Ridurre il tasso di disiscrizione è fondamentale per la tua strategia di email marketing. Il motivo è semplice: non puoi permettere ai tuoi contatti migliori di abbandonare il database che hai creato nel tempo.
Indice dei contenuti
ToggleVale a dire uno dei patrimoni inestimabili per la tua attività di digital marketing online. Un sito web può essere penalizzato e perdere posizionamenti nella serp, una pagina Facebook può assistere al taglio della reach organica, ma una lista di contatti email sarà sempre tua.
E la potrai usare per raggiungere potenziali clienti in ogni momento. Basta un programma per fare email marketing, un buon calendario editoriale e la strategia di content marketing adeguata per scrivere e inviare:
- Newsletter aziendali o personali.
- Sconti e offerte speciali.
- Sales letter specifiche.
- Direct email marketing (DEM).
C’è un solo ostacolo tra il successo della tua strategia di email marketing e i risultati utili in termini di conversioni e ROI: la percentuale di abbandono. Come ridurre il tasso di disiscrizione al tuo database quando fai email marketing? Ecco una serie di strategie da mettere in campo.
Frequenza di invio della newsletter
Questa è una delle possibili ragioni. Perché gli utenti abbandonano la mia comunicazione via email? Semplice, mandi troppi contenuti, hai una frequenza di pubblicazione troppo alta. In realtà non esiste un limite minimo o massimo e c’è da dire che essere assenti dalla casella di posta elettronica per troppo tempo porta al problema inverso.
Le persone si dimenticano del tuo impegno e quando ti rivedono – dopo mesi di assenza – hanno deciso di abbandonare il tuo canale. Ma è vero che tempestare di email i contatti non è una buona strada.
Qual è la giusta frequenza di invio di newsletter? Diciamo che se rimaniamo tra le due o tre al mese possiamo rientrare in quel range che viene definito accettabile dalla ricerca di Marketingsherpa.com.
Qui parliamo di contenuti promozionali, se l’equilibrio viene raggiunto anche con un invio informativo si possono gestire dei ritmi superiori. Una buona idea è non superare un invio a settimana valutando però sempre la reazione degli utenti: solo i test ti daranno la risposta giusta.
Da leggere: come scrivere email per una campagna marketing
Coerenza con l’intento principale
Altra motivazione decisiva che ti permette di mettere a fuoco eventuali perdite costanti e consistenti di contatti utili: avere chiari gli obiettivi. Per ridurre il tasso di abbandono della tua attività di email marketing devi lavorare sodo sul calendario editoriale. E creare un’esperienza di contenuti coerente con le aspettative degli iscritti. In buona sintesi devi mantenere la parola data.
Se proponi a un certo numero di persone di seguire i tuoi aggiornamenti in cui, per esempio, lasci gli ultimi update dedicati al web marketing non puoi dedicare spazio alla vendita degli ultimi modelli di smartphone.
Non rispettare il patto con gli utenti vuol dire rischiare un processo di unsubscribe di massa che può minare in profondità la riuscita della tua campagna di email marketing. Una buona soluzione, se vuoi provare a introdurre un nuovo argomento, è quello di inviare dei questionari.
Puoi chiedere l’opinione degli iscritti: crea un poll su strumenti dedicati (anche con Google Drive lo puoi generare) e invialo a chi ti segue chiedendo un parere per eventuali cambi di linea editoriale da applicare alla tua newsletter. Così è più facile ridurre il tasso di disiscrizione al tuo database per continuare al meglio la tua strategia di email marketing.
La tua email non è mobile friendly
Questo può essere un problema decisivo se vuoi ridurre il tasso di disiscrizione: sai qual è la percentuale di pubblico che legge la tua email direttamente dal dispositivo mobile? Secondo questa ricerca di Google abbiamo un buon 70% di user che sfogliano la posta elettronica attraverso il dispositivo mobile. Questo significa che non puoi sbagliare.
Non ti è minimamente concesso di inviare una newsletter, una DEM, una sales letter o una qualsiasi comunicazione via posta elettronica che non sia ottimizzata per essere letta e capita da un dispositivo con uno schermo di 4 pollici o poco più. Tra l’atro non è sufficiente.
