Freelance: la guida completa

Diventare freelance

Bella la vita del freelance, vero?

Lo so cosa stai pensando: il freelance è la professione perfetta per i consulenti di web marketing. Soprattutto quando le agenzie non offrono prospettive di crescita e appiattiscono la tua giornata lavorativa.

Non hai orari, puoi gestire gli impegni come preferisci e puoi guadagnare di più.

Ogni giorno è una sfida, ogni cliente diventa un’occasione per crescere e per migliorare le tue competenze.

Ma aspetta, sai davvero quello che stai facendo?

Non voglio negarlo: ci sono tanti lati positivi nel lasciare un’agenzia per iniziare a muovere i passi dopo (e solo dopo) aver fatto esperienza sul campo.

Ma anche tanti rischi.

Per questo, non puoi provvedere da solo. Hai bisogno di una guida.

Per fortuna, l’hai trovata!

Cos’è un Freelance: una definizione di base

In sostanza, un freelance è una persona che lavora per se stessa, piuttosto che per un’azienda o organizzazione.

Anche se i freelance svolgono un lavoro a contratto per aziende e organizzazioni, in ultima analisi sono lavoratori autonomi.

I freelance sono responsabili di molte cose di cui i dipendenti tradizionali non sono responsabili, come la definizione del loro orario di lavoro, il controllo del tempo speso per i diversi progetti, la fatturazione ai clienti e il pagamento delle loro tasse di lavoro e d’impresa.

I freelance non sono considerati “dipendenti” dalle aziende per cui lavorano, ma piuttosto “fornitori” o “consulenti”.

Il digital marketing è uno dei settori in cui la figura del freelance è più diffusa.

Ma non è certo l’unico. Gli altri settori, professioni e industrie in cui il freelance è predominante sono: musica, scrittura, recitazione, programmazione informatica, web design, graphic design, traduzione, illustrazione, produzione di film e video e altre forme di opere considerate centrali per l’economia.

Le maggiori difficoltà da affrontare per diventare freelance

La vita del freelance può essere fantastica, ma è anche ricca di ostacoli.

Detto in altre parole, il rischio di ritrovarsi senza clienti è reale.

Così come quello di affrontare progetti troppo impegnativi e avere sulle spalle delle valutazioni infelici.

In qualche caso tutto questo può diventare il motivo di una prematura chiusura della partita IVA.

Non voglio avvilire le tue prospettive.

Dico solo che hai bisogno di buoni consigli per affrontare il mondo freelance. Magari questi suggerimenti possono arrivare da chi conosce bene l’ambiente.

Sai qual è una delle grandi difficoltà per chi vuole diventare freelance online?

Prendere coscienza del fatto che un giorno i clienti che arrivano per il passaparola finiranno.

Chi inizia quest’avventura ottiene i primi contatti da amici e parenti, magari dalle web agency con le quali hanno collaborato.

Spesso le agenzie devono esternalizzare i lavori quindi chiedono aiuto ai freelance. Due o tre situazioni del genere possono occupare la tua agenda, quindi non senti il bisogno di intercettare nuove fonti di lavoro.

Questo è un errore.

Magari i contatti che hanno deciso di seguirti quando hai lasciato il posto fisso prenderanno strade diverse.

Quindi, se decidi di diventare freelance online devi avere un solo obiettivo: usare internet per farti conoscere e avere un flusso di clienti sempre costante.

E capace di garantirti un buon supporto alla tua partita IVA. Che è la base di partenza per iniziare una carriera da libero professionista.

Le difficoltà per diventare un freelance di successo – che per quanto mi riguarda significa riuscire a vivere in modo dignitoso con la propria professione – sono infinite.

E anche se il web può essere una risorsa nasconde delle insidie che non puoi ignorare.

La mia esperienza? Ecco i miei consigli.

Consigli che nascono dall’esperienza maturata in oltre 10 anni di lavoro come dipendente e freelance. Inizia a segnare nella checklist questi passaggi fondamentali (almeno per me).

