Dopo la svolta nel 2004 che ci ha portato il web dinamico, è in arrivo il web 3.0, secondo molti la completa realizzazione della natura collaborativa e decentralizzata di internet, grazie alla tecnologia della blockchain.
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ToggleDalla grandiosa attenzione mediatica che questo argomento ha ricevuto ultimamente, è presumibile che le basi su cui si fonda siano già belle che note, ma per lo scopo di questo articolo, delieneeremo brevemente il funzionamento essenziale della tecnologia blockchain
Cos’è la blockchain
La blockchain è in sintesi una tecnologia che consente l’esistenza di un database acefalo e decentralizzato, dove gli utenti possono solo aggiungere o leggere dati, non modificarli o eliminarli. Per esistere in maniera acefala e decentralizzata, la blockchain necessita di fiducia collettiva da parte di chi lo utilizza, un pò come accade per le valute moderne. Non a caso la blockchain è strettamente connessa alle criptovalute, l’alternativa al sistema bancario odierno.
Il web 3.0 sarà dunque privo di database amministrati privatamente, ma piuttosto tutti i dati saranno standardizzati semanticamente e accessibili a tutti (non a caso il web 3.0 è detto anche ‘web semantico’).
Per la tutela del valore dei database ad oggi amministrati privatamente, le grandi tech companies hanno trovato nel metaverse grande potenziale.
Cos’è il metaverse?
Il metaverse può essere visto come il potenziale sviluppo dei social network nel web 3.0: una realtà virtuale dove si è rappresentati in 3 dimensioni da un avatar.
La propria identità, così come la proprietà privata digitale – che può includere terreni, immobili, liquidità, proprio come nella vita reale – saranno certificati tramite la tecnologia blockchain. Dunque, niente più account o profili per ogni sito come nel web 2.0.
Facebook, Microsoft, Nvidia stanno correntemente facendo ingenti investimenti nel metaverse, nella speranza di emanciparsi dalla decentralizzazione dell’inevitabile web 3.0, che gli causerebbe gravi perdite, dato che i loro modelli di business sono fondati sul controllo esclusivo di network di larga scala (social network, advertising network o cloud infrastructure network)
In parole povere, oggi Facebook o meglio Meta guadagna vendendo spazi pubblicitari sui loro social media, in virtù del fatto che hanno un controllo esclusivo su quella determinata piattaforma, e nessun altro al di fuori di loro è in grado di farlo. Questo controllo esclusivo decadrebbe in un internet decentralizzato al quale tutti sono in grado di accedere.
È dunque chiaro che l’advertising sarà il movente alla base dell’intera esistenza anche del metaverse.
Gli ads network nel metaverso
Nel metaverse i provider di servizi agli inserzionisti saranno coloro che riusciranno ad avere controllo esclusivo su prodotti tecnologici largamente adottati.
I nostri occhi sono puntati sui produttori di visori VR (qualificabili come i ‘nuovi browser’, poichè sono il punto d’accesso al metaverse più prossimo all’utente), sui provider di identità sulla blockchain (come Metamask), sulle aziende che verranno e che saranno in grado di procurare infrastruttura sul cloud per rendere più accessibile lo sviluppo di mondi nel metaverse, o quelle in grado di indicizzarlo, come fa Google oggi nel web 2.0.
Il Funnel nel metaverse
Come nel moderno marketing digitale, la definizione di un percorso di conversione del cliente è il fulcro di una buona campagna di marketing.
Da Leggere: Cos’è il funnel e come funziona?
Il tracciamento dello stato di conversione del cliente nel metaverse rimarrà pressocché invariato da quello sugli attuali social media, poiché è interesse dei network mantenere inalterata l’esperienza dell’inserzionista, proprio per evitare di perderli.
Le differenze saranno più metodologiche che concettuali, ed è probabile che vi saranno nuove realtà che cresceranno al pari dei giganti odierni, se non addirittura li scavalcheranno, come per esempio Epic Games, che ha ultimamente completato un round di finanziamento da 1 miliardo di dollari.
La comunicazione tra consumatore e impresa
Con le basi per il corretto tracciamento dello stato di conversione del cliente, possiamo concentrarci sull’ambito in cui vi saranno i cambiamenti più radicali, ovvero l’effettiva forma della comunicazione tra impresa e consumatore.
Cominciamo con il marketing outbound: Il display advertising, come già visto nel 2012 nella campagna di propaganda per l’elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti d’America su Xbox 360 live, avrà la forma più verosimile di sempre: la out-of-home advertising, i cartelloni pubblicitari avranno un ritorno virtuale nel metaverse, che ne sarà cosparso.
Il marketing inbound invece, oggi reso possibile quasi esclusivamente dai motori di ricerca, avrà probabilmente vita nelle realtà che saranno in grado di creare dei motori di ricerca, i nuovi Google del metaverse.
Da leggere: Inbound Marketing Vs Outbound Marketing: metodi, strumenti, idee
Per chi sarà il marketing nel metaverse
Il metaverse sarà per tutti i brand B2C una opportunità per ripensare la propria comunicazione. Le aziende con focus sul B2B invece, in particolare quelle tecnologiche, potranno approfittare del web 3.0 per emanciparsi dalla concorrenza oligolopolista degli attuali tech giants, e sfondare le fino ad ora impenetrabili barriere all’ingresso del mercato del Big Tech, concentrandosi più sulla rivoluzione del web 3.0 – dove la decentralizzazione sarà sovrana – stando alla larga del metaverse, evitando di fare il gioco dei propri concorrenti dei piani alti.
Da Leggere: B2C e B2B sul glossario di Studio Samo
Cosa è già possibile adesso
NFT, o non-fungible tokens, sono sia effettivi atti di proprietà che certificati di autenticità di un bene digitale (potenzialmente anche fisico) unico e irripetibile, che esistono sul blockchain.
Sebbene in europa i mondi virtuali nel metaverse ancora non esistono propriamente, la tecnologia degli NFT è già in uso. Nel futuro metaverse saranno utilizzati per certificare le proprietà virtuali di un individuo, mentre oggi, sono utilizzate sopratutto per certificare la proprietà di opere d’arte digitali.
La creazione di un NFT è relativamente alla portata di tutti, e i brand B2C possono utilizzarli in congiunzione con le proprie campagne di marketing, per promuovere i propri prodotti, che siano digitali o fisici. In particolare le aziende operanti nel settore della moda e dell’intrattenimento potranno utilizzarli in maniera creativa, per promuovere o estendere alla sfera del blockchain la propria immagine o quella dei propri prodotti. Ecco alcuni esempi di implicazioni pratiche di questa tecnologia:
Gli NFT nel settore della moda
Gli NFT nel settore del cinema
I brand B2B invece, potranno integrare gli NFT nei propri servizi, per risultare già da subito più competitivi, e per dimostrarsi all’avanguardia in questo settore in crescita. Gli NFT possono essere utilizzati per le più svariate applicazioni, come ad esempio:
La tokenizzazione nel real estate
Il blockchain nel settore automotive
Gli smart contract nel settore legale
Conclusioni
Sarebbe uno sbaglio non parlare delle accortezze necessarie da tenere a mente se si vuole entrare in questo mondo, per non incappare in crisi mediatiche inaspettate.
È bene notare che la tecnologia blockchain oltre che essere molto promettente, è anche molto controversa. I dubbi sull’impatto climatico e sui possibili utilizzi illegali lo rendono un campo minato per le aziende che cercano di mantenere una reputazione pulita.
Consigliamo dunque a chiunque voglia entrare in questo nuovo mondo, di farlo con cautela e senza sottovalutare alcun possibile esito.