Cos’è il social audio
Tutti siamo abituati a vedere i contenuti dei social network come testo, emoji e video. Oggi, complice l’esplosione dei podcast e di Clubhouse – il social basato sull’uso esclusivo della voce – i creator e i marketer hanno a disposizione un nuovo elemento per arricchire la loro comunicazione: il social audio.
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ToggleA differenza dei podcast che vengono registrati per essere ascoltati in un secondo momento, il social audio funziona in tempo reale e consente agli ascoltatori di partecipare in maniera attiva al dialogo.
Il social audio è particolarmente efficace perché aggiunge una dimensione di contesto alla comunicazione che non è possibile avere in un testo scritto. Quando si ascolta la voce di qualcuno, ad esempio, la comprensione è influenzata dalla sua intonazione.
Questi elementi informativi si perdono nei video, sebbene anche in questi sia presente una traccia audio, perché quello che vediamo in un filmato (protagonisti, accessori, background, ecc.) cannibalizza la nostra attenzione a scapito di tutto il resto.
Nel social audio sentiamo solo le voci, quindi non bisogna preoccuparsi dell’aspetto fisico o degli aspetti scenografici.
Quanto sarà usato il social audio
Nella sua approfondita analisi Jeremiah Owyang stima che Clubhouse al momento conti circa 10 milioni di utenti registrati e che la sessione utente media duri 90 minuti.
Nei prossimi 12-18 mesi, assisteremo a una continua crescita dell’adozione dei social audio in generale (con Clubhouse, Fireside e Twitter Spaces).
Questa tendenza sicuramente è condizionata dalla pandemia e dall’isolamento forzato. Tuttavia, anche quando sempre più persone riceveranno i vaccini e ci si avvicinerà a una forma di normalità, ci saranno comunque tanti individui che continueranno a lavorare da casa, sfruttando le opportunità del digitale.
Questo significa che il social audio continuerà a essere utilizzato nel lungo termine.
Social audio: cosa cambia per il business e il marketing
A livello sostanziale, per le aziende che hanno intenzione di integrare il social audio nel marketing e nella customer care, non ci sono grosse differenze di approccio tra piattaforme come Clubhouse e altri social media.
Bisogna utilizzare portavoce molto preparati in grado di fare presentazioni, comunicare, dialogare e ascoltare con empatia.
Il social audio, ovviamente, funziona meglio se questi portavoce sono buoni conversatori (e moderatori di community o stanze come quelle di Clubhouse).
Quando si sta partecipando a una conversazione audio dal vivo, non possiamo fare il copia-incolla di un comunicato stampa o usare un documento già pronto, se non come scaletta. Se c’è un dialogo, bisogna essere pronti a rispondere a domande anche scomode, senza farsi trovare impreparati. Soprattutto se parliamo a nome di un’azienda o di un brand.
Anche i manager si renderanno conto che ciò che funziona sugli altri social, non potrebbe funzionare nei social audio. In queste piattaforme le persone vogliono un dialogo autentico e umano, anche se si parla a nome di un’organizzazione.
Il social audio per eventi online dal vivo
Il social audio ha il potenziale per avere un impatto profondo su tutto il comparto degli eventi online dal vivo.
Da quello che si sta vedendo su Clubhouse, soprattutto nelle stanze americane, questo è molto probabile perché aumentano le conversazioni molto segmentate e le sponsorizzazioni di brand e aziende.
Al momento, la maggior parte degli eventi online usano videoconferenze dal vivo per connettere i partecipanti tra loro.
Su Clubhouse potrebbero arrivare conferenze online dal vivo (ad accesso libero o limitato da un ticket), dove ogni partecipante avrebbe la possibilità di spostarsi da una stanza a un’altra su un argomento specifico, come se fosse un tavolo di lavoro, in relazione ai suoi interessi o alle sue esigenze professionali e di formazione.
L’intelligenza artificiale potrebbe essere un aiuto per raccogliere dati utili e determinare chi è influente, la diffusione della conversazione e il sentiment, le impressioni di chi è nella stanza e i tassi di coinvolgimento audio.
Sviluppi possibili del social audio
Sulla scia di Clubhouse, anche piattaforme consolidate come Facebook e Twitter stanno avviano lo sviluppo funzionalità audio. Questo induce a pensare che il social audio sia qui per restare.
È molto probabile che tra 5 anni i canali social audio non saranno prodotti indipendenti, ma saranno integrati in altre piattaforme, diventando uno strumento in più da aggiungere alla cassetta degli attrezzi di chi comunica.
Ecco alcune cose che potrebbero essere integrate nel social audio.
- L’aggiunta di funzionalità ed emoticon basate su testo.
- La possibilità di registrare conversazioni audio e pubblicarle come un podcast in un secondo momento.
- Ci potrebbe essere anche la possibilità di registrare selettivamente solo una voce, per rispettare la privacy delle persone.
- L’integrazione di blockchain e criptovalute in modo che le persone possano monetizzare il social audio e le conversazioni a cui partecipano.
- Si stanno studiando stanze premium, magari legate a contenuti artistici o di intrattenimento, con rimozione del rumore di fondo, suono stereo e audio spaziale con effetti particolari.
- Un altro aspetto fondamentale sarà l’integrazione del social audio in ambienti esterni a quelli nativi, come un sito web o un blog, che potrebbero avere un pulsante per consentire ai lettori di partecipare a una conversazione dal vivo con l’autore.
Modelli di business per sfruttare il social audio
Possiamo distinguere i modelli di business legati al social audio in tre gruppi principali.
- Il modello di business basato sull’utente è quello dove i clienti pagano per accedere a funzionalità premium, come esperienze audio avanzate, e sono in grado di suggerire ai creator i contenuti che vorrebbero vedere dentro la piattaforma.
- I modelli di business del marketing o della pubblicità sfruttano la visibilità a pagamento vendendo sponsorizzazioni per club ed emoticon di marca, banner pubblicitari e stanze sponsorizzate da brand e aziende.
- Il modello di business basato sulla monetizzazione dei dati usa i dati anonimi degli utenti per venderli agli inserzionisti o ai governi, oppure l’accesso alle API della piattaforma per venderlo agli sviluppatori di app.
Come si è visto, i margini di sviluppo legati al social audio, così come le possibilità di sperimentare con i nuovi formati audio, sono tanti.
E tu, pensi di integrare il social audio nella tua strategia di marketing o nella tua comunicazione aziendale?
(Fonte)