Come analizzare le SERP

In ambito SEO la parola SERP è l'acronimo del termine inglese Search Engine Results Page.
come analizzare le SERP

Le pagine dei risultati dei motori di ricerca sono pagine web che vengono presentate agli utenti quando cercano qualcosa online usando un motore di ricerca come ad esempio Google. L’utente inserisce la sua query di ricerca (spesso usando termini e frasi specifiche note come parole chiave o keyword) dopo di che il motore di ricerca gli presenta una SERP.

Detto in parole più semplici in ambito SEO utilizziamo la parola SERP come l’acronimo del termine inglese Search Engine Results Page.

La prima cosa da dire è che, come facilmente immaginabile, ogni SERP è unica, anche per le ricerche effettuate sullo stesso motore di ricerca usando le stesse parole chiave o query di ricerca.

Questo perché praticamente tutti i motori di ricerca personalizzano l’esperienza dei loro utenti presentando risultati basati su una vasta gamma di fattori oltre ai termini di ricerca, come la posizione fisica dell’utente o geolocalizzazione, la cronologia di navigazione e le impostazioni social.

Basta avere per esempio il proprio profilo Google aperto per vedere dei risultati in SERP anche molto diversi rispetto ad una navigazione in anonimo.

Quindi quando si vuole analizzare una SERP bisogna stare molto attenti perché spesso, anche due SERP ottenute dalla stessa query possono apparire identiche e contenere molti degli stessi risultati, ma spesso presentano sottili differenze.

L’aspetto delle pagine dei risultati dei motori di ricerca è costantemente in evoluzione a causa degli esperimenti condotti principalmente da Google e Bing perché, altra cosa da ricordare sempre, tutti i motori di ricerca vogliono offrire ai loro utenti un’esperienza più intuitiva e reattiva.

Tutto ciò che abbiamo detto, combinato con le tecnologie emergenti e in rapido sviluppo degli algoritmi di ricerca, fanno sì che le SERP di oggi differiscano notevolmente nell’aspetto di quelle di qualche mese fa e a loro volta saranno ancora differenti rispetto a quelle future.

Ormai dovremmo tutti sapere che per avere successo nel digital marketing non possiamo prescindere da queste semplici parole: ottimizzazione per i motori di ricerca.

Da leggere: SEO e UX, tutto quello che conta nel 2021

La SEO e la ottimizzazione per i motori di ricerca

Tutti noi sappiamo che la SEO, acronimo di Search Engine Optimization, si basa principalmente su una  strategia di content marketing perché è il modo migliore per far apparire i contenuti nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca più popolari, ovvero in SERP.

La SEO è composta da una serie di regole del contenuto sia on page che off page. Ma prima di iniziare a disseminare di parole chiave il nostro contenuto, dobbiamo capire bene come e dove “colpire” la SERP.

Ogni SEO specialist che si rispetti quotidianamente deve fare “i compiti a casa” ossia deve svolgere tutte quelle mansioni di analisi di un sito web che coinvolgono un’analisi accurata della SERP.

Comprendere gli algoritmi di ricerca vuol dire, prima di tutto, comprendere ciò che si nasconde nelle classifiche attuali della SERP e, andando a intercettare le parole chiave più rilevanti e di alto valore, è possibile formare una strategia SEO a prova di bomba che vi spingerà in cima alla prima pagina di Google.

Ma cos’è l’analisi della SERP? Come si conduce un’analisi SERP?

Come abbiamo detto la SERP o Search Engine Results Page è un termine che i digital marketer devono conoscere molto bene.

Se l’analisi SEO è una battaglia, allora la SERP è il terreno su cui si svolge la battaglia.

Apri Google, Bing, Yahoo o qualsiasi altro motore di ricerca internet e fai subito una ricerca.

Google e Bing, i due più grandi motori di ricerca del pianeta, hanno SERP che sono sorprendentemente simili. Google, il più grande motore di ricerca al mondo, visto che aveva il 62% della quota di mercato dei motori di ricerca nel 2020, sarà il nostro strumento per analizzare la SERP.

Iniziamo subito dicendo che ogni SERP è composta da diverse caratteristiche. Al fine di analizzare meglio la SERP, è necessario prima capire bene ogni caratteristica della SERP e come funziona.

1. Annunci PPC

La pubblicità a pagamento conosciuta anche come PPC altro non è che una pubblicità pay-per-click, che generalmente proviamo nella parte superiore della pagina dei risultati di ricerca.

