iOS 15 e email marketing non sono in conflitto. Con questo nuovo aggiornamento Apple ha imposto ai marketers una restrizione in termini di tracciamento di dati.
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ToggleCome conseguenza, l’intero asset dell’email marketing si è reinventato puntando su nuove metriche che surclassano l’open rate – da sempre una delle voci che ha più peso nell’analisi dei dati.
Con l’avvento di iOS 15 il mondo dell’email marketing cambia, ma non muore. Ogni marketer e azienda potrà fare affidamento su metriche come il click through rate, l’elaborazione di contenuti di qualità e l’eliminazione di contatti inattivi.
Ma nello specifico in cosa consiste la relazione fra iOS 15 e email marketing? Semplice, gli utenti potranno evitare di essere tracciati, di ricevere pubblicità geolocalizzate o di remarketing.
Analizziamo insieme come potenziare la tua strategia di email marketing, così da limitare i danni. Partiamo subito.
Cosa comporta l’aggiornamento ad iOS 15
Anche le funzioni più straordinarie non devono mai andare a discapito della privacy.
Apple
iOS 15 è il nuovo aggiornamento Apple ed è disponibile sui device a partire dallo scorso 20 settembre. Con l’introduzione di questo aggiornamento, Apple fa leva sulla consapevolezza dei suoi clienti offrendo loro tre benefici tangibili:
- Mostra come le varie app accedono i dati;
- Evita che queste collezionano informazioni a nostra insaputa;
- Ogni utente sceglie come mostrare i dati raccolti nell’app Salute.
iOS 15 colpisce principalmente il settore dell’email marketing, da sempre cuore pulsante di ogni attività commerciale. Ecco quali aspetti sono “inaccessibili” con questo aggiornamento:
- I tassi di apertura;
- L’esatta localizzazione dell’utente – ognuno potrà camuffare il proprio IP attraverso la feature chiamata Privacy Relay;
- L’indirizzo email reale – ogni utente Apple potrà acquistare il servizio premium Hide My Email.
Il blocco dei monitoraggi non avviene automaticamente. Una volta installato Ios 15 sul device e lanciata l’app “Mail” apparirà la schermata che farà da spartiacque nel mondo del marketing:
Mail Privacy Protection e iOS 15
Mail protegge la tua privacy nascondendo il tuo indirizzo IP in modo che non possa essere collegato alla tua attività online o usato per conoscere la tua posizione.
Apple
Mail Privacy Protection rappresenta la novità più sconvolgente dell’intero aggiornamento. Sebbene Ios 15 apporti aggiornamenti benefici nel campo del vocal search, del monitoraggio della propria salute e quant’altro…
Il MPP apporta una vera e propria spaccatura che stimolerà i marketers di tutto il mondo a creare strategie innovative per monitorare l’interesse dei clienti nel segmento dell’email marketing.
Nel dettaglio, Mail Privacy Protection:
- Camuffa l’indirizzo email degli utenti;
- Rende la metrica dell’Open Rate obsoleta e inutile;
- Ostacola il tracciamento della localizzazione;
- Neutralizza il pixel incorporato nelle email.
A cosa serve il pixel nelle mail
Il pixel è un codice invisibile incorporato all’interno delle email che invii alla tua lista.
Il Pixel, come quello che usi sul tuo sito web, permette di accedere al Santo Graal del marketing: i dati. Infatti, l’obiettivo di ogni attività – oltre alla vendita – è accedere ai dati, interpretarli e usarli per potenziare la strategia di marketing.
Venuto meno questo strumento, ecco che i principali marketers vedono scivolare dalle proprie mani alcune delle metriche più importanti come:
- Il monitoraggio del comportamento dell’utente. Ogni utente ha una reazione diversa quando apre l’email. C’è chi la legge fino in fondo e interagisce con la CTA. C’è chi si ferma a metà e non riprende più la lettura. Invece, non è raro trovare utenti che ignorano le email. Come vedi gli scenari sono molteplici e l’intera equazione viene sconvolta quando vengono meno questi addendi.
- Lo scambio di dati e informazioni tra client e server.
- La geolocalizzazione dell’utente – rilevata attraverso l’IP.
Le metriche influenzate dalla rimozione del pixel
Una volta eliminato il pixel dalle email, i marketers avranno meno dati e strumenti da poter usare. Nel concreto, ecco quali strategie di marketing non saranno più applicabili a chi usa l’iPhone come device principale per leggere le email:
- Attività di retargeting;
- Attività promozionali fondate sulle geolocalizzazione;
- Invii suddivisi per timing geografico.
Questi aspetti possono colpire anche le piccole e medie imprese che hanno da poco sbarcato i confini nazionali.
I pacchetti di Apple per tutelare la privacy
Apple offre diversi pacchetti per tutelare la privacy dei suoi clienti. Alcuni sono gratuiti mentre altri prevedono un pagamento mensile per accedere a features avanzate.
