Il tuo post è online, ecco. Hai superato la trafila, hai letto e riletto l’articolo per confermare la bontà del testo. E per snidare refusi, ripetizioni, errori di varia natura. Ora devi solo accomodarti, incrociare le braccia e goderti il meritato riposo.
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ToggleNo, a dire il vero non funziona proprio così. Se vuoi lavorare al massimo con il tuo blog devi mantenere l’attenzione, devi essere sempre vigile e attento. E ti dirò di più: ci sono delle azioni precise che devi svolgere dopo la pubblicazione di un post. Guai a lasciare un articolo al proprio destino: devi accudirlo e promuoverlo con azioni specifiche. Ecco qualche consiglio preso dalla mia esperienza personale.
Quante volte condividere
Questo è il primo step: il blogger non è solo la figura che scrive i contenuti, che carica il testo su WordPress, ma è anche la persona che si occupa dell’ottimizzazione social. In un progetto di ampio respiro, magari in una web agency, ci possono essere delle figure dedicate a questo compito. In altri casi, invece, il blogger si occupa anche della condivisione.
Questo è il caso di chi usa il blog per spingere la propria attività freelance.
Quindi, dopo la pubblicazione del post devi condividere il link sui social. Ma come? E quando? Basta lanciare il link sulle varie piattaforme? No, devi ottimizzare queste operazioni. Iniziando dal numero di condivisioni: su Facebook e Google Plus mi limito a uno share sui diversi profili, mentre su Twitter pubblico anche tre volte in un giorno lo stesso link.
Tre volte? Certo. Twitter ha un ritmo diverso da quello di Facebook e Google Plus. Pubblicare più volte lo stesso post può essere la soluzione giusta per intercettare fette di follower differenti, ma a patto che ci sia un buon equilibrio con altri contenuti. Quindi uno dei lavori essenziali (da svolgere con Hootsuite e Tweetdeck) da svolgere dopo la pubblicazione del post riguarda la programmazione dei contenuti su Twitter. Un consiglio: trova delle headline diverse da utilizzare nei diversi tweet.
Per approfondire: come trasformare un guest post in un successo.
Come condividere
Inserendo il link nell’apposita finestra, giusto? No, anche in questo caso puoi fare qualcosa in più. Puoi curare il testo da usare nelle pubblicazioni, puoi usare le parole per convincere le persone e spingerle verso il tuo contenuto. Senza fare click baiting. Facebook, Google Plus e Twitter hanno un punto in comune: creano un’anteprima del link utilizzando una serie di dati come il tag title e la meta description.
Puoi hai uno spazio per descrivere il tuo contenuto. Usalo, ma diversifica ogni campo utilizzando soluzioni diverse in base al social utilizzato. Su Google Plus puoi usare la formattazione, mentre Twitter pretende una soluzione sintetica a causa del limite di 140 caratteri. Su Facebook, inoltre, è attivo l’author tag che permette di linkare il profilo autore nella preview.
Curare la condivisione dei contenuti è importante. Il testo che inserisci nella finestra dei vari social viene ottimizzato dopo la pubblicazione, mentre i dati che appaiono nella preview sono recuperati in automatico da tag title, description, URL e nome autore. Però se usi WordPress SEO by Yoast puoi utilizzare la sezione social per diversificare ogni campo, anche le immagini.
Per approfondire: lezione avanzata di leggibilità per blogger.
Risposte sui sociale sul blog
Compito del blogger dopo la pubblicazione di un post: gestire i commenti. Devi gestire i commenti dei lettori, e lo devi fare ovunque. Sul blog e sui social. Quando un lettore lascia un commento è cosa buona e giusta rispondere, soprattutto se posta una domanda: il tuo ruolo è anche questo, rispondere alle domande dei lettori e fidelizzare.
Ma non devi rispondere solo ai commenti che i lettori lasciano sul blog. Devi essere presente ovunque, su Facebook e su Google Plus. Ovviamente anche su Twitter. Hootsuite e Tweetdeck ti permettono di monitorare anche le citazioni che vengono pubblicate senza mention: basta impostare una colonna di monitoraggio con la keyword del tuo nome dominio.
Per essere sicuro di gestire tutto quello che succede online con il tuo nome puoi usare Mention, la piattaforma che ti permette di avere delle notifiche ogni volta che viene pubblicato qualcosa con le parole che hai selezionato.
E poi? Dopo cosa succede?
Niente, l’articolo viene superato e abbandonato al suo destino. Almeno fino alla prossima rivisitazione. Sì perché non puoi dare a ogni post la massima attenzione ogni singolo giorno, è impossibile, ma puoi mettere in pratica dei programmi di riscrittura per migliorare i post datati.
Questo significa riprendere un articolo, correggere eventuali errori, confermare le informazioni presenti e magari aggiungere le novità. Un programma avanzato di riscrittura dei post è importante perché ti permette di avere degli articoli sempre in linea con le aspettative dei lettori: ricorda che i post vecchi vengono sempre indicizzati e possono diventare un’ottima fonte di visite e lead se curati nel tempo.
Da leggere: scegli le parole giuste per la tua headline.
La tua esperienza
Ecco, questa è la strada che seguo quando decido di pubblicare un post. C’è la scrittura, c’è il monitoraggio, c’è la condivisione strategica e la discussione. Ora tocca a te: qual è la tua attività post-pubblicazione? Segui anche tu una linea simile? Aspetto il tuo punto di vista nei commenti.
2 risposte
Ciao Riccardo,
personalmente ho avuto un buon ritorno anche postando gli articoli anche su qualche aggregatore (topi diggita, oknotizie, fai informazione). Ultimamente questa pratica sembra essere passata un pò di moda ma posso dire che, se fatta con equilibrio (senza spammare come se non ci fosse domani), puoi ancora dare un contributo alla visibilità di una notizia.
Invece tendo ad essere un pò scettico rispetto alla pubblicazione su Facebook. Pubblicare un link esterno senza ricorrere alle Ads a pagamento, nella mia modesta esperienza, tende a dare un riscontro molto moderato. Gli altri social invece posso assere estremamente utili se usati con consapevolezza e con un pizzico di creatività.
Ciao Giovanni,
Aggregatori di notizie… non li uso da un po’. Sicuramente possono essere utili per determinati lavori (tipo news) ma a un patto: arricchire, modificare, contestualizzare la ripubblicazione. Riportare un link su OkNotizie con lo stesso titolo e con la stessa descrizione, secondo me, è inutile. Ogni azione deve essere legata a un arricchimento delle informazioni.
Link su Facebook: perché no. Se hai sponsorizzazioni è meglio, ma puoi ottenere buoni risultati anche senza advertising. Certo, è più difficile. Ma non impossibile.