Quando si parla di SEO, si pensa chiaramente a tutti gli sforzi compiuti per portare un sito web in cima alle pagine dei risultati dei motori di ricerca. Ma quelli che molti non sanno è che le tecniche di ottimizzazione sono utili anche al di là di Google, Bing o di altri motori di ricerca.
Non so se vi sto per svelare un segreto, oppure lo sapete già, ma la SEO può essere anche molto utile con le piattaforme di social media. Può aiutare a promuovere un account, ottenere nuovi follower, aumentare l’engagement e persino incrementare le vendite. In particolare, Instagram si dimostra perfetto per la SEO, perché funziona proprio come fosse un piccolo motore di ricerca. La piattaforma, infatti, tende a posizionare più in alto le pagine ben ottimizzate, e questo si traduce in un numero più elevato di utenti attivi, un maggiore coinvolgimento ed anche un punteggio di fiducia più alto.
Ora, detta in questo modo, un’attività SEO per Instagram può risultare piuttosto semplice. Eppure sono tanti gli esperti che compiono errori comuni nell’ottimizzazione di un profilo. Ecco allora quali sono gli sbagli da non commettere per assicurarsi una campagna di successo.
Indice dei contenuti
Toggle1. La pagina Instagram non è coerente
Una delle regole non scritte per la corretta gestione di un profilo Instagram è quella che impone di creare un Feed coerente. I post condivisi sulla piattaforma devono avere un senso logico quanto a visual concept, tempistica, didascalie e hashtag. Ma la coerenza non può affatto essere costruita dall’oggi al domani. Per questo è importante prendere tempo e riflettere sulla didascalia, sulla pertinenza degli hashtag, sullo stile dell’intero layout del profilo e sulla frequenza di pubblicazione.
Per semplificare questo processo e pianificare i vostri post di Instagram vi suggerisco allora di utilizzare Combin Scheduler, un tool per la pianificazione dei contenuti sulla piattaforma. Con questo strumento avrete la possibilità di creare didascalie ottimizzate, lavorare a diversi gruppi di hashtag e modificare la vostra campagna su Instagram.
Se volete raggiungere i vostri obiettivi di business, assicurati anche di pubblicare più spesso che potete e di mantenere costante la vostra frequenza di pubblicazione. Chiaramente, non esiste una frequenza o una tempistica ottimale, per cui dovrete trovare la vostra attraverso diversi tentativi.
2. Non si utilizzano hashtag pertinenti
Quando si lavora all’ottimizzazione di un profilo su Instagram, la sfida più stimolante è quella di utilizzare hashtag appropriati sia per i post sia per la vostra tipologia di business. D’altronde, sui social media un hashtag funziona esattamente come fosse una query di ricerca.
A dirla così, non sembra troppo difficile trovare i giusti hashtag correlati, eppure spesso si rischia di commettere due errori piuttosto importanti. Ecco quali.
Includere hashtag irrilevanti
L’aggettivo “irrilevante” rende bene l’idea di qualcosa che non ha a che fare né con la vostra attività né con un post specifico condiviso sul vostro account. Avete mai fatto caso al numero minimo di impressioni che ottiene un post corredato di hashtag irrilevanti? Bene, allora sapete che questo dipende dal fatto che gli utenti si trovano a vedere qualcosa che non corrisponde affatto al tag che hanno ricercato. Un errore che è meglio non commettere se avete intenzione di avere un profilo ben ottimizzato.
Prima ancora di scegliere quali hashtag utilizzare, vi consiglio allora di fare qualche ricerca. Potete sfruttare le potenzialità di Combin Growth, uno strumento che permette non solo di trovare i tag più adatti ad una singola pubblicazione, o all’intera vostra attività, ma anche di scoprire quali sono gli hashtag più utilizzati dai competitor.
Questo è solo uno dei tanti suggerimenti quanto alla scelta delle giuste “key” da utilizzare. Ma sono davvero infiniti gli accorgimenti da avere al riguardo. Ad esempio, potete sbirciare gli hashtag utilizzati da competitor o da utenti che condividono post simili al vostro, e poi usarli a vostro vantaggio. E a proposito di consigli, fate anche attenzione a non scegliere tag troppo popolari – con oltre 100000 post -, perché rischiate che il vostro contenuto scompaia in un Feed che muta davvero spesso. Ricordate però sempre una cosa: gli hashtag devono essere pertinenti alla vostra attività.
Ecco perché non ha senso mettere da parte il tag del vostro brand. Questo funziona un po’ come fosse il vostro dominio sulla piattaforma, per cui è davvero importante che vi ricordiate sempre di inserirlo nei post che condividete. D’altronde, se gestite un’azienda molto grande sapete già che gli utenti vi cercano su Instagram con l’hashtag unico.