Inizia a fare personal branding subito

Trovare nuovi clienti online quando nessuno ti conosce è difficile, soprattutto se inizi da zero la tua preziosa attività di personal branding.

Quindi devi attivarti subito. Adesso.

Quando sei ancora dipendente e hai le spalle al sicuro. Come libero professionista hai deciso di fare rete e i lavori ti arrivano sulla scrivania senza muovere un dito? 

Ottima cosa, ma tutto può finire per questo devi costruire un brand e rendere riconoscibile il nome.

In che modo puoi gestire questo?

La base di partenza è abbastanza chiara e lineare:

Ovviamente questa è una soluzione di massima, non tutti devono avere per forza un blog o lasciare commenti nei forum per fare personal branding. Il primo modo per far parlare del proprio nome è lavorare bene, dare qualità al cliente.

O meglio, fare in modo che nel tuo operato ci sia qualcosa di diverso rispetto alla media. E questo avviene solo in un modo: esperienza.

Da leggere: come trovare clienti con Facebook

Scopri le esigenze del tuo pubblico

Non puoi creare un percorso virtuoso per trovare nuovi clienti online se non hai idea delle esigenze, delle necessità espresse. Il modo migliore per attivare questo percorso: fare una buona keyword research, vale a dire una ricerca per parole chiave digitate su Google. L’obiettivo è chiaro:

  • Ottenere informazioni sulle necessità dell’utente.
  • Attivare dei micro-gruppi di richieste simili.

In questo modo puoi ottenere delle buyer personas da schematizzare e organizzare per pianificare delle strategie di web marketing – e come vedremo dopo dei contenuti – specifiche per farsi notare dalle persone giuste, con esigenze che tu devi essere in grado di risolvere.

Questa soluzione è valida per diverse soluzioni (ad esempio per chi vuole trovare clienti su Facebook o su Instagram, ma anche con il blog ma fa capo a un unico concetto: migliorare la propria reputazione online attraverso un’azione concreta di content marketing.

La mia idea?

Da leggere: nuovi clienti e nuovo settore, da dove iniziare

Lavora sulla tua reputazione online: da Google ai social

Primo punto da ricordare: le persone cercheranno il tuo nome su Google e su Facebook. Magari anche su Instagram se sei un fotografo o uno chef. Quindi hai bisogno di una presenza online robusta. Ma soprattutto di un buon progetto per tutelare e monitorare la reputazione online.

Ad esempio, ci sono piattaforme di UGC come Tripadvisor o Trustpilot dove le persone possono lasciare recensioni?

Hai un profilo Facebook o una Fan Page? Ottimizza questi profili in modo che siano semplici da trovare con il tuo nome brand e racchiudano tutte le informazioni.

Le persone devono capire chi sei, cosa fai e con quali risultati. Invoglia i clienti a lasciare recensioni, rispondi alle critiche e modera ciò che non ha diritto di trovare spazio sui tuoi profili.

Non c’è mai una seconda occasione per fare un’ottima prima impressione.

Oscar Wilde

Migliora la tua presentazione su Google

Qual è uno dei punti essenziali per diventare un freelance in grado di portare avanti la propria attività con nuovi clienti? Devi migliorare il modo in cui ti presenti online. Quando una persona cerca il tuo nome e cognome su Google cosa trova? Le alternative sono:

  • Niente.
  • Un sito vecchio.
  • Un monopagina in stile landing.
  • Un sito ben fatto con blog.

Ovviamente le prime due opzioni sono pessime, non so se è meglio per un freelance non esserci oppure apparire nella serp con un sito non aggiornato, magari neanche ottimizzato per il telefonino. Acquista un dominio con nome e cognome, pubblica un sito web con una home page che racconti ogni cosa su ciò che fai e come lavori in modo da diventare una landing page.

