Ti hanno mai parlato di link building e hai annuito, senza sapere esattamente di cosa si trattasse? Non preoccuparti, non sei il solo. La link building può sembrare un concetto complesso, ma una volta compresa, può diventare una delle armi più potenti per migliorare la visibilità del tuo sito web.
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ToggleSe gestisci un e-commerce, un sito di lead generation o un blog, costruire una rete di link di qualità è essenziale per dare una marcia in più alle tue strategie SEO. Tuttavia, come ogni potente strumento, va maneggiato con cura: una link building mal eseguita può trasformarsi in un boomerang! 🪃
In questo articolo, ti guiderò passo passo attraverso le basi della link building: cosa significa realmente, come si fa in modo efficace e cosa evitare per non incorrere in errori che potrebbero penalizzarti. In pochi minuti, avrai una visione chiara su come impostare una strategia vincente e proteggere il tuo sito.
Se sei pronto a scoprire i segreti per migliorare il tuo posizionamento online con la link building, continua a leggere: non te ne pentirai!
Cos’è la Link Building? Definizione e significato
La link building è la pratica di ottenere backlink, ovvero collegamenti ipertestuali da altri siti web verso il proprio sito, con l’obiettivo di migliorare il posizionamento nelle pagine dei risultati organici (non a pagamento) dei motori di ricerca (SERP).
Di conseguenza, si tratta di una parte essenziale dell’attività SEO, in particolar modo della cosiddetta “SEO off-page” (termini che, in pratica, è sinonimo di link building).
Forse ti stai chiedendo: perché la link building è così importante per la SEO?
Seguimi:
Ogni backlink agisce come una sorta di “voto di fiducia” che altri siti danno al tuo contenuto, indicandolo come rilevante o autorevole. Più backlink di qualità riceve un sito, maggiore sarà la sua autorità agli occhi dei motori di ricerca come Google, il che può contribuire a migliorare il ranking (posizionamento SEO) del sito stesso.
Tutto chiaro fin qui?
La traduzione letterale di link building corrisponde a “costruzione di link”. Ed è esattamente ciò di cui si tratta nella pratica: costruire (ottenere) link 🙂
Cenni storici
Per capire come e perché è nata la link building bisogna tornare indietro nel tempo, più precisamente nel 2003.
Quando Google ha fatto il suo ingresso nel mondo dei motori di ricerca, i suoi fondatori hanno messo a punto un algoritmo, chiamato PageRank, che, dato un contesto di pagine connesse tra loro tramite collegamenti ipertestuali (link), riesce ad assegnare un peso numerico ad ogni pagina dell’insieme sulla base dei link ricevuti e del “peso” dei singoli link, definito dal valore della pagina di provenienza.
Per fare un esempio pratico, dati due siti “A” e “B”, il PageRank di “A” è maggiore di quello di “B” se il numero di link provenienti da siti di valore, che linkano “A”, è maggiore di quelli che linkano “B”. Ma non solo: il PageRank di “A” sarà tanto più alto quanto maggiore sarà il PageRank dei siti che lo linkano.
Questo algoritmo, ancora oggi attivo, è stato la base di partenza di Google e, contestualmente, il suo tassello principale per determinare il ranking delle pagine nelle SERP.
Ottenere link dall’esterno, possibilmente da siti autorevoli, diventa quindi fondamentale per implementare il valore del proprio sito, poiché parte del valore dei siti di provenienza dei nostri backlink sarà trasferito al nostro.
Attenzione però!
Se acquisire link in modo naturale è quanto di meglio possa capitare al nostro sito e alla sua autorevolezza.
D’altra parte acquistare o acquisire link in modo “artefatto” è considerato da Google manipolativo dell’algoritmo e, pertanto, penalizzante.
In pratica si ottiene l’effetto contrario, il sito scende (o addirittura, in casi gravi, scompare) nelle classifiche di Google.
È importante sottolineare che Google penalizza fortemente l’acquisto di link e tutte le pratiche che violano le sue linee guida.