- Mail Privacy Protection (Gratis): è il servizio base che neutralizza la geolocalizzazione e lo scambio di dati tra server client. Trattandosi di un servizio entry-level potremmo dire che l’obiettivo di MPP è abbastanza per tutelare i dati. La rivoluzione di questa features è di bloccare lo scambio di dati con servizi di terze parti – come i cookies.
- iCloud+ (A pagamento): è un servizio premium che offre features interessanti come Hide My Email e Private Relay. Hide My Email consente di camuffare il proprio indirizzo email fornendone uno finto. I brand non sono in grado di accedere al reale indirizzo email a meno che l’utente non offra un consenso esplicito. Con Private Relay l’utente può nascondere il proprio indirizzo IP. Infatti, questo strumento svolge lo stesso ruolo di un VPN.
iOS 15 e email marketing: quali metriche analizzare
Con iOS 15, l’open rate diventerà una metrica obsoleta e priva di fondamenta. Mi piace definirla come una vanity metrics, esattamente come accade con il numero dei followers nei principali social. Una volta questa metrica aveva senso e consentiva a determinati influencers di acquisire rilievo nella nicchia di mercato.
Ora, con il passare del tempo ed il tramutare delle influenze collettive, si dà più valore all’engagement…
Lo stesso principio colpirà il settore dell’email marketing. L’Open Rate diventerà una metrica che perderà sempre più valore nell’analisi dei dati. Ma quali saranno le metriche che surclassano i tassi d’apertura?
- Click Through rate. Questa metrica rappresenta i click effettuati su un link incorporato nell’email. Di vitale importanza: monitora i click sulle CTA.
- Iscrizione ad eventi, webinar o altre attività stimolanti. Anche in questo caso analizzi i click sulle CTA e avrai modo di monitorare l’interesse del pubblico su quel tema specifico.
- Includi i survey. Non puoi sapere chi apre le tue email… Ma puoi sapere chi interagisce con esse! I questionari sono lo strumento ideale per incuriosire l’utente ed indurlo ad interagire con il brand. Alcuni survey possono riguardare la raccolta di feedback, di opinioni per creare un nuovo prodotto o la semplice scelta dell’argomento da trattare nei social e nei webinars.
Da leggere: Come scrivere email per una campagna di marketing di successo?
iOS 15 e email marketing: potenzia le tue comunicazioni
Affinché i tuoi sforzi siano ripagati devi assicurarti di includere nella tua strategia alcuni preziosi accorgimenti.
- Cura le tue liste di email marketing. Il primo passo è eliminare gli utenti che non interagiscono con le tue email da più di 6 mesi. Successivamente, devi cercare di segmentare le liste e dividerle per abitudine d’acquisto (early bird e amanti delle offerte, clienti con un lifetime value importante, clienti che acquistano ogni prodotto promosso in backend. Oppure gli utenti appassionati di una data tipologia di prodotti – come nel caso dei prodotti tech o di una categoria di libri.)
- Incorpa e rispetta tutte le direttive dalla GDPR – se i tuoi clienti vivono in Europa. Questo consiglio non migliorerà l’interazione con le tue email, ma farà sentire l’utente più tutelato – così come le finanze della tua azienda.
- Ottimizza il tasso di consegna – che le email finiscano nella casella dello spam. Il primo passo è scegliere un servizio di email marketing di qualità.
- Rimuovi immediatamente gli utenti inattivi che non interagiscono con i tuoi contenuti postali da più di 6 mesi. Questo passaggio va effettuato periodicamente, anche con i clienti e prospect che usano altri servizi email – come gmail, yahoo, ecc. Rimuovere utenti dalle liste può sembrare un controsenso. Ma riflettici un attimo. Qual è il senso di spronare utenti inattivi? Nessuno. Anzi, rischi di alterare i dati da analizzare.
Da leggere: Email marketing, come ridurre il tasso di disiscrizione
Conclusione
iOS 15 e email marketing possono coesistere con successo. Per arginare i tumulti causati da questo aggiornamento, i marketers più attenti potranno affidarsi ad alcune metriche e strategie.
Prima ancora di parlare di metriche è altro, ogni marketer che si rispetti ha due compiti: eliminare dalla mailing list gli utenti inattivi e segmentare le liste rimanenti. Una volta effettuata questa pulizia, è bene assicurarsi che le email vengano consegnate correttamente.
In questo caso, il compito di ogni esperto di email marketing è ottimizzare il tasso di consegna acquistando un servizio di qualità.
Per far funzionare la relazione fra iOS 15 e email marketing devi monitorare una metrica in particolare: il click through rate. Il CTR rappresenta il click sulla CTA incorporata nell’email.
Questo primo passaggio sancisce l’interesse attivo del prospect verso il prodotto promosso dal brand. Può essere un prodotto da acquistare, un nuovo contenuto social o un invito per un webinar. Qualsiasi sia l’obiettivo della CTA, è bene monitorare ogni click.
E tu cosa ne pensi di iOS 15? Hai subito dei danni da questo nuovo aggiornamento? Parliamone nei commenti.