Come posso aumentare la mia visibilità su Google? Spesso mi rivolgono questa fatidica domanda. Quando si parla di SEO, il termine esemplificativo legato a questa serie di attività è “visibilità“. Su questo concetto si basa gran parte della proposta di offerta di freelance e agency, che poi è anche corretto, per carità di Google.
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ToggleIMHO (in my humble opinion) va un po’ specificato anche se si tratta di visibilità sul canale Search, sui motori di ricerca, e non a tutto tondo – a meno che non si offrano anche altri tipi di servizi, ad esempio la gestione dei Social Network, per prendere possesso dei due maggiori canali dell’Inbound Marketing, ampiamente affrontati sul libro omonimo di Jacopo Matteuzzi *momento marketta al padrone di casa*.
Aumentare la visibilità su Google: andare oltre?
Per essere banale come i programmi della domenica pomeriggio, è comunque sensato (non come i programmi) pensare che si è visibili su Google per le parole chiave scelte in fase di analisi. Basta fare un po’ di SEO e ci si posiziona no? Ecco centrare l’obiettivo della visibilità.
E poi?
Quali obiettivi sono stati decisi precedentemente? Davvero sono visibile o si tratta di parole chiave che non cerca nessuno?
Non vale tanto l’impression, parametro ricavabile da Webmaster Tools, i dati per definire il ROI di una parola chiave sono altri.
C’è anche un’altra domanda inespressa, che però vale la pena farsi: ha senso essere visibili su Google in determinate SERP?
La visibilità su Google diventa chimera?
Ti anticipo un piccolo esempio dal webinar che terrò il 28 novembre prossimo alle 15.00 insieme a SEMRush.
Guarda questa pagina dei risultati di ricerca.
Si tratta della keyword “stampelle” che ha generato, nel mese di settembre, 3.965 impression (fonte: Webmaster Tools), ed essendo all’epoca in prima posizione (adesso nella SERP vedi il cliente 4°) avrebbe dovuto dichiararsi soddisfatto.
E invece no.
Diavolo, penserai, più di così solo sopra il logo di Google. Magari, appunto. Con tutte quelle ads, Google Shopping con tanto di prezzi (e lo stesso Trovaprezzi in organico) sai quali sono stati i click generati e il CTR su quella pagina? 54 e l’1%.
Dunque, per questa keyword ha senso parlare di visibilità su Google? Si. Ha portato al goal, all’obiettivo? No, perché come insegna il funnel, solo una minima parte di quei click è stata convertita in acquisti.
Logico che, per il cliente, conviene di più investire in altri canali per questa specifica SERP.
Per fortuna ci sono ricerche, query, bisogni da soddisfare con pagine dei risultati di ricerca molto meno “sporcate” e con un margine di guadagno che non solo permettono, ma incoraggiano la scelta del canale Search per la visibilità prima e la conversione poi.
“Ah! Allora fare AdWords conviene di più della SEO, sfikato!” Ribadisco, in alcuni casi sicuramente (a sentire il cliente e il margine di guadagno sul prodotto, non in questa specifica casistica), in altri – come questo- non porta ritorno.
Aumentare la visibilità su Google per aumentare il fatturato
Le cose non andranno mai a braccetto e felicemente sposate, ma IMHO se si parla di aumentare la visibilità su Google lo si deve fare con uno scopo, altrimenti il famoso valore aggiunto (che significa offrire un ROI, altrimenti di che parliamo?) viene a mancare e con esso crolla tutto il castello che neanche in Age Of Empires.
E tu cosa ne pensi? Si tratta di un ragionamento che applichi al tuo modo di fare SEO?
Fammi sapere, così torno a lavorare subito su di un altro cliente che vuole essere posizionato per vanity “basta che sto sopra il mio competitor”.
D’altronde ha sempre ragione, no :D?