Poi, se vuoi migliorare il tutto, crea una pagina di atterraggio per ogni servizio in modo da avere la possibilità di ipotizzare anche una campagna ADV ottimizzata. Genera, per finire, un blog interno dedicato alla tua attività. Ma a questo punto passa al prossimo paragrafo.

Da leggere: come gestire clienti e lavoro come freelance

Crea un percorso di inbound marketing

All’inizio tutto sembra facile perché hai una base, ma cosa succede quando tutto cambia?

Non devi essere dipendente da fattori esterni, rischi di ritrovarti senza entrate all’improvviso.

Devi sviluppare un canale indipendente.

Io vedo nel blog personale lo strumento migliore.

È il più completo, consente di intercettare query informative su Google per intercettare eventuali utenti interessati ai servizi che offri.

Ma puoi presidiare il traffico dei social grazie alle condivisioni. Il blog consente di aumentare il valore del tuo brand e di condividere le tue competenze in modo da far conoscere chi sei, cosa fai e quali sono le tue competenze.

Il blog può essere una grande soluzione per intercettare potenziali clienti ma non tutti hanno le competenze necessarie.

Ma è questa l’unica soluzione?

Farsi conoscere per diventare freelance

Certo, il blog è lo strumento principe quando si parla di inbound marketing. Ma in questo settore puoi guardare oltre la scrittura dei post.

Puoi ottenere buoni risultati con il video marketing, con Instagram o con un semplice profilo Facebook. Molto dipende dal settore, ma il mio suggerimento è chiaro: non fermarti ai lavori che ti passano.

Il segreto (o almeno quello che per me è un vero punto di riferimento operativo) è la prospettiva di inbound marketing nel creare un funnel di acquisizione di contatti da trasformare in clienti.

Per fare questo, ci sono altri modi per fare inbound marketing per freelance.

modi per fare inbound marketing per freelance
Modi per fare inbound marketing

Questo storico grafico di Moz mostra una grande verità: ci sono tanti modi per sfruttare questa logica che ha come concetto base la necessità di farti trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te.

Il blog non è l’unica soluzione a tua disposizione, se preferisci puoi usare i video o creare degli eventi. Sia online che offline, dipende dal tuo modello di business.

Senza dimenticare altre soluzioni come presidiare i forum e i social per dare supporto con un buon lavoro di comment marketing. Trovare la propria strada per farsi trovare e per diventare una risorsa utile, credibile e affidabile: questo è l’obiettivo di ogni freelance.

Crea landing page specifiche

Questo è l’obiettivo da portare a termine: ogni servizio che offri deve essere presentato con una pagina di atterraggio.

Vale a dire una landing page, risorsa studiata nei minimi dettagli per trasformare un lettore in lead. E magari in prospect se il funnel di vendita è più lungo (tipo nel B2B).

Così hai un contatto interessato al tuo lavoro. Grazie alle landing page le persone possono prendere una decisione, leggere e comprendere ciò che fai e cliccare su una call to action compilando un form con una richiesta.

Così diventa semplice automatizzare il processo di acquisizione dei clienti online. Ora è compito tuo, spesso con un CRM, gestire il contatto fino a trasformarlo in acquirenti e magari in ambassador del brand.

In questo modo puoi sfruttare anche la forza del passaparola (word of mouth).

Aiuta le persone sui social network

Una buona attività da affiancare a questo funnel virtuoso di blogging e posizionamento del brand (prima su Google e poi nella routine del pubblico)?

L’attività sui social di pubblicazione di contenuti utili.

golden ratio contenuti social
La proporzione virtuosa secondo Buffer.

In questi casi bisogna sempre prendere come riferimento la golden ration del social media marketing: pochissimi link commerciali, una buona selezione di contributi firmati dalla propria penna ma informativi e un’attività ben distribuita di selezione e distribuzione di valore.