L’algoritmo Penguin, introdotto nel 2012 per combattere il link spam, è in grado di individuare schemi di link innaturali, portando a una riduzione del ranking o addirittura a penalizzazioni manuali. È quindi consigliato investire in strategie di link building naturali, come la creazione di contenuti di alta qualità che attraggano link spontanei
Citando le “Norme relative allo spam”, che è possibile consultare su Google Search Central, Google in merito ai link di spam dice ciò:
“Google utilizza i link come un fattore importante nel determinare la pertinenza delle pagine web. Tutti i link creati per manipolare i ranking nei risultati della Ricerca Google potrebbero essere considerati link di spam. Ciò include qualsiasi comportamento che manipoli i link al tuo sito o i link in uscita dal tuo sito.”
In questa porzione del documento dedicato alle norme relative allo spam, Google non solo mette in guardia in merito alla costruzione di profili backlink fittizi, ma ribadisce l’importanza dei link ai fini del ranking.
In sintesi:
La link building è uno dei pilastri della SEO Off-Page (e in generale della SEO) e si riferisce alla pratica di acquisire link da altri siti web che puntano al tuo.
Questi backlink aiutano i motori di ricerca a comprendere la rilevanza e l’autorità del tuo sito, poiché sono visti come un segnale di fiducia. Quando un sito autorevole ti menziona con un link, Google interpreta ciò come un voto di fiducia, incrementando il ranking del tuo sito.
Tuttavia, non tutti i link hanno lo stesso valore, ed è importante saper distinguere tra link di alta e bassa qualità per evitare penalizzazioni da parte degli algoritmi di Google come Penguin.
Link Building: qualità Vs quantità
Nel contesto attuale della SEO, la qualità dei backlink è più importante della quantità.
Google assegna maggiore valore ai link provenienti da siti autorevoli, pertinenti e con un buon traffico. Ad esempio, ottenere un link da un sito di news o una risorsa di settore di rilievo ha un impatto molto più significativo sul ranking rispetto a centinaia di link da siti di bassa qualità o irrilevanti.
Come fare Link Building? Scopriamolo insieme
Abbiamo appena detto che, se viene effettuato un “acquisto” di link, Google vede le attività di link building come manipolative dell’algoritmo.
Vero! Quindi, siccome la link building non è una pratica ammessa da Google e non possiamo farla, aspettiamo pazientemente che i proprietari dei siti web del nostro settore parlino spontaneamente di noi.
Fine.
Anzi, dato che ricevere link in modo naturale è alquanto difficile, a meno che il nostro non sia un brand riconosciuto, un istituto di ricerca o un player importante del settore nel quale ci stiamo muovendo, è necessario impostare una corretta strategia di link building, che vada a sopperire alla mancanza di link in entrata verso il nostro sito e che vada a popolare le file di siti web che parlano di noi.
Come? Con estrema pazienza, studio e, soprattutto, cautela.
Le fasi chiave delle attività di link building sono:
- Analisi
- Ricerca
- Valutazione
- Trattativa
Attenzione pero!
Negli ultimi anni, gli aggiornamenti degli algoritmi di Google, come Penguin e Hummingbird, hanno rivoluzionato il modo in cui i backlink vengono valutati.
Penguin, ad esempio, è stato progettato per penalizzare i siti che utilizzano tecniche di link building manipolative, mentre Hummingbird ha migliorato la comprensione delle intenzioni di ricerca.
È quindi essenziale adottare una strategia di link building che rispetti le linee guida di Google, evitando l’acquisto di link e altre pratiche manipolative (o almeno, che così sembri).
Analisi dei link
L’analisi che precede le attività vere e proprie di link building è una fase fondamentale, in quanto ci permette di definire gli obiettivi da raggiungere, le tipologie di link di cui il nostro sito necessita per essere competitivo (o migliore) rispetto a quelli dei competitor e che ci consente, al contempo, di pianificare i passaggi successivi.
