I primi report internazionali sul Google Update Core di giugno 2019 indicano che il Daily Mail ha perso oltre il 50% del traffico giornaliero di ricerca, così come NFL e Vimeo.
L’aggiornamento principale del 3 giugno 2019 ha iniziato a fare rock and roll, e se in Italia, almeno ad ora che scriviamo, sembra che la situazione sia abbastanza stazionaria, a livello internazionale non possiamo dire la stessa cosa.
Il Google Update Core di giugno 2019 è il secondo più grande aggiornamento di Google nel 2019. Il Google Update di marzo 2019 ha interessato le query di ricerca coperte dall’acronimo EAT (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) ossia competenza, autorevolezza, affidabilità.
Come già ricordato nel nostro precedente articolo sui primi risultati del Google core update di giugno questa volta Google ha deciso di essere più proattivo con un tipo comunicazione volta alla prevenzione delle informazioni, dando notizia alle persone in anticipo per evitare che fosse scoperto solo dopo l’ attuazione dell’aggiornamento e dopo aver fatto molte domande.
Per citare Google: “Come con qualsiasi aggiornamento, alcuni siti potrebbero notare cali o guadagni. Non c’è niente di sbagliato nelle pagine che potrebbero ora funzionare meno bene. Invece, è che le modifiche ai nostri sistemi stanno avvantaggiando pagine che in precedenza erano sotto-premiate”.
Ecco quindi che ben si capisce come non esista una vera e propria “correzione” per le pagine web che potrebbero avere prestazioni meno buone se non quella di concentrarsi esclusivamente sulla creazione di contenuti di qualità.
Come diciamo sempre più spesso, nel corso del tempo, solo ed unicamente il contenuto permette ad un sito web di aumentare la propria visibilità rispetto alle pagine web dei concorrenti, e con questo ultimo update abbiamo avuto la riprova del nove.
Secondo Sharad Agarwal, CEO di GuestPosts.biz , “I core update sono aggiornamenti che non hanno un chiaro focus specifico su un determinato tipo di query di ricerca o particolari caratteristiche del sito web. Invece, apportano cambiamenti più sottili “sotto il cofano”. Chiaramente, Google sta dando più importanza ai backlink provenienti da siti credibili e ad alto traffico. Se le tue pagine web hanno buoni collegamenti da siti web correlati, avranno un punteggio più alto rispetto ad altre pagine che non hanno questi collegamenti. Riguarda la qualità, non la quantità”.
Come dicevamo ad inizio articolo i primi report che ci provengono soprattutto dall’America hanno visto, in questo inizio giugno 2019 una perdita di traffico più che importante soprattutto per il Daily Mail che ha perso oltre il 50% del traffico giornaliero di ricerca, così come NFL e Vimeo. I gainer erano Mirror, the Sun e HuffPost.
Il Daily Mail soffre il più grave calo di traffico
Con il nuovo aggiornamento dell’algoritmo, alcuni dei principali editori di tutto il mondo sono stati colpiti da un enorme perdita di traffico . Il publisher più importante che è stato interessato da questa modifica è il Daily Mail. Secondo il Daily Mail del Regno Unito il sito ha già perso il 50% del traffico di ricerca giornaliero .
Il direttore SEO del Daily Mail ha subito contattato Google, segnalando al gigante della ricerca che il sito ha registrato un calo significativo di traffico, mentre il direttore di Search Engine Optimization ha affermato che il traffico in verità è diminuito addirittura del 90% in più.
Il traffico di ricerca di Vimeo e NFL.com non funziona
Secondo molte fonti internazionali, anche altri siti sono in netto calo negli ultimi giorni. Search Engine Land è uscito con un nuovo report dove registra un enorme calo in termini di visibilità della ricerca. Daily Mail è stato affiancato da Vimeo e NFL.com nella lista dei perdenti di Systrix .
Il lancio dell’aggiornamento nella sua massima potenza e questi risultati sono ancora in una fase preliminare, anche perché non è chiaro cosa farà Google per aumentare il traffico dei siti web “penalizzati” in modo errato.
E anche se il lancio dell’update è ancora in corso, e quindi questi risultati sono piuttosto preliminari, possiamo certamente dire che non è assolutamente chiaro che cosa sia esattamente successo, cioè ciò che abbia portato a causare determinati picchi e cadute.
Intanto gli editori internazionali sembrano accusare i primi tremori e le preoccupazioni salgono di ora in ora.
Che il mondo della SEO sia effimero e pieno di fuffa lo sappiamo bene, ma è anche vero che se si seguono sempre e comunque le linee guida grossi problemi non dovrebbero mai esserci.
Pensiamo per un momento allo scorso anno che ha visto il 2018 con Google che ha attivato 3.234 miglioramenti alla ricerca. Allora perché questo è così significativo? In gran parte perché si tratta di un aggiornamento di base e modifica l’algoritmo di ricerca in termini di criteri di classificazione a cui viene attribuita una maggiore importanza nel determinare i risultati di ricerca.
Inoltre, Google continua a premiare i siti responsive, sicuri e veloci da scaricare. Il contenuto rimane “King” e la user experience è “Queen”.
[via thenewspocket.com]