La prima risposta valida a chi si chiede quale è la lunghezza ideale di un post sui social: non esiste. È impossibile parlare di una dimensione buona sempre e di un numero di battute valido in ogni occasione. Tutto dipende dalle varie condizioni e dalle piattaforme utilizzate.
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ToggleMa è anche vero che esistono limiti massimi imposti dalla varie realtà. E degli studi che suggeriscono un numero ottimale di battute per le didascalie e gli aggiornamenti di status. Vuoi approfondire? Ecco una serie di indicazioni utili per avere delle informazioni importanti.
Quanto deve essere lungo un post Facebook?
Ragionando in termini di limite massimo, nel 2020 il contenuto pubblicato sul social network di Mark Zuckerberg può arrivare a 63.206 caratteri. Hai un bel po’ di testo da sfruttare per scrivere i tuoi contenuti ma non è di certo questa la lunghezza ideale di un post su Facebook.
Nessuno investirà tempo per leggere un romanzo su Facebook. Dovresti, anzi, mantenere i post di Facebook brevi, semplici e immediati. Compresi tra 40 e 50 caratteri. In ogni caso Jeff Bullas ricorda che sotto gli 80 caratteri l’engagement sale e il coinvolgimento è maggiore.
Ciò non significa dover pubblicare sempre contenuti con una quantità minima di contenuto, ma se cerchi il miglior risultato possibile questa è una delle caratteristiche chiave dei contenuti efficaci.
La lunghezza ideale del tuo tweet su Twitter?
La tendenza è simile a quella di Facebook: la brevità premia. Ma è chiaro che qui c’è un vicolo di piattaforma, anche se siamo passati da 140 a 280 caratteri come limite massimo (e le immagini o i video non tolgono spazio al copy) su Twitter vince l’immediatezza come indica Hootsuite.
Secondo il suo articolo, infatti, i tweet che contengono meno di 100 caratteri ricevono un coinvolgimento del 17% in più rispetto ai post più lunghi (ovviamente in termini medi). Questo perché i contenuti più brevi sono più facili da leggere e digerire, soprattutto da mobile.
YouTube: lunghezza ideale descrizione e titolo
Su questa piattaforma di video sharing c’è da considerare un punto: il titolo e la descrizione sono dei fattori di posizionamento. Quindi, l’headline ruota intorno alle 70 parole e consiglio di trattarla come il tag title di una pagina web. La descrizione aiuta le persone a trovare i contenuti.
Può essere di 5.000 caratteri, non li devi esaurire tutti ma ricorda sempre di inserire nell’above the fold le informazioni più importanti. Poi prenditi lo spazio necessario per descrivere il video nel miglior modo possibile. Lasciando un po’ di spazio per informazioni di servizio.
Qual è la lunghezza ideale del post Instagram?
In questi casi si parla di un limite ufficiale di 2.200 caratteri e 30 hashtag. Ovviamente è difficile arrivare a tanto, ed è anche controproducente usare testo senza un obiettivo ben preciso.
Come suggerisce Sprout Social, la migliore lunghezza della didascalia Instagram è inferiore a 125 caratteri per le pubblicità mentre per i post normali si può arrivare a 150. Questo perché se il testo è più lungo le persone dovranno fare click sul pulsante per vedere il resto del contenuto.
LinkedIn: qual è la lunghezza dei contenuti?
Ci sono dei limiti ufficiali per i post su LinkedIn: 700 per i post sulle pagine aziendali e 1.300 per gli account personali. Ma c’è anche un altro passaggio da considerare: 140 battute ti dividono da ciò che le persone vedono prima e dopo il click per aprire il post. Cosa significa questo?
Come per Instagram, meglio usare contenuti nell’above the fold, dei post in grado di sfruttare questa preview. Ma c’è anche da dire che su questa piattaforma i contenuti lunghi hanno vita differente e una valutazione diversa rispetto ad altre realtà. Vuoi un caso concreto?
Uno dei migliori è quello di Paul Shapiro che ha analizzato oltre 3.000 post di successo su LinkedIn. E ha scoperto che gli articoli con più parole – tra 1900 e il 2000 – funzionano meglio. Ottengono il maggior numero di visualizzazioni, Mi piace, commenti e condivisioni.
Qual è il numero ideale di battute sui social?
Tre sono le riflessioni utili in questi casi. In primo luogo bisogna essere in grado di ammettere l’assenza di una metrica valida sempre. Poi c’è una naturale tendenza alla semplicità e alla sintesi che aiuta in una fruizione distratta dei contenuti. Infine, in alcuni casi è proprio il contenuto lungo a funzionare su alcune piattaforme. Sei d’accordo con questa sintesi? Hai altre opinioni?