Cinque SEO insight da utilizzare con Google Analytics

seo-analytics

Google Analytics può fornire un’enorme quantità di informazioni SEO e di marketing e sfruttarle nel miglior modo possibile può aiutare a migliorare l’indicizzazione di qualsiasi sito web.

Google Analytics come sappiamo nasce come un servizio di web analytics totalmente gratuito pensato da Google per analizzare statistiche dettagliate sui visitatori di un sito web, ma anche per monitorare i visitatori provenienti da tutte le fonti, siano essi motori di ricerca, siti referer o campagne a pagamento, le reti di pay per click e l’email marketing, ma anche i collegamenti all’interno dei documenti PDF.

Ecco perché tutti i dati a disposizione possono diventare dei validi strumenti per migliorare la SEO e l’indicizzazione di qualsiasi sito web.

I cinque insight di Google Analytics utili per scoprire quali sono le opportunità per ottimizzare le prestazioni SEO di un sito web

1) Segmenti personalizzati

I segmenti personalizzati sono da sempre il punto di forza di Google Analytics, perché permettono di visualizzare il traffico diviso per singolo canale, i visitatori che hanno compiuto determinate azioni all’interno del sito web, i dati demografici e molto altro ancora.

I segmenti personalizzati possono essere creati per quasi tutti gli aspetti dei dati utente, inclusi il tempo di permanenza sul sito, le pagine specifiche visualizzate dal singolo utente, i visitatori che hanno completato un obiettivo, andando a scoprire anche la posizione geografica dalla quale si sono collegati i visitatori stessi.

Per utilizzare al meglio i segmenti e per poterne creare di nuovi è bene andare nella scheda Pubblico di Google Analytics.

Da Pubblico> Interessi> Panoramica , quest’ultima fornirà una panoramica molto importante su tre rapporti di interessi:

  • Categorie di affinità.
  • Segmenti in-market.
  • Altre categorie.

Nelle schermate pubblicate su searchenginejournal.com e che riportiamo di seguito possiamo vedere che quasi il 4% dei visitatori sono clienti e che quasi il 4% degli utenti lavora o ha interesse nei servizi di marketing aziendale.

come utilizzare i report di google analytics

Se da Pubblico si accede a Dati demografici possiamo visualizzare i dati Età e Sesso. Disponendo di questi dati è possibile creare un segmento personalizzato da tracciare.

Ritorniamo a Pubblico> Panoramica per visualizzare Tutte le sessioni .

Un nuovo segmento può essere creato selezionando + Aggiungi segmento in modo da poter monitorare il comportamento degli utenti in questo segmento o scoprire chi visita di più il sito web rispetto al resto dei visitatori totali.

Prassi vuole che sia meglio impostare un intervallo di date da almeno 6 mesi a un anno per avere una buona raccolta dati.

2. Monitorare il traffico mobile

Da sempre nei nostri articoli ricordiamo quanto il traffico da dispositivi mobili abbia sempre più importanza.

Tuttavia, anziché monitorare semplicemente il traffico mobile verso un sito nel suo complesso, è anche importante monitorare i livelli di coinvolgimento dei visitatori che si collegano da smartphone e da tablet.

Cosa fare per monitorare gli utenti che accedono da dispositivo mobile:

  • Visualizzare il numero di conversioni da dispositivo mobile su ogni singola pagina. Per far ciò bisogna aggiungere un segmento mobile.
  • Monitorare la frequenza di rimbalzo mobile. Una volta individuate le pagine con frequenze di rimbalzo elevate per dispositivi mobili sarà più facile capire e quindi risolvere i potenziali problemi relativi a quella singola pagina.
  • Confrontare le metriche della frequenza di rimbalzo mobili e desktop per la stessa pagina permette di analizzare ulteriori informazioni sulle differenze tra l’esperienza mobile e l’esperienza desktop.

3. Concentrarsi sulla ricerca interna

Se si ha un box di ricerca sul proprio sito web si ha un’enorme opportunità per conoscere ciò che i visitatori stanno cercando quando raggiungono il sito.

Non solo si possono ottenere informazioni su ciò che stanno cercando, ma su quante persone stanno cercando quel determinato prodotto Comportamento> Ricerca Sito.

