Content curation: come farla bene attraverso i tool

La content curation è un processo fondamentale per migliorare la qualità dei contenuti pubblicati, oggi facilitato grazie al supporto di tool in grado di filtrare i contenuti ottimizzando i risultati.
Tool per content curation

Attraverso la content curation è possibile filtrare la moltitudine di contenuti che quotidianamente sono reperibili online, aggiungere valore agli stessi grazie ad un processo di selezione, organizzazione e cura così da migliorare la qualità dei contenuti condivisi.

Per spiegare meglio e nel dettaglio cosa si intende per content curation possiamo affidarci alla definizione data da Riccardo Esposito:

“La content curation è un processo che consente di raccogliere, organizzare, arricchire e condividere attraverso piattaforme specializzate. È un’opera è di ricerca, arricchimento e ripubblicazione per soddisfare le domande non con nuovi contenuti. Ma con qualcosa che era già presente online ma in modi e formati frastagliati.”

Esistono oggi molteplici tool per la content curation in grado di supportare social media manager o marketer, tool utili a programmare i post, analizzare i risultati o ascoltare cosa si dice online in relazione ad un brand, un personaggio o un evento.

Ma tra questa vasta scelta non è sempre facile orientarsi al meglio per capire quali siano i migliori strumenti da utilizzare in base ad esigenze ed  obiettivi.

Per orientarsi in maniera migliore rispetto all’offerta sempre crescente di tool a disposizione, è quindi necessario prima di tutto avere bene in mente quali siano gli obiettivi che si desidera ottenere attraverso questi strumenti.

Solo così è possibile reperire i tool più adatti alle nostre esigenze.

Per fare una scelta ponderata su quale siano i migliori tool per la content curation i primi step da seguire sono:

  • Identificare le esigenze del proprio business
  • Fare una ricerca online in merito ad opinioni e recensioni
  • Essere curiosi e pronti a fare diversi test

I vantaggi della content curation

Fare content curation sui social network attraverso l’utilizzo di tool di social media marketing si traduce nell’ottenimento di molteplici vantaggi.

Con questi tool è infatti possibile reperire una grande mole di contenuti potenzialmente interessanti per diversi settori ed utilizzabili al fine di:

  • Condividere contenuti anche altrui purché interessanti per i nostri follower
  • Aumentare le possibilità di divenire autorevoli nel settore di riferimento
  • Mantenere la nostra audience sui nostri canali
  • Dimostrare di essere autorevole nello scegliere contenuti per la propria audience
  • Diventare noi stessi un potenziale canale di distribuzione attraverso la condivisione di contenuti altrui

Tutto ciò ci permette di:

  • Realizzare più facilmente il calendario editoriale
  • Dare valore aggiunto al nostro pubblico
  • Accreditarci come leader
  • Creare il nostro network

Content curation: come farla in maniera corretta

Ci sono diversi step da seguire attraverso cui iniziare a fare content curation in maniera ottimale.

Tra i passaggi fondamentali troviamo:

  • conoscere il proprio pubblico, attraverso Audience research e Buyer personas
  • Aggiungere un tocco personalecon commenti, tag e riflessioni
  • Non rubare contenuti ma utilizzarli con l’aggiunta delle fonti e taggando l’autore 
  • Fare fact checking prima di condividere, verificando la veridicità del contenuto
  • Programmare la curation in anticipo, preparando prima le tipologie di contenuto che è possibile programmare per avere una panoramica del piano editoriale
  • Creare un processo per ogni volta che devi creare contenuto stabilendo dove pubblicare o promuovere un contenuto, come gestire menzioni e tagging di influencer o autore ecc.

Vorresti approfondire l’argomento? Impara tutte le fasi del processo di content curation, dalla selezione manuale dei contenuti, fino alla ricerca strutturata, dalla gestione di più fonti, fino alla pubblicazione automatica. Trovi il corso dedicato sulla nostra piattaforma di formazione online.

I 5 errori più frequenti quando facciamo content curation

Tra gli errori più frequenti a cui si può andare incontro quando ci occupiamo di content curation ne troviamo principalmente cinque:

  1. Non analizzare prima il piano editoriale
  2. Non segmentare le buyer personas
  3. Non leggere molto prima di pubblicare
  4. Lasciarsi conquistare soltanto da elementi esogeni (UX, eloquio, fama)
  5. Complicarsi la vita con troppe fonti
  6. Perdere il controllo del PED

I tool per fare Content Curation

Tra gli strumenti base a nostra disposizione per fare content curation troviamo tool base come Google, Google Trends o Google News, attraverso cui fare ricerche di contenuti interessanti filtrati per web, immagini, news e altro, scoprire le tendenze del settore di riferimento per essere sempre aggiornati e salvare in maniera facile e pratica le nostre fonti più autorevoli per risparmiare tempo e ottimizzare il lavoro.

Gli altri tool di riferimento per ottimizzare i processi utili alla content curation si dividono invece per complessità e funzionalità. 

Tra i tool per content curation maggiormente utilizzati ed utili per differenti obiettivi troviamo:

  • Feedly: è un tool free utile per scoprire, ricevere e salvare le nuove news pubblicate da diversi fonti in merito all’argomento di nostro interesse che è possibile salvare in una categoria di nostra creazione così da avere tutti i contenuti per noi interessanti a disposizione in maniera pratica e organizzata
  • Quuu: è un tool per l’automation e la content curation che ci permette di condividere i contenuti reperibili sul tool direttamente sui social
  • Spidwit: è un tool italiano di content curation e di pubblicazione dei contenuti con una fascia di prezzi che partono da 9 euro al mese fino a 69. Attraverso Spidwit è possibile reperire contenuti potenzialmente interessanti per il nostro piano editoriale specialmente nel caso di business che toccano argomenti non troppo popolari grazie alle categorie presenti nel tool
  • Nuzzel: è un tool free basato sull’attività di Twitter che può essere utile per rintracciare influencer di settore
  • Content Studio: è un tool  a pagamento con fasce di prezzo da 49$  a 299$ al mese a seconda delle funzionalità che integra distribuzione e piano editoriale ed aiuta nella ricerca degli influencer
  • Juicer: è un tool che è free fino ad arrivare a piani da 199 $ al mese e ci mostra i contenuti provenienti dai canali social. Uno strumento che diventa molto utile se ad esempio devo rintracciare tutti i post pubblicati dagli utenti accomunati dall’utilizzo di un hashtag comune
  • Walls: è un tool che ha un costo di 500$ per utente al mese ma a differenza di altri tool simili, questo ha un tempo di aggiornamento di soli 15 minuti. Diventa quindi estremamente utile in caso di eventi in cui è necessario conoscere i contenuti pubblicati dagli utenti legati da un hashtag specifico in tempi brevi
  • Social Searcher: è un tool con piano free o a pagamento ma ad un costo massimo contenuto di soli 19$ al mese o inferiore a seconda delle ricerche mensili che consente di fare. Social Searcher è uno strumento molto utile perché ha un motore di ricerca per i contenuti dei social che analizza le keyword sui profili pubblici presenti sui social network

Conclusioni

È facile intuire come i tool per la content  curation permettano di lavorare in maniera molto più facile, professionale ed organizzata, migliorando la qualità del lavoro fatto sui social network e di conseguenza i risultati ottenuti. 

Attraverso questi strumenti è infatti possibile avere a disposizione molte più informazioni per la costruzione di un piano editoriale, ma anche un modo più semplice per analizzare i trend della rete ed essere aggiornati sul sentiment suscitato dal nostro brand.

E tu utilizzi questi tool per la content curation? E come ti trovi? Scrivilo nei commenti.

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