Google EAT e le linee guida sulla qualità delle pagine

E-A-T linea guida

EAT, l’acronimo di Expertise, Authoritativeness, e Trustworthiness, può diventare fonte di problemi quando si tratta degli algoritmi di Google.

In verità tutti i SEO e non solo dovrebbero conoscere bene questo acronimo e l’importanza che ha nel lavoro quotidiano.

Alla presentazione completa di MozCon 2019, Marie Haynes fondatrice dell’agenzia Marie Haynes Consulting Inc., descrive esattamente cosa significa E-A-T e come potrebbe avere un effetto make-or-break su un qualsiasi sito web.

Marie Haynes è una SEO specialist che da sempre ama capire cosa sta facendo Google con i suoi algoritmi e come è possibile “sfruttarli” per ottenere prestazioni migliori.

La maggior parte di coloro che seguono Studio Samo sanno cosa e come funziona EAT, anche perché da sempre è una delle  parole d’ordine più gettonate nella SEO.

Oggi cercheremo di capire più nel dettaglio perché EAT è una parte importante degli algoritmi di Google, e come trarre un vantaggio all’interno delle strategie SEO.

Cosa sono le linee guida “Quality Rater”

Le Quality Rater Guideline o linee guida per i valutatori delle qualità sono un documento che Google ha fornito al suo “esercito” di valutatori della qualità. Ci sono circa 16.000 quality rater, e quello che fanno è usare questo documento per determinare se i siti web sono di alta qualità o meno.

I valutatori non hanno il potere di mettere una penalità su un sito web e non hanno alcuna influenza diretta sul ranking. Quello che invece fanno è che forniscono informazioni agli ingegneri di Google, e gli ingegneri di Google possono prendere queste informazioni e determinare se i loro algoritmi stanno facendo quello che vogliono che facciano.

Ben Gomes, il vice presidente della ricerca di Google, in una recente intervista alla CNBC, ha detto che le informazioni provenienti dai rater sono fondamentali per verificare ciò che Google vuole che l’algoritmo faccia.

Ecco l’importanza di conoscere e studiare le Quality Rater Guideline, o cosa Google sta già misurando con un determinato algoritmo, e quindi dovremmo prestare molta attenzione a tutto ciò che è scritto al suo interno.

Come Google combatte la disinformazione

Nel febbraio del 2019 Google ha pubblicato una guida completa su come combattere la disinformazione, e come Google stesso combatte le notizie false, e sul come fa in modo che i risultati di alta qualità appaiano nei risultati di ricerca.

Di indubbio interesse, tra le tante, sono due cose pubblicate nella guida:

1. Le informazioni dei quality rater permette a Google di costruire algoritmi. La guida dice che vengono prese le informazioni dai quality rater così da permette di costruire algoritmi. Quindi sappiamo che è davvero importante che i fattori che i quality rater stanno valutando sono cose a cui probabilmente dovremmo prestare attenzione.

2. I sistemi di classificazione sono progettati per identificare siti con elevata competenza, autorevolezza e affidabilità.
La cosa forse più importante è quando Google dice che “i nostri sistemi di classificazione sono progettati per identificare siti con un alto indice di EAT, di competenza, autorevolezza e affidabilità”.

Quindi, che si voglia o meno discutere se EAT è un fattore di ranking, certamente ha un valore importante nella semantica. Ciò che la parola “fattore di ranking” significa, ciò che abbiamo davvero bisogno di sapere è che EAT è davvero importante negli algoritmi di Google.

Le tre parti che compongono EAT

Come abbiamo scritto ad inizio articolo EAT è l’acronimo di Expertise, Authoritativeness, e Trustworthiness, ossia competenza, autorevolezza e affidabilità.

1. Competenza

La competenza è molto importante. Nelle Quality Rater Guideline si parla a lungo di Expertise tanto che ai rater quando vengono forniti esempi di siti web viene loro detto: “questo è un sito web di alta qualità. Questo è un sito web di bassa qualità per queste ragioni”.

Una delle cose più importanti che viene detto ai rater è che questa particolare pagina è da considerarsi di bassa qualità perché la competenza dell’autore non viene comunicata chiaramente.

