Account LinkedIn bloccato o sospeso? Ecco alcuni suggerimenti

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Se il vostro account LinkedIn è stato bloccato o sospeso, non c’è alcun bisogno di farsi prendere dal panico. Sono tantissime le ragioni per cui l’attività di un profilo possa essere temporaneamente limitata, e questo non significa per forza che siate finiti nella blacklist della piattaforma.

In ogni caso, qui cercheremo di fornirvi qualche consiglio utile per salvaguardare il vostro account. E persino per recuperarlo nel caso in cui questo venga davvero sospeso da LinkedIn. Vediamo allora insieme come uscire dalla trappola di questo social.

Account LinkedIn limitato – 5 probabili motivi

Se il vostro account è stato limitato, questo non significa che voi abbiate fatto obbligatoriamente qualcosa di sbagliato. Ci sono molti motivi per cui la piattaforma decide di limitare o rimuovere un profilo, e non tutti sono gravi. Anzi, vediamo quali sono le cause più comuni per la limitazione o sospensione di un profilo:

  • troppe richieste di contatto
  • basso tasso di approvazione delle richieste stesse
  • utilizzo eccessivo dell’opzione “non conosco questa persona” negli inviti
  • utilizzo di (pericolosi) tool di automazione per LinkedIn
  • attività inappropriata, illegale o spam dell’account (tasso insolitamente alto delle visualizzazioni del profilo, messaggi e via dicendo).

In ogni caso, se temete tanto di esseri “bannati”, vi suggerisco di seguire tutti quei comportamenti che la piattaforma ritiene corretti. E che vi permetteranno comunque di generare contatti, seppur in maniera più graduale.

Le migliori pratiche di sicurezza per evitare di essere bannati da LinkedIn

Se avete paura che il vostro account LinkedIn venga segnalato, limitato o addirittura eliminato, allora vi suggerisco di prendere sin da subito alcune misure di sicurezza e di assumere un comportamento corretto sulla piattaforma. Ecco qualche dritta che vi risulterà utile.

Utilizzare il giusto tool per LinkedIn

Forse già lo immaginate, eppure uno dei motivi più comuni per cui gli utenti vengono bannati dalla piattaforma è proprio l’utilizzo di strumenti sbagliati. Diciamo la verità: l’automazione su LinkedIn è praticamente all’ordine del giorno, ma questo non significa che dovete affidarvi al primo tool che trovate in Rete.

Quindi, valutiamo due diversi tipi di strumenti per LinkedIn che potreste pensare di utilizzare: tool su Chrome e tool su Cloud.

Tool LinkedIn su Chrome

Un tool basato su Chrome vive nel vostro browser. Questo significa che non appena aprite la finestra di LinkedIn dal suddetto browser, subito il tool comincia a funzionare in forma di estensione.

In sostanza, strumenti di questo tipo funzionano direttamente dal vostro browser (non sono attivi 24 ore su 24, ma dovrete attivarli manualmente), ne utilizzano la cache e non offrono indirizzi IP dedicati. Questo significa che il vostro IP sarà differente ogni volta: se vi state loggando ogni volta da un Paese diverso, questo potrebbe innescare qualche allarme sulla piattaforma.

Chiaramente, stiamo parlando di un tool da un’ottica più che positiva. Quello che posso dire è che gli strumenti basati su Chrome mancano comunque di alcune funzionalità avanzate che possono rendervi la vita su LinkedIn più facile e sicura.

Tool LinkedIn su Cloud

Cominciamo subito con il sottolineare che i tool su Cloud funzionano online e sono senza dubbio più sicuri di quelli che lavorano su browser. Se vi state chiedendo perché, ecco la risposta:

  • offrono un IP dedicato, in modo tale che le vostre informazioni di accesso siano coerenti ogni volta
  • sono più difficili da rilevare per LinkedIn, perché non sono front-end (come invece sono gli strumenti basati su Chrome)
  • hanno funzionalità avanzate, che consentono una maggiore personalizzazione, e questo si traduce in azioni che non vengono riconosciute come “spam” da parte della piattaforma.

