La notizia è di quelle che fanno la felicità di chi ha sempre puntato sul visual storytelling: arrivano le AMP Stories di Google, qualcosa di molto simile alle Instagram Stories e al formato introdotto da Snapchat. Un contenuto diventato di dominio pubblico dopo che Facebook e WhatsApp hanno deciso di sfruttare tutto ciò per offrire agli utenti un nuovo canale comunicativo. Un canale che, evidentemente, piace.
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TogglePerché consente di esprimere al massimo la propria creatività, la voglia di raccontare e di trasformare in narrazione ciò che si ama e che si preferisce. In tutto questo ci sono le aziende, che devono trovare la soluzione giusta per veicolare i propri valori. E per raggiungere gli utenti con notizie, idee, prodotti e servizi.
Un compito lasciato alle strategie di inbound marketing, una realtà che – come ben sai – non riguarda solo la pubblicazione di contenuti per il blog. Devi raggiungere le persone nel momento in cui hanno bisogno di te.
Devi essere il contenuto di cui hanno bisogno in quel determinato momento. E che potrebbe essere commerciale, informativo o magari narrativo. Ecco perché ha sempre più senso parlare di visual storytelling in questo settore. Qui entrano in gioco le AMP Stories di Google. Vediamo come e in che modo.
Cosa sono le AMP Stories: definizione
Le storie di Google sono dei contenuti che vengono mostrati nella serp e che permettono al lettore di navigare all’interno di una sequenza di elementi grafici e testuali. Gran parte del lavoro viene svolto dal visual, vale a dire dalle immagini e dai video. Senza dimenticare il connubio con il copy che arricchisce questa combinazione di codici.
Il tutto si basa sulla tecnologia AMP che già da qualche tempo è presente sullo scenario. Sto parlando dell’Accelerated Mobile Pages, lo standard per rendere più semplice la consultazione delle pagine web da mobile. Riporto le parole del sito web ufficiale: “Web pages and ads published in the AMP open-source format load near instantly, giving users a smooth, more engaging experience on mobile and desktop”.
In questo panorama si inseriscono le AMP Stories di Google, disponibili dal 13 febbraio ma in realtà rintracciate solo nelle redazioni dei portali d’informazione come Wired, Cosmopolitan e l’onnipresente Mashable. Questa soluzione, anche se oggi è disponibile per i grandi editori, dovrebbe essere disponibile per tutti gli utenti (è uno standard open source). Insomma, siamo nella fase di test. Ma come si presentano queste storie di Google?
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Come si trovano le storie di Google nella serp
I più attenti all’argomento SEO/SEM se lo stanno già chiedendo. Le AMP Stories saranno presenti in quel grande equilibrio che ormai è diventato la serp di Google per determinate ricerche. Basta digitare una query legata all’attualità o a un personaggio pubblico per ammirare un mix di contenuti mai visto prima:
- Box sulla destra.
- Sequenza di tweet ufficiali.
- Top stories.
- Pagine AMP.
Questo solo per fare un esempio, molto cambia in base al device con il quale fai la ricerca. Le AMP Stories di Google dovrebbero essere presenti in questo scenario, e occupare una parte della serp.
Il condizionale è d’obbligo perché siamo ancora in una fase legata alle ipotesi. Non ci sono ancora certezze rispetto ai tempi di scadenza della storia e all’indicizzazione dei contenuti. Resta il fatto, però, che può essere un’ottima occasione per molti portali. Ecco un esempio di serp digitando la parola Wired su Google:
Puoi scoprire come vengono visualizzate le AMP Stories aprendo dallo smartphone l’indirizzo web g.co/ampstories. Basta fare una ricerca per avere nella serp i contenuti pensati per questa tecnologia.
La posizione delle stories nella serp, come puoi ben vedere, è molto vantaggiosa per ottenere visibilità da mobile: subito dopo il risultato ufficiale ci sono i riquadri che indicano la presenza di questi contenuti. Vuoi qualche esempio concreto di AMP Stories preso dai grandi editor? Ecco una carrellata di immagini che ti daranno qualche informazione in più su questo formato:
Vuoi creare le AMP Stories di Google?
Forse è un po’ presto per pensare già a creare una storia AMP per il tuo sito web, se non altro perché siamo ancora in una fase beta e solo i grandi portali vedono dei risultati concreti nella serp. Ma in linea di principio tutti possono lavorare in questa direzione. Tanto che nella pagina ufficiale del progetto fa bella mostra di sé il pulsante che ti porta verso le istruzioni necessarie per creare una storia. Si tratta di un vero e proprio percorso che inizia cliccando su questo indirizzo: www.ampproject.org/docs/tutorials/visual_story
Serp ed email: come sfogliare le AMP Stories
Le AMP Stories di Google si sfogliano come fai già per la versione social di Instagram e Facebook. Da mobile basta il classico swipe con il pollice mentre da desktop devi usare il click del mouse. Sì, le storie di Mountain View saranno disponibili dal computer fisso e il meccanismo è simile: basta seguire le frecce.
D’altro canto non verranno mostrate solo nella serp: con il progetto AMP for email le storie sponsorizzate dovrebbero entrare nell’intimità della tua casella di posta come suggerisce il comunicato ufficiale. Forse è una soluzione azzardata? Gli utenti troveranno le storie di Google troppo invadenti? Beh, dovresti essere disposto a rinunciare a Gmail. Oggi non è una cosa facile, non credi?
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Nuova frontiera del content marketing?
Chiaro, siamo in una situazione poco chiara e alquanto marginale per molti. A chi conviene, oggi, lavorare sulle AMP Stories di Google? Ancora ci sono dei dubbi (almeno io sono in questa situazione) sulla necessità e sulla possibilità di avere le pagine in AMP, figurati pensare a delle storie.
Però il nostro compito è questo: guardare avanti, pensare alle possibili soluzioni per fare meglio. Per scoprire nuovi scenari. Secondo te questa funzione di Google può avere sviluppi nel tuo campo? Saresti disposto a investire? E a creare nuovi contenuti per presidiare la serp? Lascia la tua idea nei commenti.