Aggiungere una biografia dell’autore

Riflettendo su quanto detto sopra è palese che gli autori che pubblicano contenuti su un sito dovrebbero avere una author bios.

Al contrario se si parla di un brand riconosciuto a livello nazionale, allora potrebbe non essere necessaria la biografia dell’autore. Ma per tutte le altre tipologie di siti web è sempre consigliabile mettere una biografia dell’autore che dice chi ha scritto quel determinato post, ed il perché quella persona è qualificata a farlo.

Pensiamo al settore medico e/o a quello della finanza. Pensiamo per un momento di essere un utente del web al quale è stata diagnosticata una patologia medica: vorremmo leggere un articolo scritto da una persona che non ha conoscenze medico/scientifiche? L’articolo potrebbe essere anche ben scritto, ma molto probabilmente preferiremmo vedere un articolo scritto da un medico o da uno specialista del settore.

Assumere esperti per controllare i contenuti

Certamente nessuno si aspetta che tutti i siti web assumano solo medici per scrivere contenuti di natura medico/scientifica, fosse solo perché ci sono pochissimi medici che hanno tempo per farlo, come poi per qualsiasi esperto di altre professioni YMYL.

Una soluzione efficace e dall’alto valore contenutistico potrebbe essere quella di far controllare gli articoli prima della pubblicazione a medici che attestino che il contenuto è stato “clinicamente” fatto controllare dal Dr. XY.

I SEO più attenti ricordano che sia nel 2017 che nel 2018 un numero sempre più importante di siti web hanno avuto una drastica riduzione di traffico. Soprattutto nel periodo di febbraio 2017 sono state rilevate strane anomalie nel settore medico.

Prima di questo periodo, i siti che sono stati colpiti, tendevano ad avere, in linea generale, tipi di “problemi” tecnici simili tra loro, rilevando che, al contrario, i siti che continuavano a crescere erano quelli che nella maggior parte dei casi pubblicavano articoli scritti da persone con esperienza nella vita reale.

2. Autorevolezza

La authoritativeness o autorevolezza è la parte più importante di EAT. L’autorevolezza è ben spiegata nelle Quality Rater Guidelines quando si dice: “L’autore di questo post del blog è stato riconosciuto come esperto di …”.

Quindi una cosa è essere effettivamente un esperto. Un’altra cosa è invece essere riconosciuto online come esperto.

Il concetto se ci pensiamo bene sembra molto simile alla link building. Tutti i SEO vorrebbero ottenere link solo da siti autorevoli.

La guida ancora una volta ci viene in aiuto quando esplicitamente dice che PageRank e EAT sono strettamente collegati.

Anche se non ci sono prove certe è più che lecito pensare che Google non voglia passare il PageRank a siti che non hanno EAT, almeno per le query YMYL. Questo potrebbe spiegare perché Google si sente davvero a suo agio nel poter ignorare i link spam da attacchi negative SEO, perché quei link provengono da siti che non hanno EAT.

Ottenere raccomandazioni da esperti

Le Quality Rater Guideline dicono che in diversi punti i valutatori sono incaricati di determinare cosa dicono gli altri esperti di un sito web, di quel determinato autore o di quel determinato brand. Ecco l’importanza di ottenere raccomandazioni da esperti.

Analizzando i backlink del proprio sito web o quello di un cliente, un SEO specialist dovrebbe chiedersi: “Ho ottenuto le raccomandazioni da altre persone del settore in cui sto lavorando? O sono solo link che ho creato io?”.

Tutti i SEO sanno come in passato ogni link che puntava ad un sito web faceva solo bene al ranking. Oggi i link che Google vorrebbe vedere sono quelli che provengono da persone vere che raccomandano i contenuti, un business e che parlano dell’autore.

Un’altra domanda che un SEO dovrebbe farsi è: come posso fare link building in un modo da aumenta la mia autorevolezza agli occhi di Google?

3. Affidabilità

L’ultima parte, che molte persone ignorano, è l’affidabilità o trustworthiness. Molto spesso i clienti di una web agency si chiedono: “come Google può misurare se un sito web è affidabile?”.
L’unica cosa certa è che Google ha un brevetto. Quello che non sappiamo è se lo sta realmente utilizzando e in che modo.

