Il Webmaster central blog di Google non ha retto allo spam nei commenti e dalla casa madre hanno deciso di correre ai ripari con un annuncio ufficiale.
Nessuno lo avrebbe mai detto, anche perché l’attributo link nofollow era stato introdotto nel 2005 come metodo per prevenire lo spam dei commenti così come ancora oggi riporta la notizia ufficiale (clicca qui per leggere).
Il 18 giugno 2005 Google scriveva che “if you’re a blogger (or a blog reader), you’re painfully familiar with people who try to raise their own websites’ search engine rankings by submitting linked blog comments like “Visit my discount pharmaceuticals site.” This is called comment spam, we don’t like it either, and we’ve been testing a new tag that blocks it. From now on, when Google sees the attribute (rel=”nofollow”) on hyperlinks, those links won’t get any credit when we rank websites in our search results”.
Ecco cosa invece ha scritto in questi giorni: “Over the years we read thousands of comments we’ve received on our blog posts on the Google Webmaster Central blog. Sometimes they were extremely thoughtful, other times they made us laugh out loud, but most of the time they were off-topic or even outright spammy; if you think about it, the latter is rather ironic, considering this is the Google Webmaster Blog.”
Come dicevamo il motivo per cui Google ha deciso di rimuovere i commenti è stato perché “il più delle volte erano off-topic o addirittura apertamente spam”.
È un po’ ironico, come ha affermato Google stesso, che il blog dei webmaster di Google debba preoccuparsi dei commenti di spam. Se ci pensate, la maggior parte dei messaggi relativi alla qualità della ricerca, al controllo dello spam e all’attributo nofollow provengono proprio da questo blog.
Ma di necessità virtù perché se nel corso degli anni sono stati letti migliaia di commenti spam la scelta di prendere una soluzione drastica era proprio dietro l’angolo.
Certamente fa sorridere il comunicato dove i dipendenti di Google ricordano come tanti post fossero a volte estremamente premurosi, altre volte li facevano ridere a crepapelle, ma il più delle volte erano off-topic o addirittura apertamente spam.
Certamente in questi 14 anni l’attributo link nofollow ha fatto storia di tutti i siti internet dove la sezione commenti è abilitata e nei tanti forum sparsi nella rete, ed ecco perché i SEO e i webmaster dovrebbero riflettere attentamente sul perché di questa scelta radicale operata da Google.
Ad essere onesti, commentare il blog webmaster di Google non è mai stato il modo migliore per interagire con Google, visto che raramente ha avuto come risultato una risposta da un googler. Anche per questo motivo Google ha invitato gli utenti, dal momento che sta chiudendo la funzione di commento sul blog di Webmaster Central, a concentrarsi sull’interazione con la community attraverso gli altri canali ufficiali, e quindi per tutti i post successivi, per i commenti, i feedback o storie divertenti ha consigliato di utilizzare Twitter o pubblicare direttamente nei forum di assistenza di Google Gruppi .
Ecco perché, come dicevamo se si sta progettando la realizzazione di un blog e se si sta pensando di abilitare i commenti, bisognerebbe riflettere bene prima di prendere una decisione.
Abilitare i commenti non vuol dire limitarsi ad aprire il sito allo spamming, ma può anche comportare un enorme dispendio di tempo nel dover moderare tali commenti, come quando scrivemmo che per Google il Nofollow serve a concentrarsi sul contenuto.
Inoltre, contenuti spam o offensivi possono influire in modo negativo sulla possibilità di monetizzare attraverso il proprio sito con il programma AdSense di Google.
Ricordiamoci sempre che i publisher di AdSense e i proprietari dei siti hanno la responsabilità di garantire i contenuti generati dagli utenti, come i commenti, e che siano in linea con le politiche anti incitamento all’odio di Google, pena la rimozione degli annunci dalle pagine trovate in violazione di tali norme.
A noi, invece, non resta che un piccolo rammarico. È veramente un peccato che gli spammer abbiano rovinato una delle parti migliori dei blog, proprio quella sezione interattiva dove attraverso i commenti i lettori potevano dialogare tra di loro.
[via searchengineland.com]