20 Errori ecommerce da evitare per vendere di più

Creare una presenza digitale non è più una scommessa, ma una necessità. Esistono alcuni suggerimenti per rendere il progetto ecommerce redditizio e scalabile in futuro.
errori ecommerce

In fase di creazione dell’ecommerce, molti specialisti sottovalutano aree vitali del progetto… Finendo per commettere errori ecommerce dannosi per la reputazione del brand.

L’aspetto negativo di avviare un progetto imprenditoriale con superficialità conduce verso una direzione certa: penalizzare l’andamento delle vendite. 

Chi vuole creare uno shop redditizio deve lavorare su più fronti così da ridurre le frizioni d’acquisto dell’utente. Per farlo bisogna focalizzarsi su quattro macroaree distinte, così da ridurre la percentuale di commettere errori ecommerce fatali.

Questi consigli rafforzano il brand, fortificano il posizionamento nella mente del consumatore e  lo inducono ad acquistare.

Ottimizzazione del sito: 6 errori ecommerce da non commettere

Gli utenti giudicano l’affidabilità di un brand fin da quando consultano il sito aziendale. Per questo motivo non c’è spazio per commettere errori nel tuo ecommerce.

Considera l’intero sito come un punto d’incontro con l’utente, in cui accoglierlo e mostrargli il passo successivo da compiere.

Inoltre, un ecommerce che si rispetti deve spiegare all’utente perché investire nei tuoi prodotti… Mostrandogli che può fidarsi dell’azienda e dei prodotti in vendita.

Errore ecommerce n.1: Scegliere una piattaforma qualsiasi

Il panorama digitale offre varie piattaforme su cui costruire l’ecommerce.

La scelta migliore è affidarsi ad una piattaforma in grado di sostenere l’intero progetto, così da permettere a te imprenditore di poter scalare in futuro.

Per ridurre gli errori tieni a mente questi paramentri:

  1. Costo. Della piattaforma e dell’hosting.
  2. Backend tools. Valuta le integrazioni – plugin – offerte dalla piattaforma.  Le integrazioni semplificano il tuo lavoro. 
  3. Scalabilità. Alcune piattaforme accompagnano la crescita della tua azienda. Così facendo puoi evolverti senza troppi vincoli.
  4. Flessibilità nei pagamenti. La piattaforma include nuove partnership all’avanguardia, come con Klarna e Scalapay.
  5. Velocità e performance. La velocità è un parametro SEO fondamentale. Influenza anche la user experience.
  6. Facilità d’uso. Molti software sono user friendly e presentano sistemi drag and drop. Altri necessitano della mano di un esperto per funzionare al meglio. 
  7. Flessibilità con le integrazioni. La piattaforma ideale ti consente di usare le varie integrazioni esterne senza stress.

Errore ecommerce  n.2: Sostieni il mobile commerce

Uno shop strategico accoglie a braccia aperte il traffico proveniente da dispositivi mobile. 

Entro il 2021, le vendite di m-commerce nel mondo costituiranno il 53,9% di tutte le vendite di e-commerce.

Simicart

Trascurare questo nuovo trend è uno degli errori ecommerce più dannosi.

Per sostenere il mobile commerce dai vita ad un progetto che si adatta perfettamente ai vari schermi e sistemi operativi.

Accogliere il traffico mobile è un imperativo categorico. Ignorarlo comporta gravi penalizzazioni da parte di Google. 

Da leggere: M-Commerce: il nuovo modo di vendere online

Errore ecommerce n.3: Non creare una homepage facile da consultare      

Lo scopo della homepage è incanalare il traffico verso una direzione specifica.

La homepage svolge alcune funzioni strategiche. Innanzitutto rassicura il prospect attraverso testimonianze e referenze mediatiche. In secondo luogo intercetta i dubbi dell’utente e assicura all’azienda di non perdere una potenziale vendita.

Per creare una homepage persuasiva segui questi quattro criteri:

  1. Mostra all’utente che si trova nel posto giusto. Crea una Unique Selling Proposition che cristallizza lo scopo del tuo business.
  2. Mostra al prospect il prodotto che cerca. Crea microsezioni per dividere il traffico. Alcuni utenti sono interessati alle categorie specifiche del prodotto, altri invece alle suddivisioni fra articoli uomo e donna.
  3. Accogli le domande. Inserisci un form di contatto e installa la live chat. La live chat ha il dono di intercettare le perplessità dell’utente, risolverle in tempo reale e indirizzarlo all’acquisto migliore.
  4. Dimostra all’utente che può fidarsi di te. Inserisci le testimonianze e le referenze mediatiche.

Da leggere: Homepage efficace per ecommerce in 4 passaggi

Errore ecommerce n. 4: non mostrare i contatti

Sfrutta le potenzialità del footer inserendo i dati per contattarti, come l’email ed il numero di telefono aziendale. Farai risparmiare tempo al cliente e te ne sarà grato.

