Proprio in questi giorni, la piattaforma ha reso disponibile questa feature negli account italiani. Vi basterà aggiornare l’app di LinkedIn all’ultima versione per vedere questa novità.
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ToggleDopo avere già iniziato la fase beta testing in diversi paesi tra cui Brasile, Australia, Francia e Olanda, in questi giorni, la piattaforma ha lanciato la nuova funzionalità anche per gli oltre 14 milioni di utenti presenti in Italia che da ora in poi potranno condividere con la propria comunità la propria giornata lavorativa e tanto altro.
A questo punto, la prima domanda spontanea che è bene porsi é: come mai Linkedin, il social network dedicato al mondo del lavoro, ha optato per l’inserimento di questa feature seguendo l’esempio di social network come Instagram, Snapchat e Facebook che nelle modalità di utilizzo e negli scopi, si distinguono nettamente dal “social network del lavoro” per antonomasia?
Per avere una risposta ci affidiamo alla dichiarazione di Pete Davies, il direttore senior della gestione prodotti di LinkedIn, il quale afferma “Da più di un anno stiamo testando le storie in un contesto professionale, come quello della nostra piattaforma. Riteniamo che possa essere uno strumento per condividere in modo più leggero i contenuti degli utenti. Le Storie incoraggiano le conversazioni e stimolano l’engagement, tanto che un recente studio ha evidenziato che i maggiori influencers dal 2016 stanno postando un terzo in meno sui loro feed”.
Aumentare l’engagement con le Linkedin Stories
Sembrerebbe dunque, che i video nelle storie siano in grado di aumentare considerevolmente il tasso di engagement su LinkedIn.
Inoltre, in un momento storico particolare come questo che stiamo vivendo, in cui lo smart working è protagonista e la vita lavorativa si mescola sempre più a quella domestica, le relazioni tra i colleghi ma anche nelle reti professionali in genere si sono modificate sviluppando nuove dinamiche.
Per restare in contatto si fa infatti sempre più affidamento sui propri network online. Questo nuovo e diverso comportamento cambia dunque anche le modalità con cui le persone usano la piattaforma traducendosi in un aumento del 55% su base annua delle conversazioni tra gli utenti, e in un aumento del 60% delle creazioni di contenuti.
“Rimanere connessi, a livello personale e professionale, non è mai stato così importante come ora” ha affermato il News Editor di LinkedIn Italia Michele Pierri nell’articolo pubblicato su LinkedIn.
“Durante il lockdown i nostri membri hanno utilizzato LinkedIn per tenersi in contatto con colleghi e altre persone sia per cercare consigli, che per trovare nuove opportunità, o semplicemente per tenersi aggiornati. Vediamo le storie come una naturale continuazione di questa connettività più personale tra colleghi, e abbiamo già visto centinaia di migliaia di nuove conversazioni che si sono innescate tramite le storie.”
Il funzionamento delle storie su LinkedIn
Le LinkedIn Stories al momento potranno essere condivise esclusivamente dall’app mobile utilizzando la versione più aggiornata dell’app di LinkedIn.
Per attivarle vi basterà cliccare in alto sul simbolo + che sarà affiancato sulla vostra foto profilo.
Esattamente come per facebook o instagram, anche su linkedin potranno essere condivise foto o video realizzati al momento o selezionandole tra quelle già presenti nella photogallery del proprio telefono.
Le storie potranno essere pubblicate anche sulle pagine aziendali, agli amministratori infatti comparirà l’opzione esattamente nello stesso modo in cui è visibile per il proprio profilo.
Una volta pubblicate le storie su LinkedIn, queste non possono essere modificate. I 3 puntini presenti nella parte alta a destra consentono il salvataggio della storia sul proprio telefono, l’eliminazione della stessa o l’invio tramite messaggio privato ai propri collegamenti di primo livello.
Inoltre durante la pubblicazione, in basso a sinistra comparirà la dicitura “Chiunque” come avviso dell’accettazione da parte nostra che i nostri collegamenti possano a loro volta condividere le nostre storie con i loro collegamenti.
LinkedIn Stories: tutte le caratteristiche
Tra le caratteristiche delle Linkedin Stories troviamo:
- una durata del video di massimo 20 secondi
- la menzione a propri collegamenti e solo se hanno abilitato la possibilità di ricevere menzioni attraverso i settaggi privacy
- la possibilità di silenziare i video
- l’inserimento di testo (sono disponibili due formattazioni e sei diversi colori) e stikers
- una visibilità di sole 24 ore
- la possibilità di inviare messaggi o reaction all’autore delle storie che visualizziamo
- l’impossibilità di bloccare alcuni utenti dalla visualizzazione delle storie che pubblichiamo
Video e immagini pubblicate come storie su LinkedIn hanno ulteriori caratteristiche tecniche da rispettare.
