La personalizzazione è centrale nell’universo Web Marketing. Ogni aspetto, ogni singola specializzazione, deve prendere coscienza di questo passaggio: se vuoi ottenere buoni risultati devi cucire il tuo lavoro intorno al cliente. Ti occupi di SEO? Di Social Media Marketing? O magari di blogging? Le regole valgono per tutti.
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ToggleDevi seguire le sfumature del target perché è sbagliato pensare a una soluzione per i propri messaggi. Non c’è un’unica audience, tutto dipende dagli interessi e dalle necessità. La logica Inbound Marketing la conosci, sai bene qual è il principio che si nasconde alla base: permettere al pubblico di trovare i tuoi contenuti.
Questo approccio funziona, abbiamo affrontato il tema durate l’evento Da Zero a SEO, ma per ottenere il massimo devi prendere atto di questo passaggio: non tutto può essere comunicato attraverso un canale unico, un contenuto standard, una formula definita. Devi abbracciare i principi del Personalized Marketing.
Cos’è il Personalized Marketing?
Il Personalized Marketing è una raccolta di tecniche per adattare il messaggio al target, fino a raggiungere una personalizzazione individuale. Questo avviene attraverso l’analisi dei dati, l’automatizzazione dei processi e lo studio del destinatario. I vantaggi di questa soluzione sono evidenti, ecco una serie di dati che ho trovato su Patrot.com: le aziende che personalizzano la presenza online registrano il 19% in più delle vendite. Un risultato interessante, vero?
Inoltre la personalizzazione delle email comporta un + 29% di open rate (tasso di apertura) e + 41% in termini di click-through rate. Tutto questo se assimilato e gestito con cura porta a un risultato chiaro: aumento del fatturato. Ma è anche vero che il 71% delle aziende non riesce a personalizzare la propria web experience nel modo giusto. Ecco perché questo è un percorso da affidare a professionisti del settore.
Da leggere: come diventare un consulente di Web Marketing
Perché la personalizzazione è importante?
Perché personalizzazione vuol dire conoscenza, soddisfare necessità ed esigenze degli individui che vuoi raggiungere. Se mandi un’email nel mucchio puoi avere successo oppure no, ma forse dai fastidio a chi non è interessato all’argomento. Conseguenza? Abbandono della newsletter. Se, invece, l’invio è personalizzato e tiene conto del pubblico di riferimento hai maggiori probabilità di raggiungere i tuoi scopi. E di deliziare chi ha avuto fiducia in te.
Questo approccio considera l’aspetto emotivo, non solo funzionale. Esempio classico: l’email inviata dalla grande azienda con il nome della persona che ha lasciato il proprio contatto. Questo è importante per chi riceve il messaggio. Personalizzare significa coccolare il lettore, si punta a una soddisfazione precisa delle necessità che prescindono dall’offerta tagliata su misura.
Un aspetto, quest’ultimo, che ha la sua importanza. In questo grafico preso dal blog eMarketer ci sono dei passaggi importanti. Mi chiedi perché la personalizzazione della campagna di marketing è importante? Guarda le statistiche: il 69% degli esperti conferma che una buona soluzione per sfruttare al massimo la personalizzazione è quella per creare offerte calzanti. Poi si sposta l’attenzione sui contenuti: usare le informazioni relative agli utenti per creare contenuti utili può fare la differenza.
La personalizzazione dei contenuti
Il primo esempio di personalizzazione nel mondo del content marketing arriva dall’universo della posta elettronica. Chi lavora con l’email marketing conosce l’importanza della customizzazione dei messaggi. A partire dalla segmentazione delle liste: raccogliere email è il primo passo, ci sono diversi plugin WordPress che ti aiutano in quest’impresa. Però la tua abilità si ritrova nella segmentazione, nella creazione di liste specifiche per dare a ogni gruppo un contenuto specifico nella forma e nella sostanza.
L’esempio eclatante è Amazon: cosa trovi nella newsletter? Prodotti a caso o quelli che stai puntando da qualche tempo? Chiaro, questo è un caso estremo e difficile da riprodurre. Ma la strada da seguire è questa: proporre un contenuto in linea con quelle che sono i desideri e le esigenze.
D’altro canto è questo che fai quando lavori con il piano editoriale di un blog: crei delle reader personas e attribuisci una necessità, un comportamento, un desiderio. Il lavoro si definisce intorno all’intento di ricerca e divide le query in due categorie sostanziali: keyword informative e commerciali. A questo punto l’analisi SEO diventa la strada essenziale per guidare il calendario editoriale verso argomenti specifici. Personalizzati.
Certo, in questo caso la personalizzazione abbraccia un concetto più ampio: non puoi scrivere un articolo per il singolo. Ma puoi riassumere in un contenuto approfondimenti e concetti per dare risposta al maggior numero di persone con lo stesso problema. E diventare, così, una risorsa imprescindibile.
Personalizzazione e automatismi
Lavorare su una campagna di marketing su larga scala si traduce in sacrificare una parte della personalizzazione: sarebbe impossibile confezionare un messaggio specifico per ogni singolo utente. Soprattutto quando l’individuo cerca un confronto one to one con l’azienda: ci vorrebbe un esercito di community manager.
Oppure un bot ben istruito. Oggi la tendenza è questa: lavorare sul marketing dell’immediatezza, del real time rispetto al singolo cliente, ma automatizzare tutto. Con programmi capaci di leggere e interpretare la domanda, proponendo reazioni sensate. Capaci di proporre contenuti, risolvere problemi e concludere vendite.
Il tutto personalizzando nel miglior modo possibile la risposta, per dare alla persona che ha lasciato il messaggio (magari nel Zero Moment of Truth, nell’attivo della verifica prima dell’acquisto) la soluzione all’interrogativo. Al suo interrogativo. Questo può fare la differenza nel processo d’acquisto.
Siamo ancora lontani dal risultato che puoi ottenere con un umano, ma non tanto in fin dei conti. L’intelligenza artificiale fa passi da gigante e le risposte diventano sempre più precise, meno legate alla freddezza del computo matematico ma capaci di interpretare le sfumature del linguaggio umano. Questa è la vera conquista del web marketing: personalizzazione dell’esperienza utente e automatizzazione del compito.
Da leggere: come creare un bot per Facebook Messenger
Tu stai lavorando con la personalizzazione?
Il punto è chiaro: difficile lavorare sul web marketing efficace se non punti alla personalizzazione. Ovvero se non abbandoni la logica di massa (un unico messaggio per tutti) e abbracci un lavoro basato sul miglioramento del contenuto per soddisfare le singole esigenze. In fin dei conti non è questo l’obiettivo del content marketing? Ora lascio a te la parola: aspetto la tua opinione nei commenti.