L’importanza del tag canonical nell’ottimizzazione SEO

Se hai familiarità con il mondo del SEO, hai probabilmente sentito parlare del termine "canonical". Ma cosa significa realmente? E come può influenzare il ranking del tuo sito web? In questo articolo vedremo assieme perché questo tag sia così importante, come utilizzarlo per la tua attività SEO e cercherò di fornirti alcuni consigli pratici e suggerimenti su come implementarlo correttamente.
rel canonical seo

Se hai familiarità con il mondo del SEO, hai probabilmente sentito parlare del termine “canonical”. Ma cosa significa realmente? E come può influenzare il ranking del tuo sito web?

In questo articolo vedremo assieme perché questo tag sia così importante, come utilizzarlo per la tua attività SEO e cercherò di fornirti alcuni consigli pratici e suggerimenti su come implementarlo correttamente.

Cos’è il tag canonical e a cosa serve

Prima di avventurarci nelle applicazioni pratiche di questo strumento, occorre capire bene cos’è il tag canonical e a cosa serve: il tag canonical non è altro che un comando HTML, inserito nella sezione <head> di una pagina web, che indica ai motori di ricerca quale sia la versione che reputiamo principale o preferita. 

In pratica noi chiediamo ai motori di ricerca di porre la propria attenzione su una pagina specifica e, implicitamente, dichiariamo di essere a conoscenza del fatto che due o più contenuti siano identici o molto molto simili fra loro. Nonostante ciò sappiamo che ci occorrono entrambi quindi chiediamo al bot di focalizzarci su quello che reputiamo migliore, senza sprecare crawl budget per la scansione dell’altro.

Nella sua forma essenziale il codice da inserire nell’head ha la forma <link rel=”canonical” href=”https://sito.com/articolo-esempio”> dove l’URL inserito rappresenta la pagina alternativa su cui vogliamo si concentri i crawler.

Come avrai già capito quindi il comando canonical non va inserito nella pagina di destinazione, bensì nella pagina di origine!

Perché usare il tag canonical

I vantaggi nell’utilizzo del tag canonical sono diversi:

  1. evita la duplicazione del contenuto – l’uso del canonical infatti è fondamentale nella SEO per evitare problemi di duplicazione dei contenuti. Se non fossimo noi ad istruire correttamente i bot, questi potrebbero interpretare troppi contenuti simili come duplicati, attribuendo così una scarsa qualità agli stessi;
  2. concentra l’autorevolezza – quando si utilizza il comando rel canonical, sia il trust accumulato dalle versioni alternative che la spinta dei link in ingresso verso le stesse, vengono concentrati sull’URL canonico, contribuendo a migliorare il suo posizionamento nei risultati di ricerca;
  3. migliora l’esperienza dell’utente: Il tag canonical assicura che i tuoi utenti abbiano tutti i contenuti di cui abbiano bisogno, senza che tu venga vincolato dalla paura delle duplicazioni, migliorando così l’esperienza di navigazione e riducendo così confusione o frustrazione;
  4. specifica l’URL mostrato nei risultati di ricerca – se due o più contenuti simili del tuo sito sono in indice puoi cercare di controllare quale URL viene mostrato in SERP.

Se però ti stai ancora chiedendo “ok, ma quando lo uso questo benedetto tag in concreto?” facciamo, come al solito, qualche esempio concreto che possa chiarirti meglio gli ambiti di utilizzo.

@studiosamodigital se non sai cos’è o se hai dei dubbi, guarda il video perché Mattia ti spiega, con un esempio pratico, l’attributo canonical! #imparacontiktok #seo #seospecialist #ottimizzazioneseo ♬ suono originale – Studio Samo

Esempi di applicazione del Canonical per la SEO

Se il tuo sito presenta una di queste casistiche e ancora non stai utilizzando il comando rel canonical stai decisamente perdendo un’opportunità:

  • sito web con domini diversi a seconda della versione (es. sito.it per il traffico da desktop e m.sito.it per il traffico mobile);
  • articolo di blog o prodotto all’interno di più categorie che rispondono con URL differenti;
  • pagine che rispondono sia con www che senza o pagine che rispondono sia in http che in https (in questi casi è sempre opportuno sia inserire un redirect automatico che un tag canonical verso la versione principale);
  • articoli che sono distribuiti in syndication, ovvero articoli che vengono ri-pubblicati su circuiti di distribuzione di mass media che utilizzano il proprio network (e quindi i propri domini) per la pubblicazione. Attenzione però, prima di buttarti a capofitto nell’implementazione del canonical prosegui la lettura per capire quando è sconsigliato l’uso dei canonical verso domini esterni.