Come fanno ad essere primi? Semplicemente perché il proprietario del sito che appare in cima alla SERP ha deciso di investire in pubblicità pagando direttamente Google. Come? Semplicemente iscrivendosi su Google ads avviando una campagna di ricerca.

Gli annunci PPC sono sempre contrassegnati come tali con la dicitura “Ad” in grassetto e di color nero. Mentre il loro posizionamento è eccellente, gli annunci PPC non ricevono tanto traffico quanto un forte risultato di ricerca organico. Infatti, PPC come clic pagina ottiene solo il 30% dei clic.

Questo perché quasi la totalità degli utenti conosce questo tipo di risultato e spesso lo evita perché è a conoscenza del fatto che è un risultato comprato da chi vuole essere in cima alla SERP e che qualche volta non corrisponde esattamente a ciò che realmente stiamo cercando.

Ma se Amazon come eBay utilizzano la pubblicità pay-per-click un motivo ci sarà e come strategia di digital marketing i PPC rimangono tra le scelte migliori da utilizzare.

Da leggere: SEO vs. PPC: quale scegliere per la tua azienda?

2. “Luoghi” o Places

La funzione Places su una SERP di Google è una mappa che elenca i primi tre risultati di posizione. Di solito questi risultati possono essere cliccati per connettersi a un sito web, vedere le recensioni, o ottenere indicazioni tramite Google Maps.

3. Grafico della conoscenza o Knowledge graph

Questo grafico si trova sul lato destro della pagina. Presenta informazioni su entità che sono chiaramente definite. È un buon modo per trovare la risposta a una domanda senza dover cliccare troppo in giro.

4. Snippet in primo piano o featured snippets

Un featured snippet, o rich snippet, è un pezzo di un articolo più grande che risponde specificamente alla domanda posta nella ricerca di Google. I Featured snippet possono essere paragrafi, elenchi o tabelle, a seconda della domanda che è stata posta.

5. “People also ask”

Le “People also ask” sono singoli elenchi di ricerche che hanno una natura simile alla query iniziale. Quando si conduce un’analisi SERP, è un ottimo modo per determinare alcuni termini di ricerca aggiuntivi da seguire quando si crea il contenuto.

6. Notizie

Tutti gli elementi sotto la scheda News sono articoli di notizie relative alla query. Per esempio, se si dovesse cercare su Google la keyword pandemia COVID-19, i risultati organici mostrerebbero articoli informativi riguardanti il virus. La scheda delle notizie vi darà gli aggiornamenti più recenti e rilevanti su ciò che sta accadendo con la pandemia in tutto il mondo, partendo però dalla geolocalizzazione del dispositivo dal quale è stata fatta la ricerca.

7. Immagini

La sezione immagini è una lista di immagini che corrispondono alla query di ricerca. Quando si conduce un’analisi SERP, questo può essere particolarmente utile per progettare i media che accompagneranno il testo.

Cosa sono i risultati organici

La lista sopra citata per essere completa avrebbe avuto bisogno di un ulteriore punto, ma visto che parliamo di come analizzare le SERP, i risultati organici meritano un capitolo apposito.

Quando parliamo di risultato organico ci riferiamo genericamente al termine di ricerca dall’algoritmo di ricerca di Google.

Ecco perché questi risultati ricevono la maggior attenzione e raccolgono il maggior traffico di clic da parte degli utenti che fanno una ricerca online.

Anche se estrarre i dati dei motori di ricerca da soli è abbastanza impegnativo, può diventare un lavoro veloce se si utilizzano appositi SEO tool online che partendo dalla keyword research ci indicano i primi risultati in SERP o all’opposto indicando un dominio ci dice come è posizionato con le singole pagine e le relative parole chiave che hanno contribuito nella scalata della SERP stessa.

Analizzare la SERP partendo dai risultati organici

Ora che sappiamo cosa è la SERP, come funziona e cosa sono i risultati organici non dobbiamo fare altro che passare allo step successivo e analizzare la SERP partendo proprio da quest’ultimi.

Passo 1: Determinare l’intento di ricerca

Per posizionarci per i termini che abbiamo identificato attraverso una ricerca esaustiva di parole chiave (usando uno strumento di ricerca di parole chiave per ottenere i migliori risultati), dobbiamo prima di tutto determinare l’intento dei ricercatori.

Cosa stanno cercando specificamente quando digitano la loro query? Chi sono le persone che cercano questo specifico argomento? Ma soprattutto… cosa stanno facendo i siti con il ranking più alto su questa SERP per aiutare in questo senso l’utente?