Reputazione tramite recensioni, post sul blog e altri contenuti online

Come dicevamo Google ha un brevetto che parla di come può raccogliere informazioni su un brand, su una persona, su un sito web. Informazioni che può raccogliere da un insieme di recensioni, post di blog e altre cose che sono online.

Nel brevetto si parla di guardare del “sentiment” di questi post del blog. Alcune persone sostengono che il sentiment  non fa parte degli algoritmi di Google, ma noi pensiamo che comunque sia una parte importante per determinare l’affidabilità.

Come a dire che Google con i sentiment cerca di capire se un’azienda ha davvero una cattiva reputazione, se la gente online dice: “Guarda, sono stato truffato da questa azienda”. Oppure: “Non ho potuto ottenere un rimborso”. Oppure, “Sono stato trattato davvero male in termini di servizio clienti”.

Informazioni di contatto chiare e credibili sul sito web

Altro punto focale è di avere sempre informazioni di contatto molto credibili e chiare sul proprio sito web, e il tutto è ben evidenziato nelle linee guida.

Informazioni indicizzabili e facili da trovare sulle politiche di rimborso

Per chi è titolare di un e-commerce non dovrebbe assolutamente sottovalutare le informazioni sulla sua politica di rimborso, e dovrebbe rendere facile all’utente trovare la documentazione in oggetto. Tutte queste informazioni dovrebbero essere visibili nell’indice di Google.

Google vuole vedere tale documentazione, non importa se ripetuta, ma vuole assolutamente che sia indicizzata dai suoi algoritmi.

Riferimenti scientifici e consenso scientifico

Se si è i proprietari di un sito medico o qualsiasi tipo di sito che può essere supportato da riferimenti scientifici, è molto importante avere riferimenti scientifici e/o il consenso scientifico, come abbiamo ampiamente esposto nell’articolo.

Forse in assoluto la massima difficoltà in questo momento si ha con l’indicizzazione di siti web che trattano la medicina naturale, perché Google sta facendo demoting sites di quei siti che parlano di un sacco di trattamenti di medicina naturale in quanto molti di questi non sono in linea con il consenso scientifico generale.

Un osservatore più attento potrebbe dire: “ma chi è Google per determinare se gli oli essenziali sono utili o meno? Anche perché molti di questi trattamenti naturali aiutano davvero le persone”. Il problema però è che ci sono molti siti web che truffano le persone, e anche se Google potrebbe sbagliare sul lato della cautela nel dire “pensiamo che questo sito web potrebbe potenzialmente avere un impatto sulla sicurezza degli utenti” un controllo lo deve pur fare e soprattutto mettere in pratica.

Un suggerimento per tutti quei siti web che sono di fuori del consenso scientifico generalmente accettato potrebbe essere quello di cercare di mostrare entrambi i lati della storia, cercare di parlare di come i medici tradizionali tratterebbero effettivamente la singola condizione.

Ad experience o Esperienza pubblicitaria

L’altra cosa che può far parlare di fiducia è l’esperienza pubblicitaria. Anche se molto presumibilmente non è ancora presente negli algoritmi, le Quality Rater Guideline parlano molto di “ads that are distracting” ossia di annunci che distraggono, che impediscono ai lettori di vedere i contenuti. Questo potrebbe essere un segno di bassa affidabilità.

Google usa la valutazione “bassa” se manca una qualsiasi competenza, autorevolezza o affidabilità

Se manca una qualsiasi di competenza, autorevolezza o affidabilità, i rater valutano un sito web come di bassa qualità. E anche se questa valutazione non penalizza il sito web in questione,.indica comunque agli ingegneri di Google di approfondire l’argomento, come a dire: “abbiamo questi siti web di bassa qualità che si classificano per questi termini, come possiamo modificare l’algoritmo in modo che questo non accada?”.

Ma la cosa importante è che se una di queste tre cose (la E, la A o la T) è carenti, molto probabilmente quel sito web si classificherà male e a fatica.

[via moz.com]

 

 

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