Dieci anni fa Microsoft ha lanciato Bing. E dopo un decennio la usa evoluzione ha iniziato a portare i primi frutti concreti.
In verità l’incursione di Microsoft nei motori di ricerca è iniziata quasi 21 anni fa, quando ha utilizzato la tecnologia di Inktomi, Looksmart e AltaVista per alimentare l’antenato di Bing ossia MSN Search che poi si è trasformato in Live Search.
Nel 2005, era chiaro che Microsoft aspirava ad essere uno dei massimi artefici nel settore dei motori di ricerca iniziando ad utilizzare il proprio web crawler proprietario.
La ricerca di immagini, tuttavia, avrebbe continuato ad essere esternalizzata a terzi per un altro anno, una lontanissima idea rispetto al deep learning ora utilizzato in Bing Image Search.
Nel 2007 l’azienda ha invece apportato una serie di modifiche che continuano a influenzare il modo in cui opera oggi, tra cui la rimozione del marchio Windows dal suo motore di ricerca e la nomina dell’attuale CEO Satya Nadella a guidare il suo nuovo gruppo di ricerca e piattaforma di annunci.
Con Nadella Bing è diventato il veicolo che guida i progressi nell’intelligenza artificiale e nell’apprendimento automatico e l’ “intelligent fabric” di Windows 10, Xbox, Azure, Office 365, Cortana e altri prodotti Microsoft.
L’ultima novità in casa Bing è stata apportata all’interno di Bing Webmaster Tools che da oggi permette la verifica del sito tramite Google Search Console.
L’opzione, ancora nella versione beta, consente ai proprietari del sito di saltare la verifica importando direttamente i dati dalla console di Google.
Per importare il proprio sito dalla Google Search Console ai propri strumenti per i webmaster, dopo aver effettuato l’accesso agli strumenti per i webmaster di Bing, i proprietari del sito possono usufruire della opzione “Already verified on Google Search Console?Beta Skip verification by importing your site.”
La cosa dovrebbe comunque sempre richiamare l’attenzione dei SEO e di tutti coloro che operano on line perché anche se la quota di Bing sul mercato della ricerca italiano (e internazionale) impallidisce rispetto a Google, è sempre bene ricordare che Bing è ancora il secondo motore di ricerca più grande del mondo sempre stando ai dati di aprile 2019 (gli ultimi dati disponibili al momento della pubblicazione di questo articolo).
Ecco perché per i brand nazionali e per quelli più sensibili alle minime fluttuazioni del traffico, avere gli strumenti necessari per affrontare nel modo più efficiente possibile i problemi di SEO può avere un impatto diretto sui ricavi e sulla acquisizione di lead.
La possibilità di importare i siti da Google Search Console riduce l’attrito (o l’inerzia) legato al monitoraggio di tali potenziali problemi ed anche per questo motivo che consigliamo a tutti i gestori e/o proprietari di siti, grandi o piccoli che siano, di inserire il proprio progetto internet anche all’interno di Bing.
[via searchengineland.com]