come “osservazione” nelle campagne di ricerca. In questo modo, puoi fare specifici aggiustamenti d’offerta e capire la pertinenza di un certo segmento di pubblico rispetto ad un’intento di ricerca, per poi eventualmente utilizzarlo in rete display per un nuovo funnel.

Generare Lead in quantità e qualità

Lead generation con Facebook

Facebook è probabilmente la piattaforma ideale per ottenere il maggior numero di Lead al minor prezzo. I tassi di conversione sono molto interessanti, e c’è la possibilità non solo di acquisire il contatto inviando l’utente dall’annuncio alla landing page, ma anche attraverso un modulo di generazione contatti interno a Facebook.

In altre parole, su Facebook puoi fare Lead generation anche se non hai un sito web, grazie ad un modulo che si apre direttamente all’interno dell’App. Questo è in grado di compilare automaticamente i campi prendendo i dati direttamente dal profilo personale dell’utente, e possiamo inoltre aggiungere delle domande personalizzate per qualificare meglio il contatto, filtrare utenti non in target e ottenere maggiori informazioni.

In molti casi può essere più conveniente acquisire il Lead tramite una landing page, perché la qualità media del contatto si mostra superiore. In ogni caso, grazie alla mole di informazioni che Facebook possiede sugli utenti, e alle possibilità di targetizzazione e ottimizzazione, è possibile svolgere attività di Lead generation molto profittevoli sia nel B2C che nel B2B.

Lead generation con Google

Abbiamo parlato di qualità del Lead su Facebook, ma nessuno, su questo piano, può superare la qualità di un contatto proveniente da un esplicito intento di ricerca.

Mentre su Facebook o in rete Display l’utente riceve il nostro annuncio, ed è quindi in una posizione passiva, sulla rete di ricerca di Google l’utente ha svolto un’azione attiva per cercare uno specifico prodotto o servizio, o contenuti ad essi collegati.

Tuttavia, con l’alta qualità il prezzo sarà anche più alto. La rete di ricerca generalmente ha un CPA più elevato rispetto a una tipica campagna Facebook o Display su Google. Quindi è molto importante lavorare a livello di ottimizzazione e distribuzione del budget nel modo più opportuno.

A/B Test

Testare su Facebook

È importante, se il budget te lo permette, che tu effettui test costantemente per raccogliere nuove informazioni utili alla tua strategia pubblicitaria su Facebook.

La piattaforma mette a disposizione uno strumento di A/B test che consente di testare varianti diverse per scoprire qual è la più efficace per i nostri risultati.

È possibile testare segmenti di pubblico, strategie d’offerta, creatività e posizionamenti differenti.

Testare su Google

Ci sono tante possibilità quando si tratta di testare variabili in Google Ads.

Abbiamo la funzione Bozze ed esperiementi, con la quale possiamo creare una variante della campagna con impostazioni differenti che, utilizzando lo stesso budget, ci indicherà se funziona meglio o meno rispetto a quella principale.

Questa può essere molto utile per testare nuove strategie d’offerta.

Inoltre è possibile creare diverse varianti di annunci della campagna impostando la rotazione non ottimizzata, scoprendo così quale performa meglio in termini di conversioni.

Obiettivi e KPI

I risultati su Facebook

I costi per 1000 impression (CPM) su Facebook sono molto più bassi rispetto alla rete di ricerca di Google. E anche il Costo per clic (CPC) è tendenzialmente più basso.

Tuttavia il confronto è decisamente impari: perché i clic sono molto più qualificati sulla rete di ricerca, dove gli inserzionisti sono disposti a pagare maggiormente per ottenerli e per apparire al di sopra di un competitor.

A seconda della tua strategia, quindi, Facebook può essere il luogo ideale per ottenere clic a basso costo e successivamente creare pubblici per il remarketing tramite il quale educare gli utenti e convertirli (anche su Google).
In questo modo si può massimizzare il Roas dell’intero investimento pubblicitario puntando sull’abbassamento dei costi nella parte alta del funnel.

I risultati su Google

Se c’è un minimo volume di ricerca su keywords inerenti al nostro business, Google è un canale che non puoi perdere. Con oltre 40.000 query di ricerca elaborate ogni secondo, gli utenti utilizzano costantemente Google per cercare informazioni e contenuti, rispondere alle loro domande e prendere decisioni di acquisto.

Il primo passo verso i tuoi obiettivi pubblicitari è quello di intercettare i tuoi potenziali clienti nel momento in cui si stanno avvicinando all’acquisto. E una volta che sai come funziona Google Ads e come ottimizzarne il rendimento, le opportunità di costruire nuove strategie partendo da esso, anche in sinergia con altri canali come Facebook, sono infinite.

PS: se hai trovato utile questo post e vuoi saperne ancora di più, prova gratis Studio Samo Pro, la nostra piattaforma con oltre 200 corsi pratici.

Piaciuto? Condividilo!

L'autore

Picture of Salvatore Antonio Sagliano
Salvatore Antonio Sagliano
Articoli di Salvatore Antonio Sagliano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti gratis a…

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...

prompt engineering
Jacopo Matteuzzi

Prompt Engineering AI: cos’è, guida pratica

In questo articolo scoprirai cos’è il prompt engineering, perché è così importante, e soprattutto come può trasformare il tuo modo di lavorare con l’intelligenza artificiale.

piano editoriale instagram
Giuliana Curato

Piano editoriale Instagram: come farlo, idee e spunti

Come possiamo fare per emergere tra migliaia di contenuti e assicurarci che il nostro messaggio non solo raggiunga il pubblico desiderato ma che lo coinvolga, lo informi e lo intrattenga nel modo giusto? Ovviamente, creando un piano editoriale strutturato. Scopriamo insieme come!

email marketing automation
Marianna Caravatta

Email Marketing Automation: guida per iniziare

Immagina di poter raggiungere i tuoi clienti con il messaggio giusto al momento giusto, senza dover digitare ogni singola email. Benvenuto nel mondo dell’email marketing automation, dove la tecnologia trasforma la comunicazione in una potente macchina di connessione e conversione. Iniziamo insieme!

Vuoi essere sempre sul pezzo?

Iscriviti a MakeMeThink, la newsletter di Studio Samo. ✉️ Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Manca poco al Black Friday...