Facebook definisce i Canvas come un’esperienza post-clic, a pieno schermo, immersiva, destinata al mobile e in grado di caricarsi in modo pressoché istantaneo.
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Tuttavia, non è affatto semplice cogliere al volo le peculiarità di questo formato. Tanto più che i materiali necessari per costruire un buon Canvas sono leggermente più complessi di un annuncio basato su immagine, GIF o un semplice post sponsorizzato.
I Canvas sono usati per raccontare Storie.
Il loro obiettivo è frapporsi tra il clic sull’annuncio e la visita al sito web – questo neppure obbligatorio come passaggio finale – per far vivere una piccola esperienza all’utente all’interno di un contesto mobile.
Ecco alcune cose che dovresti sapere se stai pensando di introdurre i Canvas tra i formati delle tue campagne ADV in Facebook Ads.
Primi passi
Due sono gli approcci per chi sceglie di costruire il suo primo Canvas: partire da una tela bianca o affidarsi a un modello. Per quanto appetibile, la seconda scelta non è poi così ideale, perché ristretta al momento a tre modelli preconfezionati:
- Vendita di prodotti
- Presentazione del brand
- Acquisizione di nuovi clienti
Viste le incredibili opportunità che ci offre il formato Canvas, scegliere di affidarsi sin da subito a un modello impiegato – probabilmente – da molti non è una scelta così lungimirante.
Gli elementi
Meglio dunque fare uno sforzo in più e partire da un Canvas vuoto. Una tela, appunto, a cui aggiungere una serie di elementi:
- Intestazione – opzionale, in grado di mostrare nome e logo del brand e di rimanere fissa in alto durante lo scroll;
- Pulsanti – con l’opzione di fissare un pulsante in basso o di mantenere diversi pulsanti in linea per indirizzare l’utente che sfoglia il Canvas a diverse destinazioni;
- Caroselli d’immagini – sino a 10 diverse immagini, facilmente ordinabili e con l’opportunità, al tap, di indirizzare l’utente su un URL esterno;
- Foto e Video – materiali predominanti all’interno del Canvas;
- Testi – non superiori a 500 caratteri.
Il formato Canvas può essere integrato come esperienza al clic su annunci che contengono immagini singole, caroselli, video singoli e slideshow. È un formato destinato ai dispositivi mobili – dunque smartphone e tablet – e l’esperienza d’uso che andremo a costruire dovrà tenere ampiamente conto delle limitazioni del mezzo.
Stiamo costruendo una Storia, ricorda. Qualcosa che sarà visto a schermo intero per alcuni secondi, dopo aver suscitato curiosità sul nostro annuncio.
Ricorda anche che agendo sulle opzioni di targeting dei gruppi di inserzioni per la nostra campagna, potremo limitare l’erogazione degli annunci su specifici dispositivi e sistemi operativi: fondamentale per permettere a questo tipo di annunci di generare il massimo impatto.
Tra le impostazioni di base di ogni Canvas avremo poi modo di definire un tema (accoppiata di colori) o indicare un colore di sfondo su misura in modo da fonderlo con quello di immagini, video e pulsanti. I singoli elementi aggiunti presenteranno poi un set di impostazioni aggiuntive come spaziature, colori su misura, bordi e – dove possibile – eventuali URL di destinazione al tap sull’elemento.
Creare un Canvas efficace
Si fa presto a scrivere “Creare un Canvas efficace”. Con i Canvas, forse ancora più che con le inserzioni di stampo più classico, è la creatività che fa la differenza.
Prendi un prodotto e raccontalo con un Canvas in modo banale e non andrai molto lontano. Sviluppa il Canvas migliore di questo mondo senza tenere conto di altri utili dettagli e potresti ridurne l’impatto.
La Storia
Tutto parte da una Storia, dicevamo.
Cosa vuoi far vedere?
Qual è l’esperienza che vuoi proporre al tuo utente?
