Se lavori nell’ambito della SEO e, soprattutto, se crei contenuti testuali per piattaforme web, la Pillar Page dovrebbe essere il tuo pane quotidiano.
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ToggleL’ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca cambia costantemente e quasi sempre il motivo è un aggiornamento dell’algoritmo di Google, che spesso va di pari passo all’evoluzione delle abitudini online delle persone.
La Pillar Page oggi è uno dei fulcri del posizionamento in SERP, proprio perché soddisfa le esigenze sia della mente artificiale sia di quella umana.
Andiamo a capire meglio cosa sono questi pilastri SEO che sostengono i siti web.
Pillar Page e topic clusters
Il primo importante concetto da conoscere quando si struttura o si scrive una pagina Pillar è quello di “topic cluster”.
Quello che in italiano possiamo tradurre come “gruppo di argomenti” nell’ambito della Search Engine Optimization è da considerare come un insieme di temi correlati tra loro che danno vita a un contenuto ampio che risponde a tutte (o quasi) le domande relative a un ambito preciso.
Analizzando e sviluppando bene i topic cluster relativi al progetto SEO che si sta portando avanti è più semplice dare a Google ciò che desidera: risposte esaustive da riproporre agli utenti che lo interrogano.
Inoltre, una Pillar costruita intorno a un gruppo di argomenti correlati e con i giusti link diventa un framework di collegamento interno che aiuta il motore di ricerca e l’utente ad approfondire i singoli temi trattati.
Bisogna vedere la Pillar Page non solo come un contenuto esteso che prende in considerazione tutti i principali argomenti connessi a una parola chiave o, meglio, a un intento di ricerca, ma anche come un hub dal quale è possibile prendere diverse rotte che portano ad approfondimenti sui singoli temi che racchiude.
Pillar Page, SEO, organizzazione dei contenuti
Nel corso del tempo è cambiata anche l’organizzazione dei contenuti all’interno di un blog o di un sito web. Fino a qualche anno fa un team SEO creava singoli testi che andavano a prendere in esame single parole chiave, dando vita così a grandi contenitori digitali di informazioni, ma in cui si perdeva un po’ l’orientamento.
L’evoluzione di Google e le ricerche sempre più mirate degli utenti hanno dato vita alla necessità di organizzare meglio i contenuti per dare risposte più efficaci e per favorire la navigazione all’interno dei siti.
Un blog di vecchia concezione poteva presentare post con url simili, proprio perché gli argomenti trattati erano molto vicini concettualmente e, quindi, il motore di ricerca faticava a capire quale fosse la pagina web migliore da mostrare a fronte di una query.
Il modello Pillar include in un solo contenuto i diversi sotto argomenti inerenti a un topic e consente all’utente di cliccare su un link se vuole saperne di più a proposito di un preciso aspetto presentato nella pagina, ma non sviscerato completamente.
La Pillar Page o il Pillar Article di un blog, quindi, non elimina la necessità di scrivere contenuti su keyword specifiche, ma funge da introduzione per un intero cluster di parole chiave e da bussola che guida senza problemi verso il traguardo ovvero la risposta alla query digitata o dettata a voce.
Pillar Page best practices: come creare una pagina pilastro
L’approccio giusto per progettare e successivamente realizzare una pagina pilastro è quello in cui non si ragiona più per keyword ma si pensa a un argomento generale da sviluppare.
Con questo concetto ben chiaro in mente andiamo a vedere i passaggi fondamentali da eseguire per creare una Pillar Page.
Selezionare il topic giusto
È importante non cadere nella tentazione di prendere in esame un tema troppo ampio, perché sarebbe difficile e poco efficace realizzare un contenuto enciclopedico che porta a diverse decine di singoli articoli di approfondimento.
È più opportuno individuare una tematica non troppo vasta ma nemmeno troppo specifica. Un esempio potrebbe essere:
- Topic “Digital Marketing” troppo ampio
- Topic “CTA – Call To Action” troppo specifico
- Topic “Content Marketing” giusto
Suddividere la Pillar in paragrafi e inserire link ad approfondimenti
Capito su cosa si deve scrivere bisogna suddividere il macro argomento in paragrafi che rispondono ai diversi dubbi che l’utente può avere. Inoltre, bisogna prevedere la realizzazione dei contenuti di approfondimento che dovranno essere linkati dalla Pillar Page.
Occorre anche fare un’analisi dei contenuti correlati al topic selezionato già presenti sul blog o sul sito, così da linkare quelli senza procedere alla scrittura di nuovi testi che non farebbero altro che cannibalizzare quelli già indicizzati e, magari, ben posizionati.
Si può anche eseguire un’ottimizzazione dei contenuti già presenti, se dovessero richiedere un aggiornamento o un’integrazione, per farli diventare perfetti approfondimenti del tema introdotto nella Pillar Page.
Scrivere pensando al target
Ovviamente tutto questo lavoro di ricerca, costruzione, scrittura deve essere fatto avendo sempre ben chiaro il tipo di utente a cui ci si rivolge.
È molto diverso spiegare il Content Marketing a una persona che conosce i principi del Digital Marketing o a una totalmente avulsa da esso. Non tenere in considerazione questo principio significa impiegare tempo per attirare traffico organico sul sito che, però, non porta a conversioni utili al business.
Un altro importante consiglio che mi sento di dare è: scrivi tanto ma non scrivere troppo.
Una Pillar deve essere esaustiva, ormai questo è chiaro, ma non deve appagare totalmente la fame di conoscenza dell’utente, altrimenti gli articoli di approfondimento linkati ad essa a cosa servirebbero?
Ultimo consiglio, valido per ogni contenuto scritto in ottica SEO, rivolto a chi si approccia al copywriting strategico: non allungare il brodo.
Realizzare un articolo da 3000 parole ripetendo concetti e/o inserendo paragrafi inutili a rispondere all’intento di ricerca risulta meno efficace di scriverne uno da 1000 ben strutturato e completo.
Una Pillar Page creata con tecnica e attenzione verrà valutata positivamente da Google, proprio perché capace di rispondere ai bisogni degli utenti.
Il risultato finale di questo complesso lavoro di analisi e scrittura deve essere un aumento di traffico organico associato a maggiori conversioni.