Si tratta di una divergenza sottile ma importante. La base di partenza è sempre il passaparola, la propagazione individuale e spontanea di un messaggio da un individuo a un altro. Ma la differenza tra viral e referral marketing riguarda le dinamiche che portano a propagare il verbo.
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ToggleNel primo caso, quello del viral marketing, si condivide un messaggio accattivante attraverso una crescita esponenziale. Nel secondo, quello relativo al referral marketing, l’attenzione è per un word of mouth legato alla soddisfazione del cliente. Ti sembra una differenza minima?
Cos’è il referral marketing: definizione
Forse hai già sentito in altri ambiti questo termine, ad esempio nel campo di Google Analytics. Il referral marketing riguarda tutte le attività promozionali che spingono ad aumentare le vendite attraverso il suggerimento spontaneo del nome da un cliente soddisfatto a uno potenziale.
Non a caso il termine stesso (traduzione dall’inglese: rinvio, riferimento) indica un’azione che consente di inviare e indirizzare verso una risorsa. Che in questo caso è un prodotto o servizio.
Tutto ciò si può ottenere in modi diversi, tipo proponendo nuovi motivi per spingere il singolo a suggerire l’acquisto ad amici o conoscenti. Ad esempio ci sono diverse tecniche che offrono sconti o condizioni vantaggiose a chi porta un amico tra i clienti. Ecco un esempio:
Referrals increased Dropbox signups by 60%. Dropbox makes it really easy for users to tell one another about the product; even giving them incentives. When one person who has Dropbox refers another, they both get a 500MB increase, pending signup.
L’inbound marketing lavora sullo step grazie all’ultima fase del funnel. Deliziare il cliente serve proprio a questo: fidelizzare e fare in modo che ci sia un legame solido con il brand. A tal punto da spingere il singolo a suggerire ad altre persone il tuo nome. Questo significa fare da referral.
Da leggere: come scegliere l’influencer per il tuo brand
Cos’è, invece, la promozione virale?
Con questa tecnica intendiamo ciò che consente di promuovere un brand, grazie a contenuti visual ma non solo, attraverso un passaparola dalla crescita esponenziale e vertiginosa. Quasi incontrollabile. Non a caso il concetto di viral marketing viene ripreso dal gergo medico.
Essere virale vuol dire contagiare altre persone in modo continuo e incontrollato. Questo avviene quando il pubblico sente il reale bisogno di comunicare (a voce, via email, sui social network) un messaggio contenente il tuo nome. Mettendo in evidenza aspetti difficili da prevedere e valutare.
Esempi di contenuti virali che hanno fatto la storia del web marketing? Uno dei più famosi degli ultimi anni: il video della Volvo che ha come protagonista un Van Damme che si esibisce in una spaccata epica. Gli ingredienti di questo visual storytelling che ha permesso al video di raggiungere quasi 93 milioni di visualizzazioni? La sapiente unione tra emozione e informazione.
Differenza tra i vari approcci sul web
Viral Marketing e Referral Marketing: qual è la soluzione migliore? Sono due soluzioni che si sovrappongono? Forse la vera distanza tra questi approcci è la capacità del viral marketing di essere esplosivo, incontrollabile. E dipendente da azioni collaterali e determinanti per il successo.
Come l’innesco e la spinta che arriva dal mondo degli influencer. Lavorare con il referral marketing, invece, vuol dire coltivare un meccanismo capace di alimentarsi nel tempo.
Viral Marketing o Referral Marketing?
Dipende dalle circostanze. Come spesso accade in questi casi non c’è una risposta definitiva o una scelta preferita. In linea di massima il referral marketing si ottiene come risultato indiretto anche con azioni ben strutturate di customer care service e assistenza cliente, mentre le attività virali no.
O meglio, nella maggior parte dei casi si punta verso delle azioni di viral marketing con il tentativo di ottenere il risultato sperato. Vale a dire una condivisione con picchi inattesi e difficili da prevedere. Nel primo caso puoi costruire il risultato con maggior chiarezza, definizione.
Nel secondo, invece, le influenze esterne possono determinare risultati più altalenanti. A volte deludenti o piacevolmente inattesi. Ti è già capitata una soluzione del genere?