Oppure:

  • 1/3 aggiornamenti con tuoi post.
  • 1/3 contenuti di altri e idee interessanti.
  • 1/3 sono sponsorizzazioni e ADV.

La content curation in questi casi può aiutare a far scoprire soluzioni utili ai tuoi follower, fan e seguaci facendoti riconoscere come persona ferrata e valida. Lo stesso vale per l’attività di comment marketing.

Vale a dire?

È un lavoro che prescinde dal semplice lasciare link nei commenti ma si determina come attività decisiva per farsi notare con contributi di valore.

Questo può essere svolto sui social come Facebook e Twitter ma anche nelle piattaforme di domande e risposte come Quora o sui forum. Per determinate nicchie queste sono realtà ancora molto interessanti.

Da leggere: lavoro freelance, impara a gestire i contatti

Inizia a trovare clienti prima di averne bisogno

Quello che ho suggerito, con lo sviluppo del blog, è un percorso semplice ed efficace per trovare clienti online attraverso buoni contenuti.

Ricapitolando, il circuito da seguire è delineato da una strategia base davvero efficace:

  • Studi le esigenze dei potenziali lead.
  • Crei dei contenuti adeguati alle persone.
  • Veicoli traffico sulle pagine di conversione.

Poi ci sono le azioni concrete sui social network per aiutare e dimostrare la tua competenza, dal video al commento nei gruppi di discussione, ogni tua attività può essere rivolta verso l’obiettivo ultimo da raggiungere.

Ma il consiglio per freelance che mi ha salvato la vita (professionale) è questo: devi farti un nome prima di averne bisogno.

Perché quando arriverà il momento in cui lascerai l’agenzia sarà troppo tardi.

Ci vogliono mesi per fare in modo che il tuo brand significhi qualcosa per i potenziali clienti.

Mesi? Sto sbagliando, qui parliamo di anni.

Quindi non trovare scuse: inizia a costruire il tuo impero.

Questo significa che devi puntare su due aspetti fondamentali che si intrecciano: personal branding e lead generation.

Il primo termine è inflazionato, spesso usato a sproposito, ma questo non influenza la sua centralità quando decidi di diventare freelance.

Devi comunicare il tuo modo di lavorare, la tua visione, i tuoi valori. E lo devi fare bene.

Molti decidono di fare personal branding con LinkedIn Pulse, io preferisco il blog.

Molto è stabilito, come già detto, dai settori. Ma alla fine si arriva sempre allo stesso concetto: devi trovare dei contatti (lead) per trasformarli in clienti.

Per esperienza ti dico che il processo dipende da dinamiche differenti: ci sono persone arrivano sulla landing page del blog attraverso ricerche informazionali, altre mi contattano su Facebook.

Diversifica, ottimizza e continua a lavorare sodo.

Per approfondire: trovare lavoro nel web marketing è un’impresa impossibile?

Lavora con il tuo commercialista

Un aspetto pratico della vita freelance: scegli un buon commercialista e lavora con lui. Non risparmiare, non pensare di poter gestire questo mondo senza l’aiuto di un professionista dei numeri.

Lo Stato è senza pietà nei tuoi confronti, e tu devi essere spietato con i conti: devi sapere cosa pagare e risparmiare, cosa scaricare e ottimizzare.

Non puoi farlo da solo, devi muoverti con un bravo commercialista. Ogni santo giorno.

Diversifica e scala

La partita IVA è spettacolare, ti dà tanta libertà. Ma ha un piccolo difetto: costa.

E non poco. 

Lo Stato esige i contributi e il commercialista è inflessibile con i suoi resoconti. Ecco perché devi valutare le attività da svolgere per far quadrare i conti. Il consiglio che voglio far passare in questo articolo: devi guadagnare di più.

Non puoi concedere tempo ad attività non produttive e superflue per il tuo fatturato. Questa è la verità. Devi dirigere la tua attenzione verso le attività che ti consentono di monetizzare.