Hai bisogno di video legati tra loro? Oppure vuoi mostrare un elenco di prodotti che, approfondendo quanto già comunicato dall’annuncio iniziale, proseguano dolcemente il tema portando l’utente più vicino alla tua offerta?
Il tuo Canvas è un ponte tra annuncio e sito web o l’esperienza si conclude una volta riprodotti tutti i materiali? È possibile configurare il tuo Canvas in modo che, arrivati al fondo, l’utente possa “Scorrere per aprire” il sito di destinazione da noi scelto. È utile, non obbligatorio, soprattutto se l’ultimo elemento non è un pulsante.
Scegli l’obiettivo giusto
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la scelta del migliore obiettivo di Campagna quando facciamo uso dei Canvas. Non è mica banale.
Scegliendo l’obiettivo di tipo “Traffico”, la campagna verrà ottimizzata per l’apertura dell’unità. I report mostreranno in prima battuta il numero di persone che hanno fatto tap per lanciare il Canvas e i clic verso il sito web.
Se il tuo obiettivo è invece tenere d’occhio le persone che guardano il video della tua inserzione e l’unità Canvas correlata, potresti scegliere come obiettivo “Visualizzazioni del Video”. Tuttavia, in questo caso il primo componente del Canvas non dovrà essere un video per evitare la riproduzione di due contenuti multimediali in contemporanea.
Una veloce anteprima
Quale che sia la creatività che hai messo in atto, dovresti sempre testare il tuo Canvas da un reale dispositivo mobile. Fortunatamente Facebook Ads ci viene in aiuto permettendoci di testare – esattamente come qualunque altra inserzione – anche l’unità Canvas inviando una notifica all’app Facebook sul nostro smartphone.
Ciò che può sembrare intuitivo a monitor potrebbe apparire troppo ravvicinato, confusionario o meno “esperienziale” rispetto a come lo immaginavamo una volta riportato su un dispositivo più piccolo, dove l’attenzione è minore e frammentata.
Duplica e modifica
Durante le diverse lavorazioni all’unità Canvas, potrai salvarla tutte le volte che sarà necessario. Quando pronta, potrai “finalizzare” e confermare l’unità impedendone ulteriori modifiche.
Sarà tuttavia sempre possibile accedere a un Canvas già finalizzato, duplicarlo e sul duplicato applicare tutte le modifiche del caso, prima di finalizzare anch’esso.
I dati da tenere d’occhio
Il modo migliore per lavorare con le unità Canvas, anche sulla base del fatto che Facebook modifica periodicamente l’interfaccia e la sua proposta di colonne predefinita, è sapere di poter sempre attingere a colonne personalizzate per integrare i report.
In particolare, dovresti tenere d’occhio le colonne aggiuntive:
- Tempo di visualizzazione di Canvas;
- Percentuale di visualizzazione di Canvas;
- Percentuale di tempo per componente dell’unità Canvas.
Ricorda anche che se colleghi tra loro diverse unità Canvas – è possibile fare anche questo – i dati che riceverai saranno relativi al risultato globale. In particolare, i dati relativi alla percentuale di tempo visualizzata saranno relativi solo alla prima unità.
Il prossimo passo
Non considerare le unità Canvas solo come un utile intrattenimento extra da fornire prima del salto alla landing page. Raccogliere in Elenchi di Pubblico su misura tutti gli utenti che hanno aperto o fatto clic su un link all’interno dei tuoi Canvas è il primo passo per implementare una strategia di remarketing di più ampio periodo.
Sperimentare, allo stesso modo, diverse unità Canvas considerandole annunci distinti a tutti gli effetti – cosa che sono – ti permetterà di affrontare un nuovo livello di A/B test.
Le unità Canvas non sono un formato facilmente abbordabile. Richiedono dedizione, creatività e budget per la produzione di materiali di qualità. Soprattutto, una Storia che valga la pena di essere raccontata. I risultati possono essere notevoli: perché non iniziare?