Vuoi capire meglio cosa sia il co-branding e quali diverse tipologie di questa strategia esistano ma per il momento hai soltanto tanta confusione in testa?
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ToggleImmagina di trovarti nel bel mezzo di una foresta, come direbbe Dante per una selva oscura, ti senti smarrito/a e spaesato/a e stai pensando a come ritrovare la via.
Fermati un attimo e respira, spesso la soluzione è dentro di noi e non c’è bisogno di complicarsi la vita, quindi prima di immergerci nei meandri del co-branding, facciamo una piccola deviazione verso il concetto di branding: che ne dici?
Il branding è una strategia che racchiude l’essenza stessa del concetto di marchio ed è alla base di qualsiasi brand ed azienda.
Infatti, quando scegliamo un prodotto/servizio di una determinata azienda stiamo acquistando molto di più di ciò che appare.
Un brand racchiude in sé valori, know-how, storia, territorio, tradizione, cultura e persone.
E quindi che cos’è il co-branding?
Il co-branding è una strategia di marketing in cui più brand collaborano insieme per un obiettivo comune.
La cooperazione di due o più brand può avvenire attraverso il lancio di un prodotto/servizio al fine di aumentare la propria notorietà, le quote di mercato intercettando nuovi segmenti di target e di conseguenza ottenere maggiore fidelizzazione da parte del cliente e maggiori vendite.
È decisamente il caso di dire che l’unione fa la forza, ma quante tipologie di cooperazione tra brand esistono? Vediamole subito insieme!
Co-branding strategico
Il co-branding strategico è una strategia che rappresenta un impegno a medio o lungo termine da parte dei brand che hanno deciso di collaborare insieme.
Ciò significa un maggior effort e la creazione di un nuovo brand oppure di un nuovo prodotto/servizio.
Un esempio di questa tipologia di collaborazione è quella nata tra Red Bull e Go-Pro.
Co-branding tattico
Il co-branding tattico rappresenta una strategia a breve periodo, spesso impiegata per aumentare la notorietà dei brand per intercettare nuovi segmenti di target e quote di mercato.
Un esempio di questa tipologia di collaborazione è quella tra Fendi e Pasta Rummo.
Co-branding funzionale
Il co-branding funzionale rappresenta una strategia attraverso cui due o più brand propongono sul mercato un prodotto/servizio che abbia nel proprio naming e packaging entrambe le aziende.
Un esempio di questa tipologia di collaborazione è quella tra Coca-Cola e NutraSweet che insieme hanno lanciato la Diet Cola.
Co-branding simbolico
Il co-branding simbolico rappresenta una strategia attraverso cui i valori dei brand si fondono, generando una nuova brand extension ossia una estensione del valore stesso dei singoli brand.
Un esempio di questa tipologia di collaborazione è quella tra Ferrari ed Armani.
Co-branding esclusivo
Il co-branding esclusivo rappresenta una strategia che lega i brand coinvolti in maniera esclusiva, infatti non è possibile stipulare nuove collaborazioni con aziende appartenenti allo stesso settore o settori simili quello dell’azienda partner.
In questo modo si ottiene un maggiore coinvolgimento del target che riconosce i brand ed un maggiore posizionamento.
Un esempio di questa tipologia di cooperazione è quella tra Nutella e l’ENIT che hanno proposto “Ti Amo Italia” una campagna attraverso cui grazie al QR code presente su ogni barattolo della nota crema alla nocciola era possibile fare un tour virtuale alla scoperta del Bel Paese.
Co-branding non esclusivo
Il co-branding non esclusivo rappresenta una strategia in cui i brand coinvolti possono concludere collaborazioni anche con altre aziende.
In questo caso è importante che il brand che decide di cooperare con altre aziende abbracci ideali e valori che lo caratterizzino al fine di evitare un flop.
Un esempio di questa collaborazione è quello tra Pigna e Chiara Ferragni, che ha anche collaborato con Nespresso e Pantene.
Composite co-branding
Il composite co-branding è una strategia basata sul valore, infatti dalla cooperazione di due o più brand si ottiene un prodotto/servizio migliore in termini di performance ed efficacia.
Un esempio è quello nato dalla collaborazione tra SMEG e Disney che hanno realizzato una linea di elettrodomestici per celebrare il topo più famoso al mondo.
Innovation co-branding
L’innovation co-branding rappresenta una strategia in cui due o più brand collaborano insieme per realizzare un prodotto/servizio tecnologico ed innovativo.
