C’è un concetto che cerco di promuovere da tempo, e che dal mio punto di vista rappresenta la base di una buona attività di blogging: l’identità. Un blogger deve pubblicare con nome e cognome, questo vale per il suo blog personale ma anche in una condizione di blogging aziendale. E ancora, può essere utile anche quando il blogger lavora come freelance per un’azienda.
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ToggleIl motivo? In primo luogo perché un contenuto firmato guadagna in autorevolezza.
Un articolo autorevole è un articolo firmato, è un contenuto che mi permette di verificare il profilo della persona che ha scritto il testo, che ha cercato le fonti. Nome e cognome sono una garanzia: posso contattare questa persona e posso sapere se ha i requisiti per affrontare questo tema.
Poi c’è il rapporto con il pubblico. Gli utenti non vogliono leggere un articolo firmato dall’azienda: è un contenuto spersonalizzato, anonimo, freddo. Le persone si fidano delle persone – ormai è un mantra per me – e l’azienda deve creare un spirito redazionale per gestire il proprio blog. Ogni autore la la sua firma, ogni dipendente risponde alle domande dei lettori.
Pagina autore
Il primo passaggio utile per dare valore all’identità del blogger: creare una pagina autore con nome e cognome. Su un blog ogni articolo ha una firma ben precisa. Ogni articolo viene rimandato a un autore che ha una pagina dedicata che racchiude tutti i post. Quando pubblichi l’articolo (almeno di default è così) insieme a data, tag e categoria c’è il nome autore.
Perfetto. Il tuo compito è semplice: fare in modo che il nome autore non sia il super inflazionato admin. Questa è l’impostazione di default, tu devi dare un’identità a questa pagina: devi dare un nome e un cognome. Quindi anche “la redazione” non è una buona soluzione.
Punta sul nome e cognome. In questo modo stai muovendo il primo, grande, passo verso una personalizzazione dei contenuti. E stai migliorando anche le occasioni per farti trovare sui motori di ricerca. Un esempio: cercando “Riccardo Esposito” viene indicizzata anche la pagina di Webhouse con tutti i miei articoli. Ti lascio un consiglio: se usi WordPress SEO di Yoast puoi cambiare tag title e description della pagina autore (basta andare nella sezione archivi di tag title).
La pagina autore è importante, ma non dimenticare la sezione about me: qui non ci sono gli articoli che hai scritto, ma le informazioni legate alla tua attività, alle tue esperienze e alla tua professione. Puoi inserire un link interno alla pagina autore per suggerire ai lettori di dare uno sguardo ai tuoi contenuti, e immagini relative all’autore da ottimizzare lato SEO per il nome e cognome.
Box autore
Uno dei punti essenziali per dare un volto all’autore: la presenza di una finestra dedicata alle informazioni di chi scrive. Attraverso il box autore puoi indicare il nome e cognome, i riferimenti di chi ha lavorato sull’articolo. Ma anche l’immagine e una descrizione delle esperienze. In questo modo hai soddisfatto le prime curiosità del lettore: se vuole sapere altro può utilizzare i link ai social o al sito web.
Il box autore ha anche un’altra caratteristica: link alla pagina autore del blog, e il lettore può avere informazioni chiare sull’attività svolta sul blog (guarda il mio esempio sul blog Studio Samo). Dettagli che fanno la differenza: non esagerare con i link e con la descrizione, lascia solo quello che serve. E usa il tuo nome reale.
Come si attiva un box autore? Molti template hanno una soluzione di default, ma puoi anche sfruttare dei plugin che ti permettono di organizzare questo campo. In ogni caso le informazioni da inserire nel box autore si inseriscono nella pagina user. Ogni utente ha una sezione dedicata ai propri dati: qui puoi indicare biografia, link al sito web, al profilo Facebook e a Twitter.
Fare formazione: corso di blogging per l’Academy Studio Samo.
Gravatar
Per completare la tua immagine online come autore di un blog devi iscriverti a Gravatar. Ovvero una sintesi della tua identità online: grazie a questo servizio puoi associare un’email a un’immagine e fare in modo che tutto quello che fai su una piattaforma WordPress (pubblicare articoli, lasciare commenti) venga svolto con l’immagine che hai scelto.
In questi casi è giusto seguire un principio di linearità con tutto quello che fai anche su Twitter, Facebook e Google Plus. Il mio consiglio personale: usa lo stesso avatar per tutto quello che fai. Devi essere riconoscibile su diverse piattaforme, anche nelle pubblicazioni online.
Social
Anche le impostazioni social contribuiscono a lasciare maggiori informazioni sull’autore. Nel box autore puoi inserire i link ai profili di chi scrive, ma non è sufficiente. O comunque puoi fare di meglio. Ad esempio, puoi fare in modo che ogni volta che retwitti il contenuto ci sia il @nomeutente dell’autore. E puoi attivare l’author tag su Facebook, così ogni condivisione viene arricchita con il link al profilo autore.
Questa operazione è piuttosto semplice se hai WordPress SEO di Yoast: devi andare nella sezione social del plugin e poi nella cartella Facebook. Qui devi spuntare “Aggiungi meta dati Open Graph”, ma prima devi inserire l’URL del tuo account Facebook nella tua pagina utente.
Ora immagino la domanda: “Ma in questo modo non si rischia di dare visibilità all’autore e di toglierla al blog aziendale?”. Io credo che sia l’esatto contrario: avere un riferimento chiaro sul nome dell’autore è un valore aggiunto.
Sapere che puoi interrogare in qualsiasi momento l’autore per chiedere spiegazioni, per fare i complimenti o muovere una critica è il succo del web 2.0: l’autore non è più un nome inarrivabile ma una persona in carne e ossa che risponde del proprio lavoro.
Per approfondire: come scrivere e pubblicare articoli per il web.
La tua opinione
Lavorare con nome e cognome, dare riferimenti chiari sull’autore, far capire alle persone che leggono il tuo articolo che c’è una persona in carne e ossa dietro il lavoro di stesura. E che quella persona la puoi contattare, puoi seguire i suoi lavori. Questo è il principio base di un web che ruota intorno alle persone, non credi?
Sei d’accordo con questo punto di vista? Anche tu pubblichi i contenuti con nome e cognome oppure hai una soluzione differente? Perché? Lascia la tua esperienza nei commenti.