Quindi, se i vostri tassi di conversione sono alti, così pure come l’engagement, allora significa che siete sulla strada giusta. Certo, ricordatevi che LinkedIn è molto sensibile a messaggi spam e di bassa qualità, quindi assicuratevi sempre di muovervi nel vostro raggio di azione. Come potete immaginare, i vostri tentativi di comunicazione giocano un ruolo molto importante nella sicurezza del vostro account. Se i vostri messaggi assomiglia ad un contenuto spam, allora è molto probabile che LinkedIn li percepisca così. È importante quindi trovare il giusto modo per comunicare con gli altri utenti, creare relazioni e far crescere il proprio profilo.

Al di là di questo, valutiamo la peggiore ipotesi possibile: l’account LinkedIn è stato sospeso o limitato. Ecco come comportarsi.

linkedin account restricted temporarily warning

2 cose da non fare quando l’account è limitato

Mettiamo caso che il vostro profilo sia stato limitato o sospeso, e che ancora non abbiate capito bene il perché. Bene, non c’è davvero nulla di cui preoccuparvi in modo eccessivo, perché una cosa è certa: avete la possibilità di recuperare l’account. Piuttosto, ecco cosa non avete assolutamente fare una volta ricevuta la notizia del blocco o della sospensione da parte di LinkedIn.

1. Non entrare nel panico

Anzitutto, fate un respiro profondo e cercate di valutare con attenzione la situazione. Qualunque sia il responso che riceverete da LinkedIn, avete comunque modo di recuperare il vostro account. Non c’è bisogno di andare nel panico, e convincersi che avete perso tutti le informazioni e i contatti, perché non è affatto così.

Anzi, per evitare una crisi, vi suggerisco di stare molto attenti agli eventuali avvisi che vi vengono inviati dal team di LinkedIn. La piattaforma potrebbe farvi notare che ha rilevato un comportamento scorretto, e allora fareste bene a disconnettere i tool che avete utilizzato, e magari anche astenervi dall’invio massiccio di richieste di contatto e/o messaggi.

2. Non creare un nuovo account LinkedIn

So già che l’istinto vi porterà a fare questo errore. L’account è stato eliminato, quindi ne creo un altro: ecco il ragionamento logico che faranno – o avranno già fatto – molti di voi. Ma non è la cosa giusta. LinkedIn rileverà che avete creato un altro account dal vostro IP e limiterà anche quello. E non è tutto. La piattaforma potrebbe anche darvi un blocco permanente per aver tenuto un comportamento sbagliato.

Tra l’altro, è chiaro che non avrete mai bisogno di utilizzare due profili per la stessa persona o lo stesso brand. E, credetemi, LinkedIn non apprezzerà davvero questo gesto. D’altronde, nelle condizioni che accettate al momento della creazione di un account, promettete alla piattaforma di non “creare una falsa identità su LinkedIn, mal rappresentare la vostra identità, creare un profilo per qualcuno che non siate voi, usare o cercare di usare il profilo di qualcun’altro”.

Sono certa che ora vi sarà più facile capire perché creare un altro profilo sia un’azione del tutto sbagliata. Qual è la soluzione? Forse confessare direttamente al team di LinkedIn i vostri errori.

2 cose da fare quando l’account è limitato

Non voglio fare la disfattista, e dirvi soltanto le cose che non si devono fare in caso di emergenza. Quindi, ecco cosa fare nel caso di sospensione o limitazione del vostro account.

1. Disconnettere tutti i tool su LinkedIn

L’amara verità è questa: la maggior parte dei tool utilizzati sulla piattaforma va contro i suoi stessi termini di servizio. Quindi, anche se il vostro account fosse momentaneamente sospeso per un altro motivo, vi consiglio comunque di disconnettere qualunque tool che sia associato al vostro profilo. Uscite dal profilo, effettuate la disconnessione dai tool e, se dovesse servire, eliminate del tutto il vostro account sugli strumenti che utilizzate. E infine, cancellate la cache del browser.