Dando per scontato che siano chiari gli obiettivi del progetto, lo status dell’indicizzazione e del posizionamento delle pagine, le query per le quali le nostre pagine sono state ottimizzate e i nostri competitor, il primo elemento sul quale indagare è il gap, in termini di link in entrata, tra noi e i nostri concorrenti.
Questo è possibile tramite un’analisi facilmente attuabile con uno strumento come Ahrefs, che ci fornirà in pochi minuti, non solo dati in merito ai domini che linkano il nostro sito a confronto con i competitor, ma anche (e soprattutto) una lista di domini che linkano i competitor e che non linkano il nostro sito.
Da questa lista, e da una accurata analisi dei backlink dei competitor, è possibile intraprendere svariate riflessioni in merito a:
- anchor text
- quantità di backlink necessari
- tipologia di pagine linkate
- tipo di contenuto nel quale è inserito il link
Fondamentale, in questa fase di analisi e di pianificazione iniziale, è anche comprendere a fondo che, quando si tratta di link, l’autorevolezza di un sito è importante. Ma conta anche la pertinenza di quel sito.
Per esempio, se stiamo facendo link building per un e-commerce che tratta di pesca sportiva, un link proveniente da un autorevole sito di recensioni di pneumatici sarà un buon link? Non troppo.
Migliore sarebbe invece un link proveniente da un blog dedicato alla pesca sportiva o da un sito generalista con una sezione dedicata (ad esempio) alla vita outdoor o ai consigli per gli acquisti.
Il “valore” di un link non dipende soltanto dal peso di un determinato dominio, ma anche e soprattutto dalla sua pertinenza con il topic di cui ci stiamo occupando.
In generale, si desidera ottenere link da siti autorevoli, ma più nello specifico, siti autorevoli che trattano argomenti strettamente correlati al nostro sito.
Una volta conclusa questa fase di studio, avremo sicuramente le idee molto più chiare e saremo pronti, sulla base delle esigenze del nostro sito web e dello studio dei nostri competitor, ad intraprendere la “fase due” del nostro lavoro di link building, la ricerca dei link.
Come cercare link
Una prima parte della ricerca, a dire il vero, la abbiamo già portata a termine durante la fase di analisi dei competitor, quando abbiamo estrapolato la lista dei domini che linkano i competitor ma non il nostro sito. Lavoro terminato quindi? Assolutamente no, il nostro fine non è quello di eguagliare un competitor, ma di sorpassarlo (se possibile) in termini di ranking e autorevolezza.
Dove possiamo quindi trovare altri siti?
Ci sono svariati metodi per trovare backlink. Oltre a quello che abbiamo appena visto, due tra i più popolari sono i seguenti:
1. Ricerca manuale di link
Avendo già ottimizzato le pagine del nostro sito, sappiamo esattamente in quale contesto potremmo individuare siti in target con il nostro dai quali ricevere link di qualità, come ad esempio blog di settore, testate giornalistiche specializzate e/o siti più generalisti ma con sezioni dedicate al settore del quale siamo player. Questi siti/blog/testate di settore saranno un ottimo punto di partenza per iniziare a riempire la lista dei potenziali siti a cui richiedere un link.
Per trovare nuove idee di siti web che potrebbero linkare il nostro, sarà sufficiente aprire Google e cercare in SERP, ovviamente utilizzando query idonee. Il numero di siti web potenzialmente validi per fornirci backlink, a meno che non ci muoviamo in una nicchia di mercato molto ristretta, sarà sicuramente più alto di quanto ci si possa aspettare.
2. Ricerca link su gruppi Facebook
Su Facebook esistono svariati gruppi nei quali è possibile cercare link.
Basterà effettuare una ricerca per la chiave “link building” o “guest post” e non saranno pochi i risultati di gruppi dedicati alla ricerca e alla fornitura di link.