Ecco perché devi puntare verso due obiettivi:

  • Diversificazione.
  • Lavoro scalabile.

Sei un esperto SEO? Puoi lavorare sul campo, ottimizzare i siti web dei clienti e definire campagne per ottenere backlink.

Oppure puoi fare consulenza per i tuoi colleghi e ideare un corso SEO per 10 persone. O magari puoi creare un infoprodotto da vendere sul tuo sito.

Questo è il concetto di diversificazione: trova diverse fonti di guadagno e valuta le più remunerative.

Per poi raggiungere su un concetto chiaro: la scalabilità.

consigli freelance

Non puoi lavorare 14 ore al giorno per guadagnare di più e attutire le spese della partita IVA. Devi aumentare i prezzi, oppure devi trovare il modo di ottimizzare le entrate.

Se fai una consulenza di 3 ore per una persona puoi chiedere una somma, se la fai per 5 puoi chiedere di meno per singolo partecipante ma incassare di più. Se fai un corso per 30 persone, invece?

Certo, le spese aumentano ma anche i profitti.

Non abbassare i prezzi

Lo so, questo punto è difficile da mettere in pratica. Ma è il miglior consiglio che io possa dare a un freelance: non svenderti.

Non accettare lavori a costo quasi zero con la promessa di nuove entrate e lavori futuri. Continuo a leggere testimonianze di chi scrive articoli per 1 euro. E che chiudono siti per 300 euro.

All’inizio fai di tutto per portare nuovi clienti in attivo. Però questo è un percorso che mina la tua reputazione e ti spinge verso un tunnel senza fondo.

La tua professionalità si definisce attraverso prezzi e preventivi.

Come freelance devi vendere la tua presenza in aula, il tuo contenuto, la tua analisi SEO o la tua attività di social media marketing.

Come implementare tutto questo? Ancora una volta il personal branding viene in tuo aiuto.

Da leggere: come rispondere ai tuoi clienti quando ti dicono che sei troppo caro

Impara a gestire gestire clienti e lavoro

Qual è il segreto per essere freelance e gestire il lavoro in modo da ottenere risultati?

Non esiste una risposta buona in ogni occasione: sono libero professionista dal 2013 e ne ho viste tante.

Ho affrontato ogni sfida pensando a quanto sia importante contestualizzare.

E gestire il lavoro senza generalizzazioni. Quindi, in sintesi: è impossibile dare consigli sulla vita da freelance?

No, credo solo che non esistano trucchi e magie per avere successo a mani basse e lavorare 4 ore al giorno.

Magari in spiaggia, con un cocktail in mano e guadagnando fiumi di denaro su internet con rendite passive.

Questo è il primo punto che voglio sottolineare con forza: essere freelance non vuol dire avere tempo libero in quantità industriali.

Anzi, l’esatto contrario.

Devi dedicare più risorse a ciò che fai perché questo è il tuo progetto: fai crescere qualcosa, sei responsabile in prima persona del successo.

Ma a questo punto credo sia giusto tracciare una linea, un circuito utile per ottenere ciò che tutti desiderano: una carriera degna di questo nome nel mondo del web marketing.

Allora, da dove iniziare questo percorso a ostacoli?

Non vendere ore di lavoro ma esperienza

Il grande errore di chi abbandona la veste di impiegato, dipendente di un’azienda, e diventa freelance con partita IVA.

Qual è il punto?

Semplice, in passato tu prendevi uno stipendio di (esempio) 1.500 euro per 48 ore di lavoro a settimana.

Quindi pensi di dover replicare questo equilibrio cercando di venderti in base a una tariffa oraria. Sbagliato a ragionare così?

C’è di peggio, ad esempio il web writer che si fa pagare per numero di parole. Generando mostri di lunghezza solo per allungare il brodo. In realtà non è un’eventualità così estrema e strana.

Molti professionisti lavorano con listini tarati ma io credo (e non sono né il primo né tanto meno l’unico a farlo) che il prezzo di un lavoro sia la somma dell’esperienza maturata nel tempo.