Questa analisi è la analisi del search intent e grazie ad essa è possibile determinare l’intento di ricerca facendo ricerche di prova per i termini chiave in questione e vedere quali risultati appaiono.

Prestate molta attenzione a qualsiasi grafico di conoscenza o snippet in evidenza. Queste caratteristiche tendono a ottenere un sacco di traffico organico. Ottenendo un featured snippet potreste vedere anche un 30% di aumento del click-through rate.

Dovreste anche prestare attenzione alla sezione People Also Ask per vedere quali termini correlati gli utenti stanno cercando.

Quando fate una ricerca otterrete un buon senso di ciò che Google ritiene essere informazioni utili e rilevanti riguardo a questo argomento. Potete quindi utilizzare questa conoscenza quando andrete a creare il vostro contenuto.

Ci sono tre forme di intento di ricerca che devono essere assolutamente conosciute:

  • Quesiti di navigazione, il che significa che il ricercatore sa cosa sta cercando, ma richiede maggiori informazioni su dove si trova e come arrivarci.
  • Quesiti informativi, cioè quando qualcuno sta cercando informazioni su un argomento specifico ma non ha necessariamente un intento di acquisto. Questi termini di ricerca sono spesso query vocali o parole chiave a coda lunga. Spesso hanno risposte dirette e molto probabilmente includono un featured snippet.
  • Le query transazionali sono quando qualcuno sa cosa sta cercando di comprare e sta cercando con un intento di acquisto. Questi termini di ricerca spesso includono nomi di brand specifici o tipi di prodotti.

Una volta che vedete queste informazioni di fronte a voi, ci sono alcune domande che potete porvi per classificare ulteriormente l’intento del ricercatore:

  • È una ricerca locale?
  • Sta cercando un contenuto visivo come un’immagine o un video?
  • È una ricerca legata alle notizie?
  • Sta digitando il nome di un brand specifico?
  • Questa ricerca può applicarsi a più di una di queste ricerche?

Google anni fa ha caratterizzato i quattro momenti più importanti che circondano l’intento di ricerca.

  • Voglio sapere
  • Voglio andare
  • Voglio fare
  • Voglio comprare

Passo 2: Fare una revisione dei contenuti

Una volta che sapete cosa sta cercando il vostro pubblico, dovete dare un’occhiata a ciò che sta trovando quando esegue una ricerca.

Quando si esegue una revisione dei contenuti si sta cercando di capire cosa è in classifica e come quel contenuto è focalizzato.

Per questo passo dell’analisi delle SERP è sempre una buona idea utilizzare uno strumento di analisi come un tool di analisi SERP tipo MarketMuse.

Questo particolare strumento è un checker SERP che vi mostra le parole chiave correlate e i principali concorrenti per il termine di ricerca. Assegnerà anche un punteggio di contenuto ad ogni concorrente SEO mentre vi fa sapere cosa dovete fare per competere.

Quando si esaminano i contenuti dei concorrenti è sempre una buona idea iniziare con la prima pagina classificata. Questa è la vostra concorrenza più agguerrita. Cosa stanno facendo bene i vostri concorrenti? Cosa stanno facendo male? Una volta che avete capito questo, sarete in grado di formare un piano di contenuti più completo. 

È sempre una buona idea leggere l’intera prima pagina dei risultati della SERP per determinare le somiglianze e le differenze tra tutti i contenuti pubblicati.

Quando avrete ben chiaro cosa stanno facendo tutti i competitor nella prima pagina, sarete in grado di rispondere a due domande chiave.

  • Che tipo di contenuto è il numero uno in classifica?
  • Cosa è stato incluso nella pagina che lo distingue dagli altri?

Passo 3: Analizzare le opportunità

Al fine di posizionarsi per le query di ricerca più importanti, dovrete prima di tutto farvi ancora altre domande e la più importante sarà: Sei in grado di competere?

Non c’è da vergognarsi se non si è in grado di competere con i big del settore. A seconda delle dimensioni del vostro business, questo potrebbe essere un momento importante in cui o vi date un obiettivo a lungo termine per cui lottare, o decidete che avete bisogno di andare dietro alle query di ricerca con meno concorrenza.

Passo 4: Analizzare la autorità del dominio

La domain authority è un’importante metrica SEO che si basa su una classifica di ricerca inventata da Moz che può prevedere quanto bene un sito web si posizionerà nella SERP.