Un esempio è quello nato dalla collaborazione tra Apple e Mastercard grazie a cui si è realizzata l’app Apple Pay: un servizio innovativo e decisamente efficace che va a soddisfare un bisogno sentito non solo dal target di riferimento ma anche da altri segmenti.
Ingredient co-branding
L’ ingredient co-branding è una strategia in cui un brand può collaborare con altri grazie all’utilizzo di uno o più prodotti, detti appunto “ingredienti”.
Si tratta di una collaborazione che si basa sulla qualità di ogni singolo elemento: un settore in cui convive questa tipologia è quello del food.
Un esempio è quello del topping del McFlurry, uno dei gelati di Mcdonald’s, che utilizza come decorazione dei dolciumi di altri brand come Smarties o Oreo.
Product based co-branding
Il product based co-branding è una strategia in cui i brand oppure i prodotti da proporre vengono commercializzati insieme facendo leva sul valore intrinseco di ogni singolo brand.
Un esempio di questa tipologia è quello nato dalla collaborazione tra Milka e Philadelphia.
Bundling
Il bundling è una strategia in cui viene proposto sotto forma di offerta promozionale una combo di prodotti/servizi, in genere due: il primo è un nuovo prodotto/servizio da lanciare e l’altro un prodotto/servizio ben noto al target di riferimento.
Questa tipologia funziona molto bene, quando si vuole far conoscere un nuovo brand oppure un nuovo prodotto/servizio velocemente.
Un esempio di bundling è la collaborazione tra Prada e Adidas.
Curioso/a di vedere qualche esempio di collaborazione tra brand?
Vediamoli subito qualche esempio in cui abbracciare questa strategia dona nuovo valore all’azienda, rendendola subito più attrattiva e competitiva sul mercato.
Baci Perugina e Dolce&Gabbana
Baci Perugina e Dolce&Gabbana hanno dato vita a “Dolce Vita”,una collaborazione davvero sweet, attraverso cui è stato celebrato il centenario dalla fondazione del brand perugino e l’amore in ogni sua forma.
La limited edition è stata proposta in concomitanza del San Valentino 2022 e successivamente per Pasqua, dove D&G ha vestito le uova al cioccolato dell’ iconica stampa maiolica.
Layla Cosmetics e Taffo Funeral Service
Layla Cosmetics ha scelto Taffo Funeral Service per il lancio del nuovo mascara “The Longer The Better” in limited edition: una scelta che ha fatto parlare sicuramente di sé.
Infatti,Taffo, agenzia funebre conosciuta per il tono dissacrante e irriverente della propria comunicazione digitale ha fatto dell’Instant Marketing una vera e propria arma segreta.
Un mix sicuramente particolare, in cui la bellezza si accosta necessariamente alla morte.
BMW e Louis Vuitton
BMW e Louis Vuitton hanno realizzato una limited edition comprendente 4 valigie in damier, pensate per entrare perfettamente nel cofano del bolide sportivo.
La collaborazione tra BMW e Louis Vuitton potrebbe sembrare apparentemente una scelta dettata dal lusso, invece entrambi i brand intrecciano un percorso condiviso che va al di là del segmento luxury.
Il primo è sinonimo di alta ingegneria, innovazione e design e il secondo prima di essere un’icona fashion è una maison di bagagli, sinonimo dell’arte del viaggio e di artigianalità.
Barilla e Spotify
Barilla e Spotify hanno lanciato una playlist per ogni formato di pasta: evidentemente, non sbagliare più il tempo di cottura era un problema sentito dal target di Barilla che ha deciso di lanciare un servizio utile ed alla portata di tutti: hai già sentito tutte le canzoni?
Miu Miu e Levi’s
Miu Miu e Levi’s hanno realizzato “Upcycled” una collaborazione che pone il focus sulla sostenibilità, sull’economia circolare e sulla moda second-hand.
Una strategia che cavalca un mercato in tendenza, nata per dare nuova vita agli iconici jeans 501 ed ai trucker jacket strizzando l’occhio alla sostenibilità.
E dulcis in fundo, come non citare i celebri esempi di H&M che dal 2004 propone ogni anno una capsule collection in collaborazione con brand di moda e lusso, come Karl Lagerfeld, Marni o Versace.
E tu che ne pensi? Hai mai sentito parlare di co-branding? Se conosci altri esempi di brand che hanno adottato questa strategia, mi raccomando, scrivilo nei commenti!