Sin dagli albori di MySpace, i social media sono riusciti ad insinuarsi in ogni ambito della nostra vita. Oggi non è strano trovare tutte le nostre ricette preferite su Pinterest, e nemmeno cominciare a pensare in 140 caratteri :). I social network si sono infiltrati nel business così tanto che chiunque lavori nel marketing (sia B2C che B2B) si è reso conto che l’unico modo per collegarsi in modo efficace con i consumatori moderni è quello di costruire esperienze social intorno ai suoi marchi, prodotti e servizi.
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ToggleAnche se erano un tempo considerati il poli nord e sud del marketing, i social ora giocano un ruolo significativo nell’influenzare i risultati di ricerca. Qui ci sono tre buone ragioni per cui le strategie SEO hanno bisogno di essere social, e come si può iniziare a sfruttare i social media per migliorare le prestazioni sui motori di ricerca.
1. Più UGC = miglior SEO
Quando parliamo di posizionamento sui motori di ricerca, contenuti di qualità e pertinenti sono la chiave del successo, e quando i clienti inviano commenti o recensioni ed esprimono il loro giudizio attraverso le loro reti sociali, forniscono contenuti generati dagli utenti (User Generated Content, o UGC) di valore che migliorano il rendimento del nostro sito.
Non solo: una fase strategica fondamentale del SEO è la ricerca delle parole chiave, ed è perciò importantissimo scoprire le frasi che le persone utilizzano effettivamente. I contenuti generati dagli utenti sono particolarmente utili per questo, perché indicano il tuo prodotto o servizio con i termini tipicamente utilizzati dai consumatori, e questo ti può aiutare a scoprire nuove parole chiave ed aumentare la reperibilità. Siti web che offrono valutazioni e recensioni solitamente presentano un aumento dal 10 al 20% di CTR nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (fonte: Inchoo).
2. #CercarePerHashtag
Nato come fenomeno tipico di Twitter, l’hashtag è emerso come un mezzo di comunicazione universalmente accettato in tutto il panorama digitale. I consumatori ora classificano e ricercano contenuti specifici usando hashtag attraverso social network come Pinterest, Instagram, Facebook e Google Plus, e motori di ricerca come Yahoo, Google (per il momento solo il .com) e Bing hanno recentemente amplificato la visibilità degli hashtag nei risultati di ricerca. I Brand intelligenti stanno già aumentando portata e visibilità sfruttando hashtag nuovi o già esistenti per ottimizzare la promozione di eventi, contenuti generati dall’utente, iniziative di branding ed altro ancora.
3. Motori di ricerca “sociali”
Nel corso degli ultimi anni, i principali motori di ricerca si sono sempre più affidati ai grafici sociali degli utenti per fornire risultati di ricerca più pertinenti e tempestivi. Per esempio, collegando Bing con i loro profili di Facebook, gli utenti possono vedere anche gli aggiornamenti di stato e le foto che hanno postato i loro amici e che sono rilevanti per i termini di ricerca. Google, dal canto suo, mostra i risultati di Google Plus per le pagine aziendali sul lato destro delle sue SERP. Il collegamento con i consumatori attraverso i social, con una forte presenza sociale e un aumento delle quote di contenuti generati attraverso le reti, sta diventando obbligatorio per marchi, da quando i risultati di ricerca diventano sempre più social.
Poiché oggi il successo nella ricerca e quello sui social vanno sempre più di pari passo, solo i marchi che imparano ad integrare i social media nelle loro strategie di ricerca saliranno (letteralmente) al di sopra della concorrenza.