Non basta avere un design responsive: l’email deve essere veloce nel caricarsi anche perché non sempre le connessioni sono affidabili.
Meglio usare, ad esempio, immagini leggere e design snelli per non appesantire l’upload. Senza dimenticare un passaggio essenziale: da mobile l’attenzione degli utenti è ridotta, difficile da catturare.
Pensa che un buon 39% degli utenti iPhone (emailmonday.com/mobile-email-usage-statistics) impiega meno di 3 secondi per verificare la posta.
Questo significa che l’ottimizzazione deve essere perfetta già dalla scelta di oggetto, testo preview e indirizzo del mittente. Se non ottimizzi tutto ciò – insieme al layout responsive e alla semplicità e velocità di caricamento – rischi di ritrovarti con un buon numero di utenti in meno a ogni invio.
Attenzione a come ottieni i contatti
Un problema storico che può portare diversi grattacapi a chi gestisce la campagna di email marketing: come hai acquisito i lead?
Hai fatto un buon lavoro di lead nurturing, conquistando con grande attenzione le email delle persone da raggiungere, o hai giocato sporco?
Hai fatto crescere il tuo prezioso database in modo da non rispettare la volontà degli utenti? Senza affrontare le ricadute legali (che ci sono e bisogna comunque valutare) provo a ricordare solo le riflessioni per ridurre il tasso di abbandono del tuo lavoro di email marketing.
Le persone che non sanno di far parte del tuo programma di invio newsletter o DEM troveranno inutili, fuori luogo e senza utilità i vari invii.
Questi individui abbandoneranno – molto probabilmente – il tuo database in massa. Senza alcun freno. Soluzione? Usa sempre strategie pulite e chiare per ottenere i tuoi contatti. Fai un lavoro virtuoso con i lead magnet, offri contenuti utili (tipo ebook, studi di approfondimento, slide o coupon) per conquistare le persone giuste e rispetta sempre le regole per generare lead. Altrimenti sarà difficile ridurre il tasso di abbandono in modo utile.
Qualità dei contenuti inviati via email
La qualità è un aspetto che devi valutare e non puoi bypassare pensando che tutto si riduca a dilazionare gli invii, usare un template mobile friendly e mantenere uno stile fedele a ciò che hai promesso in fase di iscrizione. Vuoi rispettare i tuoi potenziali clienti sulla lista degli iscritti?
Devi essere in grado di fare la differenza. E fare in modo che le persone siano realmente desiderose di ottenere il contenuto della tua email.
Questo si può iniziare a ottenere facendo un buon lavoro di scrematura iniziale. Vuoi ridurre il tasso di disiscrizione? Perfetto, fa’ in modo che nella lista ci siano solo persone targettizzate e in linea con le tue idee.
Pensa, in alcuni casi si valuta la possibilità di utilizzare il double (o confirmed) opt-in: si tratta di un metodo di iscrizione che prevede uno step extra per per verificare il passaggio.
In questo modo puoi avere meno iscritti – molti arrivano perché non hanno neanche capito che si stanno iscrivendo a una newsletter – ma sono superiori. E veramente desiderosi di ottenere le tue comunicazioni.
Poi arriva il tuo turno, devi lavorare sui contenuti e fare in modo che ci sia una netta differenza tra il tuo lavoro e quello dei competitor.
Da leggere: i migliori plugin per fare email marketing
Vuoi ridurre il tasso di disiscrizione?
Mi sembra una buona idea, diminuire il numero di persone che a ogni invio lasciano la tua lista di contatti è un principio sacrosanto per la gestione di una buona strategia di email marketing.
Ma prima di stracciarti le vesti per ogni individuo che lascia il database devi prendere coscienza di un punto: è normale. A ogni invio c’è sempre una percentuale di individui che decide di abbandonare la comunicazione.
Non è un problema, è fisiologico. Il tuo compito non è solo ridurre il tasso di disiscrizione ma anche aumentare il numero degli iscritti.
Quindi devi fare lead generation e sfruttare le tecniche utili per portare nuovi contatti nelle liste da inserire in Mailchimp, Mailup, Sendinblue e qualsiasi altro programma per invio di newsletter o DEM. Sei d’accordo?