Il punteggio della autorità del dominio viene assegnato a tutti i siti web e va da 1 a 100. Va notato che questa non è una metrica utilizzata da Google, ma è una classifica creata da Moz che ha lo scopo di darvi un senso di dove siete e dove vorreste essere.

Eseguendo un’analisi delle opportunità, sarete in grado di pianificare meglio la vostra strategia di contenuto. Se volete aumentare la vostra domain authority per competere, è utile saperlo.

Se avete un punteggio di autorità del dominio molto basso e vi trovate a competere con alcuni pezzi grossi, potreste prendere in considerazione l’adozione di una strategia hub and spoke per i contenuti.

Quando si crea un contenuto hub and spoke, si scrive un articolo centrale lungo e dettagliato che poi si dirama in articoli più piccoli collegati.

Diciamo che il vostro pezzo principale o pillar article tocca 15 diverse strategie che il vostro cliente ideale può usare per trovare risposte alle sue domande ed ognuna di queste 15 sezioni si collegano a 15 articoli diversi, ognuno dei quali va più in profondità su un elemento specifico.

Questi articoli si ricollegano tutti al pezzo centrale, e idealmente si collegano l’uno all’altro in qualche modo. È un ottimo modo per creare contenuti e condurre un po’ di link building interna sempre fondamentale all’interno di una strategia di SEO on page.

Pensatelo come la creazione di una rete di contenuti sul vostro sito che i bot di ricerca di Google possono strisciare per raccogliere informazioni pertinenti.

I migliori strumenti gratuiti per analizzare la SERP

Sia se siamo una web agenzia o una piccola impresa locale, il ranking e la presenza online sono un’ottimizzazione indispensabile per tutti i livelli di attività che svolgiamo.

Lo scopo dell’utilizzo di un software SERP checker è applicare un processo sistematico per esaminare i siti di primo livello su Google e quindi scoprire dove si trova il vostro sito web nei motori di ricerca. Il punto di partenza è la pagina dei risultati del motore di ricerca.

Poi come abbiamo detto la SEO aiuterà a migliorare la vostra posizione su Google e sugli altri motori di ricerca utilizzando come guida proprio le SERP.

Ecco perché i risultati della SERP sono vitali:

  • Possiamo risolvere i problemi SEO analizzando le SERP e vedere cosa aiuta e cosa no.
  • Utilizzando i dati e la ricerca, possiamo rivedere i contenuti e modellare quelli dei migliori siti sulle SERP.
  • I risultati dei SERP checker ci daranno informazioni approfondite sul motivo per cui altri siti ci superano.
  • Ci aiutano a scegliere le migliori parole chiave che si adattano al nostro pubblico e alla nostra nicchia.

Capire l’importanza dei controlli SERP è utile, ma è anche fondamentale sapere come Google classifica i siti.

A tutti noi è ben chiaro che Google, così come gli altri motori di ricerca sono più preoccupati per la loro esperienza utente rispetto al singolo sito web e quindi visualizzeranno di conseguenza contenuti organici e a pagamento che più si avvicinano all’intento di ricerca del singolo utente.

Il nostro compito è quindi garantire che i nostri contenuti corrispondano alle esigenze di Google utilizzando un SERP checker come strumento investigativo da utilizzare nella nostra strategia SEO.

Tra i migliori strumenti di verifica e analisi SERP gratuiti per trovare quello più adatto alla vostra attività non possiamo non menzionare:

  • Ahrefs
  • Whatsmyserp
  •  SpySERP
  • AccuRanker
  • SerpWatch
  • SemRush
  • SeoZoom

Lasciamo chiaramente ad ogni lettore la scelta del tool più idoneo al proprio lavoro, fermo restando, però, quando scritto fino ad ora: le keyword giuste migliorano i CTR organici e il posizionamento nei motori di ricerca e questa ottimizzazione fa sì che qualsiasi sito web sia più visibile nella SERP.

Questi strumenti di controllo del ranking ci aiutano a ridurre il divario tra le nostre parole chiave rispetto alla concorrenza e a posizionarci più in alto nel browser. Attraverso l’uso efficace di questi strumenti, non ci saranno ostacoli alla conversione del traffico di un sito web in potenziali vendite o in aumento di visite mensili.

La strada per il successo nella SEO inizia dalla pagina dei risultati di ricerca e solo analizzando la SERP sia per l’intento di ricerca che per la concorrenza, si crea un percorso più chiaro verso gli obiettivi da raggiungere.

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