Spesso quando si progetta una strategia di digital marketing per migliorare le vendite di un’azienda arriva il momento in cui qualcuno si pone il quesito: SEO o PPC?
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ToggleIn una situazione ideale, in cui non ci sono problemi di budget e/o altre caratteristiche che impongono una scelta, si potrebbe rispondere senza indugiare “entrambi”, ma quasi mai è tutto così semplice e lineare.
La pseudo sfida tra ottimizzazione della pagine web e advertising online si concretizza proprio nel momento in cui si rende necessario scegliere uno o l’altro metodo oppure quando bisogna capire quale delle due è necessario mettere in campo per primo.
SEO e SEA – pro e contro
Iniziamo dai pro della Search Engine Optimization. Ottimizzare le pagine di un sito web per posizionarle nella SERP comporta costi dovuti all’intervento di un professionista, non obbligatori nel caso ci si occupi personalmente dell’attività, ma non necessita di una quota di denaro per comprare spazi digitali in primo piano.
Gli effetti che si ottengono con la SEO, inoltre, non hanno un termine dopo il quale svaniscono, i suoi risultati restano validi fino a quando non avviene un cambio di algoritmo del motore di ricerca o fino al momento in cui un competitor crea una pagina che risponde meglio della nostra alla domanda fatta dall’utente.
Il posizionamento ottenuto è valido in ogni momento e senza ulteriori spese, a meno che non si debba revisionare ulteriormente la pagina web per renderla ancora più performante.
Uno dei principali svantaggi della SEO è il fatto che non permette di raggiungere istantaneamente i primi posti della pagina dei risultati di Google, ma comporta un lavoro meticoloso che deve essere sviluppato nel medio/lungo termine.
La SEA, la pubblicità fatta sui motori di ricerca, ha come contro il fatto che vede un doppio binario dei costi: quelli dovuti all’intervento di un advertiser professionista e quelli per l’acquisto degli spazi pubblicitari sul motore di ricerca.
Il PPC, che include sia l’advertising sui motori di ricerca sia su altre piattaforme online, quindi prevede almeno un budget destinato alla pubblicità, nel caso in cui si provveda autonomamente a creare e gestire le campagne adv.
Un altro contro è che una volta terminata la campagna la pubblicità scompare e con essa gli effetti positivi.
L’evidente pro di questo sistema di promozione è la rapidità con cui si ottengono i vantaggi. Attraverso le campagne a pagamento è possibile apparire immediatamente in testa alla SERP o in posizioni strategiche su Google, social network, marketplace.
SEO o PPC? Quando e perché bisogna scegliere
La necessità di scegliere tra un metodo o l’altro per promuovere un’azienda online molto spesso è dovuta, come già accennato, a un budget limitato che, quindi, deve essere razionalizzato.
Per scegliere tra SEO e PPC non ci si può limitare a valutare le spese che derivano da l’una o l’altra metodologia, ma bisogna analizzare l’ottimizzazione delle pagine web oppure la pubblicità online in un ottica più ampia che prende in esame le caratteristiche del sito, gli obiettivi che si vogliono raggiungere, le risorse a disposizione.
Vediamo un paio di esempi contrapposti.
Per un e-commerce in fase di progettazione è praticamente indispensabile la SEO, perché prevedere una sua ottimizzazione solo in una fase successiva alla pubblicazione potrebbe tradursi in costi maggiori e benefici minori, che difficilmente potrebbero essere compensati da campagne PPC.
In questo caso bisogna ragionare sul fatto che lo shop online dovrà generare vendite a lungo e, di conseguenza, il traffico organico diventa un elemento indispensabile.
Per un brand che deve emergere in una SERP molto competitiva, in cui molte altre aziende forniscono agli utenti informazioni di valore, o per lanciare uno nuovo prodotto il PPC è il metodo più veloce e sicuro per far aumentare il traffico verso il sito.
Un elemento che mette d’accordo SEO e PPC: keyword research
Le parole chiave sono elementi fondamentali sia dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, sia delle campagne a pagamento su Google.
Capire con quali parole un utente cerca un prodotto o un servizio e le informazioni ad esso connesse permette di scrivere contenuti mirati che possono acquisire un buon posizionamento e sono anche il cuore del PPC.
È lo stesso Google a scrivere in una pagina dedicata a questo tema:
“Ma gli strumenti di Google Ads possono essere utilizzati per scopi SEO?
Google Ads include una suite di strumenti che puoi utilizzare per capire come ottimizzare il tuo sito. Ad esempio, lo Strumento per le parole chiave può aiutarti a creare un elenco di termini correlati alla tua attività che generano molte ricerche, che potresti poi integrare nel contenuto del tuo sito. Puoi anche utilizzare gli strumenti di monitoraggio di Google Ads per misurare se le modifiche al tuo sito e alla campagna pubblicitaria stanno portando a più visitatori o conversioni.”
Sinergia tra SEO e PPC
Al termine di questo articolo è arrivato il momento di togliere una volta per tutte quel “vs.” che fa pensare alla lotta tra SEO e PPC nelle strategia di digital marketing.
Come abbiamo visto, la scelta tra uno o l’altro metodo di promozione alle volte è indispensabile, ma la verità è che sono profondamente diversi e possono aiutare in modi diversi a migliorare un business.
Utilizzare sinergicamente ottimizzazione delle pagine web e campagne a pagamento per massimizzare le performance di un sito o di un e-commerce è sicuramente una best practice per la maggioranza delle aziende, ma ogni progetto e ogni strategia deve essere creata su misura, stabilendo quali strumenti possono portare ai risultati desiderati senza sprecare budget.
Chiedere la collaborazione di esperti di strategie digitali è il modo migliore per sfruttare le potenzialità della comunicazione online evitando confusione e delusioni.