La piattaforma stessa è molto chiara sull’eventuale utilizzo di tool di questo tipo: “Non permettiamo l’utilizzo di software di terze parti, inclusi crawler, bots, plug-in del browser o sue estensioni (dette anche “componenti aggiuntivi”), che portano avanti o automatizzano l’attività sul sito di LinkedIn…“. Quindi, eliminate ogni tool e poi riprovate ad entrare nel vostro profilo dopo qualche giorno. L’account è ancora sospeso? Bene, vi resta solo una cosa da fare.

2. Contattare LinkedIn

Arrivati a questo punto, vi resta soltanto una cosa da fare: contattare LinkedIn.

Più volte ho sentito qualcuno lamentarsi della difficoltà di reperire le informazioni di contatto della piattaforma. Per facilitarvi il lavoro, ecco il link a cui potete fare riferimento: https://www.linkedin.com/help/linkedin/ask/gri .

Seguendo il link, vi ritroverete di fronte ad una schermata di questo tipo:

linkedin contact us message page

A questo punto, è probabile che la piattaforma vi chieda di confermare la vostra identità con un documento. Tenete quindi a portata di mano una carta d’identità, un passaporto o una patente di guida, nel caso in cui fosse necessario.

Dopo che siete stati ufficialmente identificati, procedete pure con il raccontare cosa è successo e come è stato limitato il vostro account, specificando che state cercando di capire cosa sia successo davvero. Anzi, vi do qui qualche suggerimento utile per compilare al meglio questo form di contatto:

  • siate onesti. E se avete creato un secondo account perché presi dal panico, confessatelo tranquillamente
  • non fate alcun riferimento ai tool di LinkedIn. Se ne avete fatto uso, la piattaforma lo sa già. In caso contrario, meglio evitare di confessare il misfatto per ora
  • concentratevi sul recupero dell’account, e non sugli errori commessi. D’altronde, voi state compilando questo modulo per capire perché il vostro profilo è stato limitato e come fare per recuperarlo.

A questo punto, vi si aprono due possibili scenari:

  • non riuscite a recuperare l’account, oppure la piattaforma non risponde alle vostre richieste. Ancora una volta, non fatevi prendere dal panico e ricontavate il team di LinkedIn dopo qualche settimana, così da vedere come si evolve la situazione
  • riuscite a recuperare l’account senza problemi di sorta.

Account LinkedIn recuperato: cosa fare dopo?

Una volta che avete recuperato il vostro account, non pensate che sia tutto finito. Ricordatevi che siete finiti nel “purgatorio” di LinkedIn, e che quindi siete costretti a comportarvi più che bene se volete continuare ad utilizzare il profilo. Ecco qualche dritta su cosa fare dopo il salvataggio dell’account.

1. Non tornare ad utilizzare tool per LinkedIn

Mi sembra abbastanza ovvio, ma ci tengo a ribadirlo. Tagliate i ponti con i tool che avete utilizzato in passato, perché probabilmente sono stati anche questi strumenti a causarvi qualche problema con la piattaforma. Quindi, abbandonateli e trattate il vostro profilo come fosse nuovo di zecca.

2. Animate il vostro account da zero

Sapete qual è un buon modo per riuscire a gestire al meglio il vostro account recuperato? Trattarlo come fosse nuovo, semplicemente. Ecco allora qualche azione pratica che può aiutarvi ad animare il profilo:

  • attenetevi all’inviare solo qualche richiesta di connessione al giorno, e cercate di muovervi molto lentamente nell’acquisizione di contatti
  • cercate di collegarvi a persone con cui condividete già alcuni collegamenti
  • inviate messaggi privati personalizzati e coinvolgenti, in modo da evitare che le vostre parole abbiano soltanto uno scopo commerciale
  • eliminate tutte le richieste di collegamento vecchie e ancora in sospeso
  • personalizzate il vostro account.

3. Utilizzare tool sicuri

Se proprio non potete fare a meno di ricorrere all’utilizzo di tool che vi permettano di genere contatti in modo consistente, allora evitate gli strumenti basati su Chrome e rivolgetevi a qualcosa di più sicuro. Riconsiderate le vostre scelte passate ed optate per un tool su Cloud. In questo modo, potete stare tranquilli: avrete molti contatti ma il vostro account sarà salvo!

[ via blog.expandi.io ]

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