Dimensioni e formato delle immagini:
- Risoluzione: 1.080 (w) x 1920 (h) px
- Formato: PNG, JPG
- Proporzioni: 9:16
Dimensioni e formato dei video:
- Risoluzione: 1.080 (w) x 1920 (h) px
- Frequenza: 30 FPS, square pixels
- Formato: H264, MP4
- Proporzioni: 9:16
- Durata: 20 sec
Inoltre nelle impostazioni del nostro profilo cliccando su “opzioni di visualizzazione della storia” è possibile scegliere di essere visibile o rimanere in modalità privata. Si avrà dunque la possibilità di scegliere le informazioni che gli autori vedono quando visualizzi la loro storia fra tre opzioni:
- il tuo nome e sommario
- caratteristiche private del profilo
- modalità privata
A meno che l’utente non imposti una modalità privata, i creatori della storia potranno avere accesso a dati quali: il numero di visualizzazioni e l’identità dei profili che hanno visualizzato la storia.
Per essere aggiornati sugli sviluppi futuri delle storie Linkedin è possibile visualizzare la Guida online Linkedin.
Come utilizzare al meglio le LinkedIn Stories
Utilizzare le LinkedIn Stories per far crescere l’engagement del proprio profilo o pagina aziendale sarà di certo l’obiettivo da perseguire nella creazione delle storie. Ma come farlo al meglio? E quali tipi di contenuto è consigliabile pubblicare?
Le LinkedIn Stories rappresentano uno strumento intelligente che ci permetterà di raccontare il mondo del lavoro al giorno di oggi, in una nuova modalità per la piattaforma, che potrà essere sicuramente più leggera rispetto alla tipologia di contenuti a cui Linkedin ci ha abituati fino ad oggi.
Con le LinkedIn Stories sarà infatti possibile raccontare un nuovo lato degli utenti e mostrare il dietro le quinte delle aziende.
Non più solo un’immagine in vetrina per le pagine aziendali, ma anche una dose di “real time” che racconti veramente chi è l’azienda, come lavora e come si pone verso la rete di contatti.
Le Storie di LinkedIn possono dare un tocco umano alla propria rappresentazione professionale. Per utilizzare al meglio il potenziale di questa feature ecco alcuni spunti e suggerimenti:
- Attraverso le Stories è possibile mostrare alla nostra rete le proprie conoscenze in maniera più coinvolgente ed in prima persona
- Le storie di LinkedIn sono un ottimo mezzo per veicolare video che mostrino eventi aziendali, la vita aziendale, il lancio di un nuovo prodotto, la partecipazione ad eventi di settore o racconti diretti alla propria rete di utenti
- Attraverso le linkedIn Stories inoltre sarà possibile avvisare la nostra rete di contatti sulla pubblicazione di un contenuto nel feed o un articolo sul blog
- Nelle storie su Linkedin si possono condividere le cose che ci motivano e le informazioni di settore interessanti per la nostra rete
Inoltre, ad incoraggiare la condivisione di contenuti attraverso le LinkedIn Stories troviamo la “Domanda del giorno”, ovvero l’opzione di inserire una domanda a cui gli utenti che hanno visualizzato la storia possono rispondere.
Al momento però la domanda non è personalizzabile. Quella attuale è : «Dove lavori oggi? Mostralo con un video o una foto».
Lo Story Telling che è possibile attuare attraverso le LinkedIn Stories apre di certo le porte ad una nuova opportunità di comunicazione che può avere diversi riscontri in base all’uso che se ne farà. Ma una cosa è certa, gli
utenti di LinkedIn, adesso riceveranno una spinta maggiore a condividere sempre più contenuti, proprio come negli altri social network.
Ma per una piattaforma come LinkedIn, da sempre espressione di compostezza e professionalità, in cui l’utilizzo che gli utenti fanno si differenzia nettamente rispetto agli altri social network, una somiglianza così forte rispetto alle altre piattaforme può trovare un senso?
Forse a questa domanda avremo risposta nei prossimi mesi verificandone gli sviluppi, tuttavia è probabile che l’unico punto che conti veramente al momento, sia la possibilità di avere uno strumento supplementare per far crescere l’engagement.
Da dove abbia poi tratto ispirazione questa feature forse infondo non ha alcuna importanza. E voi che ne pensate?