 

Un allert da non sottovalutare è, ad esempio, se c’è una grande percentuale di utenti che utilizza la barra di ricerca. Molto probabile questo vuol dire che la navigazione principale potrebbe aver bisogno di essere migliorata, andando a realizzare un percorso di navigazione interno più chiaro e semplice.

In verità il box di ricerca permette di scoprire anche i reali termini di ricerca che gli utenti digitano così da poter scoprire quali prodotti vengono maggiormente richiesti o gli argomenti di maggiore interesse.

Ad esempio, se un utente cerca frequentemente un termine per il quale un sito non ha una grande quantità di contenuti andare a sviluppare gli argomenti specifici potrebbe portare un enorme vantaggio in una strategia SEO orientata all’aumento di traffico organico.

Oppure, se un utente cerca più frequentemente un determinato prodotto o servizio, potremmo utilizzare questo indicatore per presentare in modo più visibile il prodotto o il servizio sulla home page o in una pagina specifica.

4. La frequenza di rimbalzo può darti dei buoni indicatori

La frequenza di rimbalzo di un sito Web è la percentuale di persone che visitano un sito Web e poi escono dopo aver visualizzato solo una pagina o dopo essere passate ad un’altra tramite link interno.

Mentre alcune frequenze di rimbalzo non necessariamente si devono tradurre in una scarsa user experience (prendere i siti con un sacco di ricette per esempio o siti di notizie), può essere invece indicativa l’alta frequenza di rimbalzo dovuta a visitatori che non hanno trovato ciò che stavano cercando sul sito.

Il classico esempio è di un sito web ben posizionato per una long tail di nicchia, ma quando una persona atterra sul sito il contenuto della ricerca non c’è. Chiaramente l’utente se ne va e “rimbalza” via velocemente.

Anche il design di un sito Web e una UI / UX scadente sono di solito responsabili di un’elevata frequenza di rimbalzo.

Ecco perché è buona prassi regolare l’intervallo di tempo in Google Analytics andando a valutare la frequenza di rimbalzo trimestre su trimestre per determinare se è aumentata o diminuita.

Se si rileva un aumento significativo questo potrebbe essere un segnale che qualcosa sul sito deve essere aggiornato o migliorato.

5. Individuare le Pagine di esecuzione migliori per le conversioni

Comprendere il rendimento delle singole pagine e le conversioni che si sono verificate su ciascuna pagina può contribuire a fornire enormi quantità di informazioni.

Passare a Comportamento> Contenuto del sito> Pagine di destinazione e regolare i periodi di tempo per confrontare trimestre su trimestre o anno su anno è un’operazione importante da fare più volte l’anno.

La procedura permette di controllare eventuali tendenze negative su ogni singola pagina. Se una pagina specifica ha visto un declino evidente, il problema è molto probabilmente isolato in quella pagina.

Tuttavia, se si verifica una diminuzione negativa su più pagine potrebbe essere un segno che ci sono altri problemi tecnici da risolvere.

[via searchenginejournal.com]

PS: se hai trovato utile questo post e vuoi saperne ancora di più, prova gratis Studio Samo Pro, la nostra piattaforma con oltre 200 corsi pratici.

Piaciuto? Condividilo!

L'autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti gratis a…

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...

prompt engineering
Jacopo Matteuzzi

Prompt Engineering AI: cos’è, guida pratica

In questo articolo scoprirai cos’è il prompt engineering, perché è così importante, e soprattutto come può trasformare il tuo modo di lavorare con l’intelligenza artificiale.

piano editoriale instagram
Giuliana Curato

Piano editoriale Instagram: come farlo, idee e spunti

Come possiamo fare per emergere tra migliaia di contenuti e assicurarci che il nostro messaggio non solo raggiunga il pubblico desiderato ma che lo coinvolga, lo informi e lo intrattenga nel modo giusto? Ovviamente, creando un piano editoriale strutturato. Scopriamo insieme come!

email marketing automation
Marianna Caravatta

Email Marketing Automation: guida per iniziare

Immagina di poter raggiungere i tuoi clienti con il messaggio giusto al momento giusto, senza dover digitare ogni singola email. Benvenuto nel mondo dell’email marketing automation, dove la tecnologia trasforma la comunicazione in una potente macchina di connessione e conversione. Iniziamo insieme!

Vuoi essere sempre sul pezzo?

Iscriviti a MakeMeThink, la newsletter di Studio Samo. ✉️ Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Manca poco al Black Friday...