Errore Ecommerce n. 5: non installare i certificati di sicurezza

Assicurati di installare nel tuo sito due protocolli di sicurezza essenziali:

1. Protocollo HTTPS. “Protegge l’integrità e la riservatezza dei dati scambiati tra i computer e i siti. [Fonte Google]

2. Protocollo SSL. Protegge le comunicazioni digitali. Inoltre, evita che terzi entrino in possesso di informazioni sensibili.

Alcuni hosting li installano automaticamente, senza bisogno di intervenire. Un controllo ulteriore eviterà che l’utente scappi a gambe levate.

Errore ecommerce n. 6: Sottovalutare la SEO

Sottovalutare le potenzialità della SEO è uno degli errori ecommerce più dannosi. La SEO permette di posizionare i tuoi prodotti sulla SERP, così da attirare l’attenzione dell’utente.

Come puoi immaginare, l’ottimizzazione per il motore di ricerca richiede un cospicuo investimento di denaro e tempo.

Avvalersi di questa strategia significa includere un asset che ti ripagherà nel lungo termine.

Da leggere: SEO per e-commerce: 4 cose fondamentali da sapere

Errori ecommerce e Content marketing

L’alleato migliore per abbattere la diffidenza dell’utente è il content marketing.
Dare vita a contenuti strategici aumenta il numero di touch point con cui intercettare la domanda del pubblico freddo. 

Nel content marketing rientrano i contenuti testuali e visuali diffusi dall’azienda sul proprio sito e social media.

Il content marketing fornisce informazioni di valore al prospect. In questo frangente puoi sbizzarrirti.
Creando un calendario editoriale efficace potrai raccontare la tua azienda, come usare al meglio i tuoi prodotti e le storie di successo dei tuoi clienti.

Una strategia di content marketing valida include un blog, la presenza sui social media e, in alcuni casi, le partnership con gli influencer.

Errore ecommerce n. 7: Non avere un blog

Il blog è il dispositivo indispensabile per intercettare una domanda latente del pubblico freddo.
Creare contenuti testuali permette agli utenti di carpire l’autorevolezza del tuo marchio e la validità dei tuoi prodotti.

Condividere con regolarità articoli di approfondimento ti consente di posizionare gradualmente la tua soluzione sulla SERP. Questi contenuti sono indispensabili per aumentare la fiducia nell’utente che visita per la prima volta il tuo sito.

Errore ecommerce n. 8: Sottovalutare il potere dei micro-influencer

Una via secondaria per aumentare le vendite dei tuoi prodotti è affidarsi a micro-influencer in linea con i valori aziendali.

Il vantaggio principale di questa partnership è intercettare una nuova tipologia di pubblico racchiusa nella community dell’influencer.

Fra gli errori ecommerce più frequenti rientra l’esclusione di questi professionisti digitali. Gli influencer sono esperti di product placement e recensioni di prodotti. Molte community adorano queste tipologie di contenuti.

Da leggere: L’influencer marketing come strategia di crescita dell’e-commerce: 3 casi studio

Errore ecommerce n.9: Non essere presenti  sui social media

I social media consentono di intercettare il traffico freddo in target con la tua azienda.

Pubblicare con regolarità contenuti visuali sul social di riferimento è un piccolo tassello per costruire una community di appassionati.

I social media offrono il vantaggio strategico di raccontare i prodotti in vari modi. Alcune aziende mostrano i benefici inusuali di usare i prodotti venduti. Altre si concentrano nel consigliare all’utente nuovi abbinamenti.

Molti piani editoriali includono storie di successo dei clienti. La tecnica della riprova sociale sottolinea l’autorevolezza e affidabilità dell’azienda.

Uno dei peggiori errori ecommerce da evitare? Essere presenti in ogni social facendo copia-incolla dei vari contenuti.

Ottimizzazione delle schede prodotto: 6 errori ecommerce da evitare

Un terzo aspetto da non sottovalutare riguarda l’ottimizzazione delle schede prodotto.

Spesso alcuni ecommerce dedicano poca attenzione nel presentare ed eloggiare i prodotti in vendita. Si tratta di uno degli errori ecommerce più gravi. 

Lo scopo principale delle schede prodotto è far comprendere all’utente i benefici dell’articolo.

Errore ecommerce n.10: Non fornire informazioni generali

Quando diamo a qualcuno una possibilità di scelta, lo rendiamo più ricco.

Seth Godin

Inserisci una breve descrizione del prodotto, senza dimenticare di includere le taglie disponibili e tutte quelle informazioni che possono spingere l’utente ad acquistare.

Una schede prodotto ottimizzata include le misure e le dimensioni del prodotto. Inoltre, non dovresti mai dimenticare di menzionare gli eventuali prodotti inclusi che il potenziale cliente riceverà.

Come fare per rendere la scheda completa? Includi la lista dei materiali usati per creare il prodotto.

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Errore ecommerce n. 11: Offrire poche colorazioni

Offrire una vasta varietà cromatica ti permette di accontentare molti potenziali clienti.

Non limitarti ad offrire le solite noiose colorazioni. Cerca di scoprire – tramite la ricerca – le varietà cromatiche apprezzate dall’audience. Così facendo, chi è in target non rimarrà deluso o escluso.