Non utilizzare hashtag
Eccoci di fronte ad un altro comportamento sbagliato. Gli hashtag hanno il compito di organizzare il flusso dei contenuti sui social media, per cui rappresentano un elemento fondamentale per l’ottimizzazione della vostra pagina. Non fate l’errore di non utilizzarli, ma includete gli hashtag nei vostri contenuti e accrescete così la vostra presenza su Instagram.
Se vi state domandando perché è bene usarli, ecco la risposta: gli hashtag aiutano gli utenti a trovare la vostra pagina e i vostri contenuti sui social media. Chiaramente, non basta solo inserirli nel post ma anche saperli utilizzare bene. Evitate quindi di scegliere sempre lo stesso gruppo di hashtag per ogni contenuto, perché Instagram considera azioni simili come spam.
3. Non si modificano i geotag
Questo è un errore che commettono soprattutto i grandi brand che gestiscono le proprie attività online o effettuano spedizioni di prodotti in tutto il mondo. D’altronde, il tag di localizzazione è una cosa a cui spesso non si fa attenzione. Eppure risulta fondamentale sia per le attività locali che per quelle che operano a livello globale. Nel primo caso, però, vi basterà inserire un tag per la posizione della vostra attività ogni qual volta condividete un contenuto. Mentre nel secondo il discorso si fa più complesso. Se avete la necessità di attirare utenti da più Paesi, perché vi occupate di spedizioni a livello globale, allora dovreste fare attenzione a modificare il geotag di tanto in tanto.
4. Il nome utente non è semplice da cercare
Il nome utente è una parola chiave importante. Dovrebbe essere quindi breve, leggibile e caratteristico. Chiarito questo, è importante che aiutiate il vostro pubblico a capire cosa significa davvero il vostro nome, e che evitiate anche di corredarlo di simboli irrilevanti. Anzi, fate attenzione a scrivere il nome nella lingua parlata dalla maggioranza degli utenti che volete raggiungere.
Se proprio posso darvi un suggerimento utile: fatevi tornare in mente le regole basilari dell’ottimizzazione, e fate in modo che il vostro nome utenti suoni come una query di ricerca fatta dal vostro target di pubblico.
5. Non viene usato l’Alt Text
Una delle funzionalità di Instagram più utili alla SEO è senza dubbio l’Alt Text. Nonostante sia stata progettata per assicurare agli utenti ipovedenti di poter usufruire dei contenuti di Instagram, ora questa funzione viene utilizzata soprattutto per l’ottimizzazione.
Per trovare questa funzionalità, scorrete lo schermo mentre state preparando il contenuto da pubblicare. In fondo alla pagina, cliccate su “Impostazioni Avanzate” e ricercate la voce “Scrivi testo alt“. Cliccate su questo pulsante e scrivete un testo che descriva quello che si vede nell’immagine che state per condividere. Se utilizzate la giusta parola chiave in questa descrizione, il vostro contenuto comparirà quando questa sarà ricercata da un utente.
Dall’altro lato, è importante anche che ottimizziate le immagini che pubblicate sul vostro profilo. Le foto devono essere nitide e di alta qualità, in modo tale che l’algoritmo di Instagram identifichi quanto rappresentato nell’immagine. Questo è un passaggio molto importante, perché la piattaforma restituirà la vostra immagine a seconda delle ricerche degli utenti.
6. Non si includono keywords nella biografia
Forse non ci avete mai pensato, ma la biografia è davvero il posto perfetto per inserire parole chiave pertinenti, sia primarie sia secondarie. Ma senza esagerare. Il vostro profilo deve comunque risultare ben leggibile. Se riuscite ad ottimizzare al meglio la vostra descrizione, è molto probabile che la vostra pagina venga visualizzata tra i principali risultati di ricerca.
7. Non si includono le keywords nelle didascalie
Al di là del nome utente e della biografia, fareste bene anche ad inserire le parole chiave nelle didascalie che accompagnano i post. Cercate magari di far comparire le keywords in modo piuttosto casuale per tutta la lunghezza del testo, ma non dimenticate affatto di inserirle anche qui.
In conclusione, questi sono gli errori più comuni da evitare, ma ricordatevi che con Instagram potete fare tesoro delle vostre conoscenze SEO e poi rimaneggiarle per applicarle alla piattaforma. Una cosa deve esservi ben chiara: così per Google, l’ottimizzazione ha una sua valenza per Instagram, per cui vi consiglio vivamente di tenerlo in considerazione se volete far crescere il vostro business con una giusta strategia.
[ via searchengineland.com ]