Come implementare il tag canonical: consigli pratici

Ora che padroneggi i concetti di base vediamo alcuni consigli pratici per l’implementazione corretta del tag canonical:

  • utilizza sempre URL assoluti –  assicurati di includere l’URL completo, comprensivo di protocollo (http:// o https://) e dominio. È preferibile utilizzare URL assoluti nel tag canonical per evitare problemi di interpretazione da parte dei motori di ricerca. Ad esempio, utilizzare `<link rel=”canonical” href=”https://www.sito.com/pagina-preferita” />` invece di `<link rel=”canonical” href=”/pagina-preferita” />`;
  • ricordati di inserirlo in tutte le pagine – il tag canonical infatti dovrebbe sempre essere presente, sia per contenuti simili che per pagine univoche. In quest’ultimo caso infatti si parla di canonica autoreferenziale, ovvero di una pagina che indica nel tag canonical il proprio URL a rimarcare il fatto che il contenuto è originale e non duplicato né esternamente che internamente. L’utilizzo del tag canonical è prezioso anche quando non si gestisce il trailing slash, ovvero lo slash alla fine di un URL;
  • evita di taggare domini esterni se non strettamente necessario – malgrado il comando supporti il link di un dominio esterno devi valutare molto attentamente se utilizzare questo tag o meno. Google ha recentemente dichiarato, come al solito in maniera evasiva, che il loro algoritmo “prova” a supportare i canonical verso domini esterni ma, contemporaneamente, ha aggiornato la guida ufficiale relativa ai contenuti forniti dai partner di syndication.
    Se prima questi contenuti venivano assolutamente serviti con tag canonical anche per la rete Google News, ora il consiglio ufficiale è quello di impostare un meta robots in noindex specifico per il bot di Google News. La stessa indicazione vale anche per reti differenti, salvo quelle che ri-pubblicano i contenuti senza effettuare variazioni;
  • scegli con cura l’URL canonico – è importante scegliere attentamente quale URL identificare come riferimento per un topic quindi assicurati di averlo ottimizzato sotto tutti gli aspetti prima di darlo in pasto ai crawler;
  • verificare la correttezza dell’implementazione – Utilizzare strumenti come Google Search Console per verificare che il tag canonical sia stato implementato correttamente e che punti all’URL desiderato;
  • scegli il formato più comodo per te  – il tag HTML non è l’unico formato supportato; potresti infatti utilizzare un’intestazione HTTP come metodologia alternativa. Questo sistema implica però che tu abbia accesso al server e competenze specifiche, inoltre questa metodologia viene attualmente supportata solo per la ricerca web quindi tienilo bene a mente quando decidi di seguire questa strada.

Utilizzo del tag canonical in CMS popolari

Se utilizzi un CMS popolare, come ad esempio WordPress, PrestaShop o Magento, esistono metodi molto semplici per inserire il tag canonical tramite l’interfaccia grafica nativa o tramite estensioni di terza parte. Vediamo assieme i principali:

  • WordPress  – malgrado il popolare CMS inserisca automaticamente il tag canonical autoreferenziale per alcune tipologie di contenuto, come post, categorie e tag, non è possibile gestire manualmente l’inserimento di un canonical verso un contenuto differente, così come inserire automaticamente canonical autoreferenziali su post type e tassonomie personalizzate. Fortunatamente i canonical su WordPress possono essere facilmente sfruttati appieno con semplici plugin gratuiti come Yoast SEO o RankMath (ma anche All-in-one SEO o The SEO Framework). 
  • Joomla – Joomla non gestisce nativamente i canonical quindi occorre, anche in questo caso, un’estensione come Aimy Canonical Pro o similari; contrariamente a quanto avviene su WordPress però, esiste un workaround che prevede l’utilizzo dei “campi aggiuntivi” per l’inserimento del tag HTML senza alcun servizio di terza parte
  • Prestashop – nonostante la gestione dei canonical sia di vitale importanza negli e-commerce anche Prestashop non gestisce nativamente i canonical. Come per quasi tutti i CMS esistono svariate estensioni che puoi utilizzare, tra queste ti segnalo “Canonical SEO” di 4webs che ti permette di configurare i tag autoreferenziali a livello di gruppi di contenuto così come inserire singoli canonical su prodotti o categorie specifiche;
  • Magento – La gestione dei rel canonical su Magento si avvicina molto a quella di WordPress, con la differenza che aggiunge la possibilità di scegliere se farlo solo su prodotti, solo sulle categorie o su entrambi. Così come su WordPress però è necessaria un’estensione se vogliamo avere la gestione completa su filtri, paginazione, multi-store, ecc. Tra le decine di moduli presenti per Magento 2 ti segnalo il modulo “Magento 2 SEO Extension” di BSS Commerce, una sorta di coltellino svizzero per la SEO del tuo e-commerce.

Bene, spero che ora tu abbia capito quanto il tag canonical sia uno strumento estremamente potente nell’ottimizzazione SEO, che consente di gestire la duplicazione del contenuto e concentrare l’autorevolezza di ricerca su un’unica versione preferita di una pagina web.

Utilizzando il tag canonical correttamente e seguendo i consigli pratici, è possibile migliorare la visibilità e l’esperienza dell’utente del tuo sito web.

Che tu stia utilizzando WordPress, Magento, Prestashop o qualsiasi altra piattaforma, l’importante è comprenderne il valore e implementarlo correttamente. Ricorda sempre di fare riferimento a guide aggiornate e affidabili, e considera la possibilità di consultare un esperto SEO per garantire la migliore implementazione possibile.

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L'autore

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Christian Violi

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