Come valutare i Link
Specialmente quando si utilizza questo secondo metodo (ma in ogni caso è sempre necessario effettuare questo passaggio), occorre saper valutare un sito, al fine di decidere se il link vale la pena.
Esistono diversi strumenti che servono allo scopo. Tra questi troviamo:
- SEOZoom
- Ahfref
- MajesticSEO
In ogni caso, ciascuno di questi tool offre stime sulla qualità e quantità dei backlink.
Anche ottenere informazioni sul traffico sul sito web che si sta analizzando utilizzando strumenti come SEOZoom o SimilarWeb è molto importante.
Quanto traffico riceve dai risultati organici? Con quali parole chiave si posiziona?
Queste parole chiave sono le stesse per cui vorrei posizionarmi col mio sito?
Fai sempre molta attenzione alle fonti di traffico e analizza se i dati hanno un senso.
Se un sito ha molto poco traffico di ricerca, si posiziona per parole chiave non pertinenti al tuo settore, o il suo traffico è in forte calo, questo deve destare sospetti.
Se un sito web sul quale vorresti un backlink ha avuto crescite o cali repentini a livello di traffico organico o di backlink in entrata, è bene attendere e valutare con attenzione la situazione. Molto spesso (per non dire troppo) è facile incorrere in siti web con un passato sospetto, i cui link in uscita potrebbero rivelarsi dannosi per i siti target dei backlink.
Trattativa
Quando hai trovato siti interessanti per ricevere link, invia loro un messaggio personalizzato.
Se vuoi risparmiare tempo, è consigliato utilizzare un “template” di email precompilata, da personalizzare di volta in volta in base alla tipologia di sito web a cui è destinata.
Si potrebbe infatti chiedere ad un blogger di inserire un link di approfondimento (un link diretto al nostro sito) all’interno di un determinato articolo già online, o si potrebbe proporre una collaborazione di guest blogging. In alternativa, si potrebbe direttamente inviare ad una testata giornalistica un comunicato stampa in merito ad una iniziativa particolarmente interessante che la nostra azienda ha intrapreso o ad un evento che ci vede protagonisti.
I benefici dell’operazione, in ogni caso, sono a doppio senso di marcia, in quanto noi saremo “premiati” con un link, mentre il sito/blog che ospiterà il nostro link avrà in cambio un contenuto inedito o uno spunto interessante per un nuovo articolo.
Nel caso invece ci venisse fatta una richiesta di tipo economico, come controproposta alla nostra email, o fossimo contattati da rivenditori di link, ricordiamoci sempre di quello che Google dice in merito all’acquisto di link e adottiamo la giusta cautela.
Un caso di studio interessante riguarda un’azienda che ha implementato una strategia di guest blogging e outreach su siti autorevoli. Dopo aver ottenuto 10 backlink da fonti di qualità, il traffico organico è aumentato del 25% in tre mesi e il sito ha raggiunto la prima pagina per 3 keyword principali.
Accorgimenti necessari per le attività di Link Building
Una volta terminate le fasi di ricerca e di contatto dei potenziali “ospiti” dei nostri backlink, è necessario pianificare le attività al fine di escludere il più possibile i rischi derivanti dalle attività di link building.
Ricordiamo sempre un punto fondamentale: la link building non è una attività permessa da Google.
Come possiamo quindi rendere “naturali” dei backlink che, di base, sono frutto di analisi, ricerche e contatti?
La parola d’ordine è: cautela.
Se nei primi paragrafi di questo articolo abbiamo citato la guida di Google sui contenuti spam, è arrivato il momento di nominare uno dei maggiori incubi del mondo SEO: Penguin, l’algoritmo che, nelle sue diverse versioni, dal 2012 scandaglia il web alla ricerca di link innaturali e/o ottenuti a pagamento al fine di punire chi fa uso di pratiche scorrette.
Spero che a questo punto, dopo aver nominato il temuto algoritmo anti link spam, sia più chiara la necessità di cautela citata poco fa.