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Errore ecommerce n. 12. Non suggerire prodotti affini

Suggerisci al potenziale cliente quali prodotti aggiuntivi acquistare. Questa strategia induce l’utente a valutare se acquistare qualcosa in più.

Suggerire prodotti aggiuntivi ti permette di aumentare il valore della sua spesa. Senza costi aggiuntivi per la tua azienda!

Per farlo basta lavorare sulla scrittura. Inserisci nel copy dell’headline: gli altri utenti hanno acquistato anche… Così facendo farai leva sulla riprova sociale.

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Errore ecommerce n. 13: Immagini di bassa qualità

Il re indiscusso dell’ecommerce sono le immagini. Sottovalutarle ti farà commettere uno dei peggiori errori ecommerce…

Se vuoi arricchire la scheda prodotto includi foto da diverse angolazioni. Un seggurimento da tenere sempre a mente: inserisci immagine ravvicinate per mostrare il tessuto del prodotto e le colorazioni.

Esiste un trucco per evitare che l’utente si distragga: usare lo sfondo bianco.

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Da leggere: Come migliorare e ottimizzare le immagini di un ecommerce

Errore ecommerce n. 14: Assenza di Recensioni

Fra gli errori ecommerce più blasonati rientra la carenza di testimonianze. Spesso si sottovaluta lo stress che deriva dall’acquisto di prodotti. Fornire prove tangibili che tutto andrà per il meglio serve per tranquillizzare il prospect.

Le recensioni rassicurano il potenziali cliente. Alcune testimonianze si concentrano esclusivamente su un singolo prodotto. Altre sulla brand experience. Unire queste tipologie di recensioni permette all’utente di comprendere in profondità l’ecosistema aziendale.

Il valore intrinseco delle testimonianze è prevenire qualsiasi forma di delusione nel potenziale cliente.

Errore ecommerce n. 15: Non offrire nessuna Garanzia

Un altro fattore che riduce la frizione d’acquisto nel potenziale cliente è la presenza di una garanzia.

In nicchie specifiche si fa ampio uso di garanzie mirate, specie quando il prospect deve investire una somma economica interessante.

Non includere la garanzia nel tuo sito – anche se vendi prodotti low cost – rientra fra gli errori ecommerce che dimuiscono le vendite.

Procedure d’acquisto e errori ecommerce: 5 strategie da includere 

Il segreto per avere un ecommerce remunerativo è diminuire le seccature nell’utente.

Le frizioni d’acquisto più nocive per le vendite sono cinque e devono essere evitate ad ogni costo.

Errore ecommerce n. 16. Metodi di pagamento poco flessibili.

Per differenziarti dai competitors ed aumentare la spesa media del cliente, potresti offrire il servizio di rateizzazione dei pagamenti.

Questa strategia si rileva indispensabile nel mercato B2C… Molti acquisti avvengono per impulso e per sentirsi appagati!

Errore ecommerce n. 17: Non includere il checkout ospite

Uno degli errori ecommerce più gravi riguarda la rigidità della transazione. 

Molte piattaforme obbligano l’utente ad inserire informazioni superflue, che appesantiscono il processo d’acquisto. Magari innervosendo l’utente.

Sarebbe meglio inserire una procedura checkout per ospite, senza obbligarlo ad iscriversi al sito. 

Per aumentare le chance di convertire l’utente in lead, sfrutta la thank you page invitandolo ad iscriversi alle newsletter. Magari fornendo un incentivo per indurlo a lasciarti la sua email.

Errore ecommerce n. 18: Non investire nella Live chat

La live chat è l’alleato ideale per abbattere le frizioni d’acquisto. Non c’è nulla di più rassicurante del supporto umano. 

Acquistare prodotti crea uno stato di stress nell’utente. Non di rado alcuni potenziali clienti sono colpiti da dubbi e incertezze.

Un confronto con un dipendente professionale che sappia fornire informazioni di valore farà sentire l’utente al sicuro e compreso. 

La live chat è uno strumento cardine nel far trasparire l’affidabilità del brand.

Errore ecommerce n. 19. Non includere il virtual shopping.

In alcuni settori è opportuno fornire all’utente la massima assistenza. Inserire quest’esperienza digitale permette al cliente di acquistare in totale sicurezza… Sciogliendo ogni dubbio direttamente con un esperto.

Errore ecommerce n. 20. Offrire spedizioni inadeguate

I tempi di spedizioni sono una variabile da tenere in considerazione per ridurre le frizioni d’acquisto. Molti competitor sfruttano spedizioni ultra veloci, aumentando le pretese del pubblico. 

Per questo motivo la  spedizioni non dovrebbe richiedere più di 72 ore, specie nel mercato B2C.

 Conclusione

Aprire un ecommerce è un progetto ambizioso e necessita di molte attenzioni. 

Per questo motivo è facile commettere errori che possono pregiudicare il rendimento dell’intero progetto.

Esistono quattro macro-aree distinte da monitorare costantemente per evitare di commettere errori ecommerce penalizzanti.

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