Ed è questo il valore che devi esprimere. Lo so, all’inizio è difficile per questo è normale accettare preventivi infelici quando ti fai le ossa. Non temere, ci siamo già passati: continua a leggere.

Non accettare tutti i clienti che intercetti

Il lavoro di inbound marketing sta funzionando, le persone trovano il tuo nome e decidono di contattarti.

Ma quanti contatti sono veramente in grado di diventare clienti?

Non tutti sono adatti alle tue necessità: ci sono quelli che vogliono dirti come lavorare, altri che pretendono lo sconto.

Altri ancora pensano che il tuo intervento sia risolutivo per ogni problema.

Magari con costi minimi.

Nel tempo ho imparato a rifiutare. Essere freelance vuol dire questo: allenare l’occhio per essere in grado di rifiutare ciò che non porta buoni risultati.

Meglio perdere un cliente che ritrovarti con un contatto scontento che parla male del lavoro (e ti assicuro che lo farà).

Crea dei flussi operativi virtuosi

Uno dei principali problemi dell’essere freelance: la dispersione delle energie.

In azienda avevi dei compiti precisi, attività chiare e definite. Adesso nessuno ti dice cosa fare e come comportarti.

È nelle tue mani, nel bene e nel male.

Cosa significa questo per chi si muove nel mondo freelance?

  • Organizza i clienti in modo da gestire le urgenze.
  • Dimezzare i tempi vuol dire pagare di più.
  • Bene, subito e a poco prezzo non esiste.
  • Diminuisci le comunicazioni inutili e superflue.
  • Usa strumenti per snellire carichi di lavoro e processi.

Ad esempio io uso Google Drive per lavorare con i miei clienti, annullando completamente l’invio di allegati.

Poi sfrutto la semplicità di Fatture in Cloud per gestire la contabilità. Inoltre Dropbox mi dà tutto ciò che serve per archiviare e condividere link. Come farei, infine, senza Gmail?

Per i gruppi di lavoro consiglio Asana o Trello, piattaforme per gestire l’avanzamento dei progetti.

Insomma, il telelavoro e il contributo del freelance possono essere la chiave di volta in un equilibrio aziendale che ha bisogno di flessibilità a patto che si usino gli strumenti giusti.

E questo vale anche per il libero professionista che deve far quadrare gli equilibri interni (sfida sempre complessa).

Da leggere: ottenere un preventivo nel web marketing

Conclusione: essere freelance è difficile?

Non è un processo immediato, non puoi aspettarti grandi risultati dopo due giorni di lavoro in questa direzione. E lo stesso vale per le settimane.

Ci vogliono mesi per innescare un percorso virtuoso in cui il tuo brand inizi a posizionarsi non solo su Google ma nella mente nelle persone che cercano un determinato professionista per il proprio impegno.

Vuoi ancora essere freelance nonostante i passaggi e le difficoltà che hai appena letto?

Qui non posso darti consigli. La decisione spetta solo a te.

Molti liberi professionisti non tornerebbero mai indietro, molti dipendenti non accetterebbero le condizioni offerte dalla partita IVA.

In mezzo ci sono le pratiche per ottenere buoni risultati. 

Devi essere in grado di cogliere i punti di forza offerti dal web ed evitare ciò che può diventare un pericolo.

O una perdita di tempo.

Non tutti sono portati per la vita da freelance, a volte bisogna forzare la propria natura per riuscire a ottenere ciò che serve.

Vale a dire clienti, fatturato, nuove occasioni. Quindi, usare il web per diventare freelance online può essere un’occasione da sfruttare.

Hai già iniziato a lavorare in questa direzione? Ti ritrovi in questi passaggi?

Lascia la tua opinione nei commenti. Non ne abbiamo mai abbastanza di buoni consigli per iniziare e migliorare la vita da freelance!

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