I link in entrata sul nostro sito, onde evitare penalizzazioni algoritmiche o manuali (esatto, esiste anche un team di professionisti dedicato alla “caccia” dei link spam) dovranno essere il più naturali possibili, sia per quanto riguarda la frequenza con la quale arrivano, sia per quanto riguarda le anchor text e la loro destinazione, sia per quanto riguarda la qualità dei siti di provenienza.
Vediamo più nel dettaglio questi punti al fine di fare maggiore chiarezza.
Ogni quanto fare link building?
È naturale che ogni mese arrivino al mio sito 5 link? Assolutamente no, come non è naturale che i backlink diretti verso le pagine del sito siano in qualche modo riconducibili ad un pattern predefinito.
Svincolarsi da schemi di ricezione dei backlink è sicuramente un buon punto di partenza per evitare di incorrere in penalizzazioni.
Come usare le Anchor Text?
L’anchor text gioca un ruolo chiave nel determinare il valore di un link agli occhi di Google. È fondamentale variare le anchor text per evitare schemi sospetti e per garantire che i link appaiano naturali. Inoltre, il posizionamento dei link all’interno del contenuto ha un impatto notevole: i link posizionati nel corpo del testo hanno più valore rispetto a quelli inseriti nel footer o nella sidebar, poiché sono più pertinenti e contestualizzati.
Variare le anchor text con le quali i backlink rimandano alle pagine del sito è un’ottima idea, in quanto portatrice di numerosi benefici. Non è infatti naturale che ogni link diretto al mio sito (ad esempio un e-commerce di scarpe) abbia anchor text “scarpe rosse in vendita online”.
Saper variare le anchor text sulla base delle pagine di destinazione e degli obiettivi di posizionamento delle suddette, è un’arma molto potente nelle mani di un SEO quando si cimenta nella link building.
Dove far atterrare i backlink?
Quando nel mondo offline parliamo di una città, parliamo sempre e solo della città come entità o ne citiamo vie, monumenti, punti di interesse e via dicendo?
Traslando la metafora sul mondo online, è plausibile che ogni backlink diretto al mio sito sia diretto ad una singola pagina? Assolutamente no, a meno che io non abbia un sito mono pagina.
Saper variare le pagine di destinazione dei backlink, in base alle esigenze SEO delle singole sezioni del sito e “dosando” il flusso di link in entrata sulle pagine, è un altro punto fondamentale di una corretta strategia di link building.
Come scegliere la qualità dei siti di provenienza dei backlink?
Valutare la bontà di un sito dal quale vorremmo ricevere un backlink è fondamentale, ma risulterebbe naturale se solo siti molto autorevoli linkassero il mio sito web? Decisamente no. Sul web, come in qualsiasi altro luogo, non possiamo prevedere chi parlerà di noi, e questa condizione, lato link building, è necessario riprodurla al fine di far apparire il nostro profilo backlink artificiale.
Rimanendo alla larga da siti palesemente spam, dalle PBN di bassa qualità e dai numerosi siti che sono di fatto raccoglitori di backlink, è possibile strutturare una strategia di link building efficace e funzionale, che replichi al meglio un processo naturale di acquisizione di backlink.
Fare Link Building comporta anche una fase di monitoraggio!
Se pensavi che le attività di link building terminassero con la pubblicazione dell’articolo contenente il link o con l’inserimento del link all’interno di un articolo già online, purtroppo ci sono cattive notizie per te.
Come per qualsiasi altra attività SEO, anche per la link building è necessario tenere traccia del lavoro fatto, del suo mantenimento nel corso tempo e, elemento da non trascurare, dei possibili risvolti positivi o negativi nel tempo.
Il monitoraggio costante dei backlink è fondamentale per mantenere una strategia di link building efficace. Strumenti come Ahrefs, SEMrush o Majestic SEO ti permettono di tenere sotto controllo i link in entrata, identificare quelli di bassa qualità o sospetti e assicurarti che non ci siano crolli improvvisi nel traffico causati da link dannosi. La gestione attiva del profilo backlink riduce anche il rischio di penalizzazioni da parte di Google.
