Secondo un’indagine di SparkToro fatta intervistando oltre 1.500 SEO i progressi nel machine learning e le ricerche senza clic saranno le tendenze che influenzeranno la SEO per i prossimi tre anni.
Agli intervistati è stato presentato un elenco di scelte e contemporaneamente è stato chiesto: “Quale impatto credi che le seguenti tendenze avranno sulla SEO nei prossimi 3 anni? Le opzioni sono state classificate su una scala da zero a quattro; zero significa “nessun impatto” e quattro significa “impatto enorme”.
Le tendenze a cui i professionisti hanno risposto che avranno un impatto minimo e che non influenzeranno la SEO includono i risultati delle indagini del Congresso degli Stati Uniti e del Dipartimento di Giustizia, i progressi della ricerca visiva e i prodotti “content-nudging” come Google Discover.
Google vertical, al contrario, sarà una tendenza importante. Oltre al normale motore di ricerca, anche i motori di ricerca locali e di immagine di Google avranno sempre più posizioni dominanti. Basti pensare a YouTube che è il secondo motore di ricerca più grande al mondo.
L’azienda si è anche espansa nel settore dei viaggi con il lancio di Google Flights nel 2011 e, più recentemente, Google Hotels lo strumento di pianificazione dei viaggi che è fortemente integrato con Maps e che consolida le prenotazioni basate sulle conferme via e-mail.
Le varie integrazioni sopra citate molto probabilmente faranno sì che le offerte di viaggio di Google aumenteranno le probabilità che i vacanzieri utilizzino Maps per pianificare i loro viaggi, perché le loro prenotazioni, insieme ai luoghi di loro interesse, possono essere visualizzate in un unico luogo. Questo può significare che il successo in questo particolare settore diventi sempre più direttamente connesso alla “qualità” con la quale è stato compilato il profilo GMB aziendale piuttosto che dalla loro presenza su altre piattaforme, come Facebook, Yelp o TripAdvisor.
D’altra parte, molti dei tentativi di Google di espandere il proprio raggio d’azione sono rimasti invariati. La sua piattaforma collaborativa, Google Wave, è durata un po’ più di un anno. Lo stesso Google+ ad oggi risulta in cima al mucchio di siti di social network abbandonati dell’azienda.
Se è vero che non sempre le ciambelle riescono con il buco, è altrettanto vero che a Google basta veramente poco per influenzare il modo in cui i marketer svolgono e svolgeranno il proprio lavoro.
Anche i progressi nel machine learning potranno essere utilizzati per aggregare o identificare i segnali, personalizzare i risultati in base alla cronologia di ricerca di un utente, comprendere meglio l’intento di ricerca e molto altro ancora.
Mentre gli algoritmi di ricerca continuano a utilizzare il machine learning e la tecnologia avanza, i marketer potrebbero provare a concentrarsi maggiormente sulla creazione del miglior contenuto possibile per il pubblico, lasciando altri fattori come i metadati, la ricerca di parole chiave, il testo alternativo e simili al machine learning.
Le ricerche senza click saranno, molto probabilmente, il futuro. Già nelle settimane scorse avevamo sottolineato come sempre di più la maggior parte delle ricerche di Google si conclude senza un click, ma nessun click non equivale necessariamente a nessuna opportunità.
Rand Fishkin, Cofounder & CEO di SparkToro, tratterà l’argomento allo SMX East di New York il prossimo 13 novembre, mettendo in evidenza che sempre di più gli annunci organici vengono spinti verso il basso nella pagina dei risultati. La on-SERP SEO potrebbe diventare un punto di riferimento per gli editori.
E l’intervento del governo americano influenzerà la SEO? La risposta l’abbiamo data già ad inizio articolo, ma per onor di cronaca riportiamo quanto detto da Fishkin nel suo post: “sul fronte delle tendenze ho trovato i risultati inizialmente sorprendenti, soprattutto perché sono uno scettico sull’impatto delle risposte vocali (che hanno ottenuto un punteggio elevato), e mi aspetto fortemente che le indagini congiunte di vari rami del governo americano si traducano in cambiamenti significativi per Google”.
Non ci dimentichiamo che Google è stato recentemente sottoposto a un monitoraggio attento e specifico da parte del Dipartimento di Giustizia e dei presidenti del 2020 Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, dove si sta parlando di rompere i monopoli tecnologici. L’azienda è stata multata più volte dalla Commissione Europea e presenterà agli utenti Android una schermata di selezione dei motori di ricerca come parte dei suoi sforzi di conformità. Se il DOJ o le inchieste congressuali diranno che le pratiche di Google sono anticoncorrenziali, il colosso americano potrebbe essere costretto a cambiare il funzionano dei suoi algoritmi e/o come vengono presentati i risultati della ricerca.
Anche se apparentemente i risultati dell’indagine potrebbero non essere particolarmente significativi, se confrontati insieme, illustrano invece un quadro molto più complesso del futuro a breve termine della SEO.
Tutti i fattori sopra citati ci fanno propendere verso l’idea che la tendenza che è più probabile che influenzi la SEO nei prossimi tre anni, sarà l’ingresso di Google nelle verticali e la concorrenza agli editori, mentre i risultati delle indagini governative sull’azienda, potrebbero far pensare che Google stia espandendo la sua portata verso nuovi orizzonti.
Il machine learning continuerà la sua inesorabile avanzata per fornire le ricerche più rapidamente, il che può significare più ricerche senza clic, ma può anche significare che gli utenti troveranno più facilmente il contenuto che stanno cercando.
[via searchengineland.com]