Facebook permette all’autore del post di avere un link al profilo nel momento in cui il link del post viene condiviso. E se la persona che vede il post non segue l’autore appare anche un bottone Follow. Per ottenere questa funzione (qui trovi tutte le indicazioni) basta inserire l’article:author metatag nel codice per ottenere il risultato che puoi ammirare in questa immagine.
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ToggleEvidenziato in blu c’è il nome di Valentina Tanzillo, una delle firme del blog Studio Samo. Cosa succede se passi il mouse sul link? Si apre una preview del profilo di Valentina, e se clicchi vai sul profilo personale. Proprio quello che tutti snobbano e mettono in secondo piano rispetto alla Facebook Fan Page.
Fino a qualche giorno fa appariva solo il nome dell’autore, non cliccabile. Ma aveva già un valore, perché c’è un dettaglio che un blogger non deve mai dimenticare: le persone si fidano delle persone. E avere un’informazione in più sull’autore che ha firmato un articolo, anche in fase di preview del link Facebook, agevola il click.
Prima potevi inserire il nome, ottimizzare la foto, modificare titolo e descrizione prese in automatico da tag title e description. Ora il cerchio si chiude e l’autore acquista un valore diverso per Facebook.
Per approfondire: come ottimizzare il tag title per la SEO.
Le caratteristiche dell’authorship Facebook
Con questo tag puoi inserire anche il link alla pagina e non solo al profilo. Ma quello che voglio sottolineare con questo articolo è la continua e crescente attenzione nei confronti dell’autore, della persona che – in carne e ossa – firma un determinato articolo. Essere blogger non vuol dire solo scrivere, ma anche e soprattutto metterci la faccia.
Tutto inizia con un semplice box autore, una sintesi della tua persona che si trova alla fine del post insieme alla foto e ai link per raggiungere i tuoi profili social. Poi continua con l’utente WordPress che racchiude tutti gli articoli che portano la stessa firma e magari con un’iscrizione a Gravatar per avere un’unica identità anche quando ti dedichi al comment marketing.
Il blog sempre più strumento per abbattere le distanze tra chi scrive e chi legge, l’autore sempre più portavoce di un’azienda che non usa il blog solo per sfornare contenuti, ma anche per creare un’interazione ampia ed estesa con il pubblico. Leggi il contributo del blog ufficiale di Facebook:
Author Tags help journalists connect immediately with the readers who are most engaged and interested in his or her work and grow their following on Facebook. Journalists can then build deeper relationships with their Facebook followers by engaging directly in conversations, holding Q&As, and sharing behind-the-scenes content.
Certo, qui si parla di giornalisti. Ma supera un attimo la definizione professionale. L’author tag aiuta l’autore a connettersi con i lettori che vogliono conoscere chi ha firmato l’articolo. D’altro canto questo tag aiuta l’autore a creare conversazioni, a risolvere dubbi, ad arricchire contenuti con contributi privati.
Aggiungo, l’author tag definisce ulteriore valore alla verifica della fonte. Chi scrive? Chi ha firmato l’articolo? Ormai è arrivato il momento di mettere da parte il web anonimo dei vari “redazione” e “admin” per lasciare spazio a nome e cognome. Quindi il mio consiglio è questo: per il tuo blog personale e professionale attiva subito l’author tag di Facebook.
Vale anche per le aziende?
Ok, l’author tag di Facebook per il blogger è perfetto. Ma per il blog aziendale? L’impresa è interessata a una soluzione simile? Perché dovrebbe dare visibilità al link profilo di un esecutore? Il punto è proprio questo: in un’ottica redazionale, in un progetto a lungo respiro, il blogger è parte integrante del progetto azienda. Anche il blogger freelance.
Non è un semplice articolista, non è un semplice esecutore ma parte attiva di un gruppo. Magari per un periodo di tempo definito, certo, ma un dipendente (felice) che presta la sua firma al suo blog aziendale dovrebbe essere il primo portavoce della sua azienda. Dovrebbe essere fiero di condividere un contenuto ben scritto per la sua azienda, con il suo nome e cognome.
I vantaggi dell’author tag per un blogger
I vantaggi si riassumono nella possibilità di aumentare il legame tra chi scrive e chi legge, tra chi crea un contenuto e chi segue ogni giorno i suoi aggiornamenti. A chi sostiene una potenziale dispersione dei click io suggerisco di guardare il progetto nel suo insieme: il blogger non è un semplice articolista, ma una persona che propone con il prioprio nome un contenuto.
Non credi? Sei d’accordo?
2 risposte
Quindi il tuo consiglio è di NON usare mai come author una pagina fb ma SEMPRE un profilo personale, corretto?
Ciao Andrea,
In questo caso non esiste una risposta definitiva. Dipende dalle scuole di pensiero. C’è chi non vuole dare risalto al singolo autore e mette la pagina, chi invece vuole rafforzare il concetto di redazione e quindi mette il profilo.
Personalmente io sono d’accordo con il mettere il profilo, perché in questo modo la trasparenza è totale. C’è chi scrive una articolo, c’è chi lo firma e ci mette la faccia.