Organizzare un file di monitoraggio o utilizzare un tool (come il link monitor di SeoZoom) per verificare costantemente la presenza online dei link acquisiti o acquistati è una scelta saggia; sapere quando un link viene rimosso, quando un dominio sul quale avevamo un backlink non è più attivo, quando l’url sul quale era presente il nostro link viene modificato e via dicendo, permette di avere un controllo molto stretto sui link che puntano al nostro sito.
Avere, parallelamente, un elenco aggiornato di anchor text utilizzati per linkarci e url delle pagine linkate garantisce, soprattutto in fase di pianificazione della link building e di analisi del progetto, una buona base di partenza per nuove strategie o per correzioni delle strategie in essere.
Tenere traccia dei link acquisiti nel tempo, assegnando ad ognuno di essi una data di acquisizione, permetterà inoltre di avere un feedback diretto del rapporto tra backlink ricevuti e crescita (o calo) in SERP della pagina linkata.
Esempi di Link Building
Ecco due esempi di strategie di link building, una per un blog e una per un e-commerce:
Link Building per un Blog:
Una delle tecniche più efficaci per i blog è la creazione di contenuti “Skyscraper”. Questo metodo si basa sul trovare articoli che si posizionano bene per una determinata keyword, migliorarli e poi promuoverli per ottenere backlink.
Ad esempio, se gestisci un blog di viaggi, potresti creare un articolo estremamente dettagliato sui “Migliori luoghi da visitare in Italia”, aggiungendo contenuti unici come consigli di viaggio esclusivi, foto di alta qualità e risorse aggiuntive come mappe interattive o guide scaricabili.
Una volta che il contenuto è pronto, puoi contattare altri blog di viaggi o siti correlati per informarli del tuo nuovo contenuto, offrendo loro un link o chiedendo di aggiornare i loro articoli con il tuo.
Questa tecnica funziona perché offre un contenuto migliore rispetto a quello esistente, incentivando i proprietari dei siti a collegarsi al tuo.
Esempio pratico: Brian Dean di Backlinko ha utilizzato questa tecnica per aumentare significativamente i backlink al suo sito, migliorando un articolo sui tool SEO e contattando i blogger che avevano già linkato contenuti simili, ottenendo così nuovi link di qualità.
Link Building per un E-commerce:
Per un e-commerce, una tecnica molto efficace è quella dei “testimonial link”. Questa strategia prevede di fornire testimonianze per prodotti o servizi che utilizzi realmente.
Molte aziende pubblicano le testimonianze dei loro clienti sui loro siti web e, spesso, includono un link al sito del cliente. Se il tuo negozio online utilizza strumenti o servizi rilevanti (ad esempio, piattaforme di pagamento o software di gestione), puoi inviare loro una testimonianza positiva, chiedendo di includere un link al tuo e-commerce.
Questa è una strategia a basso rischio e ad alta qualità, poiché i link provengono da fonti autorevoli e pertinenti.
Esempio pratico: Supponiamo che tu gestisca un e-commerce di abbigliamento e utilizzi un software per la gestione dell’inventario. Potresti inviare una testimonianza al fornitore del software, che potrebbe pubblicarla sul proprio sito web insieme a un link al tuo negozio. In questo modo, otterresti un backlink da un sito rilevante e autorevole, migliorando la tua autorità e visibilità.
Questi sono due esempi pratici che dimostrano come il link building possa essere adattato sia per un blog che per un e-commerce, sfruttando strategie diverse in base al contesto e al tipo di attività.
