Chiunque usi da almeno qualche anno Google si sarà accorto che la pagina con le risposte alla domanda fatta (la SERP) è cambiata diverse volte nella sua forma e, soprattutto, nel suo contenuto.
Indice dei contenuti
ToggleI risultati zero-click hanno decisamente cambiato le dinamiche sia degli utenti, sia dei SEO specialist.
È importante capire cosa siano queste particolari risposte e come possono essere utilizzate in una strategia di digital marketing.
Cosa sono i risultati zero-click?
Non c’è mistero nel termine “ risultato zero-click” o “risultato zero-clic”, perché significa esattamente ciò che ci si aspetta:
Una risposta esauriente di Google che non rimanda a un sito esterno al motore di ricerca.
Esempi di questo tipo di risultati si possono visualizzare chiedendo l’età di un vip o che tempo farà in un luogo.
Google propone risposte zero-click in diversi formati:
- Direct Answer. È in generale una riposta breve che viene data direttamente dal motore di ricerca. A differenza degli snippet in primo piano, le risposte dirette di Google contengono solo fatti.
- Knowledge Panel. “Le schede informative sono delle finestre con informazioni che vengono mostrate su Google quando cerchi delle entità (persone, luoghi, organizzazioni o cose) presenti nel Knowledge Graph”.
- Featured Snippet. “I risultati di ricerca di Google a volte mostrano elenchi in cui lo snippet che descrive una pagina viene prima di un collegamento a una pagina. I risultati visualizzati in questo modo sono chiamati ” featured snippet” (snippet in primo piano)”.
L’obiettivo che vuole ottenere Google attraverso queste diverse proposte che presenta in SERP è creare un’esperienza sempre migliore per l’utente.
Che peso hanno le risposte senza clic?
Se nel 2019 erano già più della metà delle risposte date dal motore di ricerca a non necessitare di un ulteriore clic, un anno dopo le zero-click searches erano il 64,82% delle ricerche totali fatte dagli utenti di tutto il mondo (dato tratto da infografica Similar Web e Sparktoro).
Praticamente quando digitiamo una query o la dettiamo vocalmente abbiamo più possibilità di leggere una risposta restando sulla SERP che di andare su un sito esterno. Ovviamente questo è valido solo per alcune domande, quelle che non richiedono una spiegazione lunga e articolata.
Bisogna sottolineare che Google aveva dichiarato nel 2021, subito dopo l’uscita del dato sopracitato, che non era possibile che quasi il 65% delle risposte non prevedesse un clic per atterrare su un sito esterno.
In ogni caso è importante soffermarsi a ragionare, perché è evidente che questo tipo di risultato sia sempre più mostrato da Google e, molto probabilmente, il motivo è semplice: piace molto agli utenti.
Non si può fare SEO ignorando i risultati zero-click, perché sono sempre più dominanti e perché possono rappresentare il posizionamento migliore per mostrare l’autorevolezza di chi fornisce la risposta.
Perché Google ama il zero-click search?
Come ho già accennato, il desiderio di Google è quello di soddisfare totalmente l’utente che, indirettamente, è la figura che determina il suo fatturato. Se il pubblico si allontanasse dal motore di ricerca le aziende non sarebbero più propense a spendere per acquistare pubblicità.
Per conquistare le persone connesse alla rete e per fare in modo che continuino a utilizzare i suoi servizi, Google cerca di rispondere più velocemente e più praticamente possibile a quelle domande che non richiedono grandi approfondimenti.
Il risultato zero-click è uno strumento di fidelizzazione dell’utente, se visto dal punto di vista del motore di ricerca.
Più ricerche vengono fatte e più tempo le persone restano sulla SERP senza andare su altri siti e maggiori sono le possibilità che esse interagiscano con annunci a pagamento. Se, al contrario, cliccassero su siti web di terze parti, Google perderebbe opportunità commerciali.
Inoltre, bisogna pensare che chi digita una query e desidera una risposta diretta probabilmente è propenso a riformulare la domanda, quindi dando ulteriori possibilità a Big G di mostrare altra pubblicità e, in definitiva, di guadagnare.
Ottimizzare per risultati zero-click
Una delle prime azioni da fare quando si vuole posizionare una pagina web è l’analisi della SERP in funzione delle parole chiave individuate. Se ci accorge che Google tende a dare risultati zero-click non bisogna pensare che tutto sia perso e che non valga la pena investire nell’ottimizzazione.
Creare contenuti che vengono riportati dal motore di ricerca come risposta migliore può portare molti vantaggi a un’azienda:
- Brand awareness
- Conquista di diverse posizioni strategiche
- Vendere di più
Quando Google sceglie di mostrare parte di contenuto pubblicata su un sito terzo per dare una risposta diretta all’utente implicitamente trasmette il suo prestigio al brand, il quale aumenta la sua visibilità e la sua autorevolezza.
Un altro obiettivo strategico da perseguire è il presidio di diverse posizioni della prima pagina di Google. Basta immaginare come si moltiplicano le possibilità di conversione se uno o più contenuti di uno stesso sito conquistano contemporaneamente il risultato zero-click e altre posizioni calde della SERP.
Infine, si può vendere di più perché non è sempre vero che una risposta diretta di Google non stimoli l’utente al click sul link del sito terzo, esistono diverse situazioni in cui questo avviene, ad esempio:
- L’utente legge la risposta ma è comunque incuriosito e prosegue la navigazione sul sito linkato
- L’utente è soddisfatto della risposta ma vuole contattare l’azienda per ottenere un prodotto o servizio
- L’utente ottiene l’informazione desiderata, apre un app o un sito che conosce e converte
Se s’intende ottimizzare per apparire nei risultati zero-click è necessario fare un lavoro approfondito sulle parole chiave e, mai come in questo caso, creare contenuti di qualità che soddisfino anche la necessità di mostrare una risposta sintetica ma completa.