FAQ sulla Link Building
Ecco le 7 domande più frequenti sulla link building, con le relative risposte che affrontano gli argomenti più comuni:
1. Che cos’è la link building e perché è importante per la SEO?
La link building è la pratica di ottenere backlink (link da altri siti web) verso il proprio sito. È fondamentale per la SEO perché i motori di ricerca, come Google, usano i backlink come un segnale di fiducia e autorevolezza. Più link di qualità un sito riceve, maggiore sarà la sua probabilità di posizionarsi bene nelle SERP. Tuttavia, è essenziale che questi link siano naturali e pertinenti, altrimenti si rischiano penalizzazioni.
2. Qual è la differenza tra link “nofollow” e “dofollow”?
I link “dofollow” sono quelli che trasmettono valore SEO (link juice) al sito di destinazione, contribuendo a migliorare il suo ranking nei motori di ricerca. I link “nofollow”, invece, contengono un attributo HTML che indica ai motori di ricerca di non seguire il link e di non passare valore SEO. Tuttavia, anche i link nofollow possono essere utili per generare traffico e visibilità, specialmente se provengono da siti autorevoli.
3. Quali sono i rischi della link building?
Se fatta in modo scorretto, la link building può comportare seri rischi, tra cui penalizzazioni manuali o algoritmiche da parte di Google, come nel caso dell’algoritmo Penguin. L’acquisto di link, l’utilizzo di schemi di link innaturali o la creazione di profili di backlink sospetti può portare a un calo drastico del ranking o, nei casi peggiori, alla rimozione del sito dalle SERP. È importante concentrarsi su link naturali e rilevanti.
4. Come posso valutare la qualità di un backlink?
La qualità di un backlink si valuta in base a diversi fattori, tra cui l’autorevolezza del sito che lo fornisce, la rilevanza del contenuto rispetto al proprio sito e la posizione del link nella pagina (i link nel corpo del testo sono più efficaci rispetto a quelli in footer o sidebar). Strumenti come Ahrefs, SEMrush o Majestic SEO possono aiutare a verificare il punteggio di autorità del sito e il profilo di backlink.
5. Quanti backlink sono necessari per migliorare il ranking del mio sito?
Non esiste un numero fisso di backlink necessario per migliorare il ranking, poiché la qualità dei link è più importante della quantità. È meglio ottenere pochi link da siti autorevoli e pertinenti piuttosto che molti link di bassa qualità. Inoltre, la quantità di backlink necessaria varia a seconda della competitività delle parole chiave per cui si sta cercando di posizionarsi e del settore di appartenenza.
6. Come posso ottenere backlink in modo naturale?
I modi più efficaci per ottenere backlink naturali includono la creazione di contenuti di alta qualità e utili, che siano condivisibili e linkabili, come guide, infografiche, studi di settore o articoli approfonditi. Altri metodi includono il guest blogging su siti autorevoli, la partecipazione a interviste, la pubblicazione di comunicati stampa su siti di news e il coinvolgimento in discussioni rilevanti nei forum o nei blog di settore.
7. Qual è il ruolo dell’anchor text nella link building?
L’anchor text è la parte cliccabile di un link e ha un impatto diretto sulla SEO. Google utilizza l’anchor text per comprendere il contenuto della pagina di destinazione e determinarne la rilevanza per determinate query. È importante variare gli anchor text e non utilizzare sempre espressioni esatte o manipolative (ad esempio, keyword troppo ottimizzate), poiché ciò potrebbe apparire sospetto agli occhi dei motori di ricerca e portare a penalizzazioni.
Conclusioni
Come avrai capito la link building non è affatto un’attività semplice, è necessaria in svariate casistiche ed è un’arma molto potente se utilizzata nel modo giusto.
Le attività di ricerca, analisi, selezione e acquisizione dei backlink sono sicuramente dispendiose, ma sono un ottimo investimento a lungo termine per un progetto SEO solido e duraturo.
Se non te la senti di affrontare questa sfida da solo, puoi sempre contattarci e fare due chiacchiere senza impegno col nostro Team SEO.
Sicuramente troveremo la migliore soluzione per le tue necessità di link building, e, in generale, di Digital Marketing.
Grazie per il tuo tempo 😉