Come ottimizzare le immagini per la SEO

La SEO delle immagini è importante per posizionare in SERP le pagine del sito web. In questo articolo analizzo gli elementi che devono assolutamente essere ottimizzati.
ottimizzare le immagini per la seo

Ancora troppo spesso non si pensa a quanto sia importante ottimizzare le immagini del sito web per ottenere obiettivi strategici, primo tra tutti l’aumento del traffico organico.

L’acronimo SEO ormai è noto, ma molti pensano che questa attività basilare del digital marketing sia incentrata unicamente sul linguaggio di programmazione e su metodologie riguardanti la scrittura dei testi pubblicati nelle pagine web.

Invece l’ottimizzazione per il motore di ricerca riguarda ogni tipo contenuto che viene messo online.

Vediamo perché è importante la SEO delle immagini e quali sono i passaggi fondamentali da seguire per ottimizzarle correttamente.

La SEO delle immagini è davvero importante?

Ovviamente la risposta è sì, ma è necessario argomentare quella che altrimenti potrebbe sembrare solo una sensazione.

Prendiamo in considerazione Google, il leader dei motori di ricerca, e il numero di volte che esso risponde a una query con una serie di foto.

Secondo Moz le immagini appaiono nella SERP di Google per soddisfare più di un quarto delle richieste fatte dagli utenti, più precisamente questo accade per il 27,3% delle ricerche.

Il dato fa ben capire quante potenzialità hanno le immagini ottimizzate inserite oculatamente su siti aziendali, blog, e-commerce, web magazine, quotidiani online, social network.

Questo tipo di contenuto è così importante da aver determinato un’evoluzione del colosso di Mountain View, il quale nel corso del tempo ha dato sempre più peso alle ricerche di immagini, sviluppando addirittura una funzione dedicata, Google Image.

Se all’interno del motore di ricerca più usato al mondo è presente un motore di ricerca dedicato alle immagini, allora viene da sé che la SEO debba riguardare anche le foto e le grafiche.

Quali sono gli elementi da ottimizzare nelle immagini

Per usare uno slogan si potrebbe dire: “dietro all’immagine c’è di più”.

Questa sintetica frase può essere utile a chi sta progettando un sito e comincia a pensare ai contenuti visivi e anche a coloro che vogliono ottimizzare pagine web per posizionarle nella prima pagina di Google.

Dopo questo preambolo necessario (a mio avviso) bisogna dire cosa è quel “di più” che sta dietro a una foto che appare in SERP.

La SEO delle immagini prevede interventi su:

Ora andiamo ad analizzare ognuno dei punti dell’elenco.

Nome File: con quali parole salvi l’immagine sul pc?

Potrebbe sembrare superfluo rinominare tutti i file delle immagini che si vogliono caricare sul sito e invece questa azione è il primo passo per una corretta ottimizzazione.

Quando si trasferiscono le fotografie da una fotocamera digitale al computer i file sono identificati da una sequenza di lettere e numeri che di certo non possono spiegare cosa essi contengano.

Un nome tipo “IMG_120393a.jpg” non dice se quella è un’immagine di un cane o di un piatto di spaghetti. Nominare quel file come “piatto-spaghetti-pomodoro.jpg” è utile per il suo riconoscimento da parte dell’umano e, soprattutto, da parte del robot di Google.

Le cose da non fare quando si rinomina un’immagine in ottica SEO sono:

  • Scrivere un nome che non descrive il soggetto ritratto
  • Inserire forzatamente una serie di keyword

Nel primo caso si tenterebbe di imbrogliare il motore di ricerca dicendo che l’immagine è di un cane quando invece ritrae un piatto di spaghetti al pomodoro, per riprendere l’esempio fatto in precedenza, e questo non è di certo vantaggioso.

Nel secondo caso si finirebbe per sovraottimizzare e anche questo potrebbe non piacere all’algoritmo.

Tag Alt: il testo alternativo dell’immagine

Il Tag Alt ha diversi sinonimi nel linguaggio tecnico: Alt Tag, Attributo Alt, Alt Text, Testo Alt, Testo Alternativo.

In sostanza esso è il testo che viene mostrato quando per qualche motivo il browser non può far visualizzare all’utente la fotografia o la grafica ed è costituito da una serie di parole inserite nel codice HTML della pagina web.

Questo attributo è fondamentale per Google, perché da esso capisce quali sono le keyword che caratterizzano l’immagine e, di conseguenza, può posizionare il contenuto in SERP per rispondere alle domande fatte dagli utenti.

Il rapporto stretto con il Nome File è chiaro, ma non bisogna fare copia/incolla per ottimizzare il Tag Alt. Le parole che si usano in questa porzione di testo posta nel codice HTML devono descrivere ancora meglio del Nome File il contenuto visuale.

Facendo riferimento al solito esempio, la differenza tra Nome File e Testo Alternativo è la seguente:

  • Nome File –> piatto-spaghetti-pomodoro.jpg
  • Testo Alternativo –> Un piatto di spaghetti al pomodoro

Il Tag Alt deve descrivere perfettamente il contenuto, infatti il testo deve essere composto anche da articoli e preposizioni.

Bisogna immaginare che il robot di Google sia cieco e che per fargli capire cosa è raffigurato in un’immagine chieda a qualcuno di leggere il Testo Alternativo.

Tag Title: aumenta il significato dell’immagine

L’attributo Title o Image Title, anche se potrebbe far pensare al titolo che si attribuisce alla fotografia, è un breve testo che aumenta il significato del contenuto visivo.

È quella frase che appare quando con il mouse portiamo la freccetta sull’immagine. Quelle poche parole sono usate dai SEO specialist più attenti per dare indicazioni all’utente.

Questo tag dell’immagine non è un fattore diretto di ranking (nota: alcuni esperti pensano che aiuti a posizionarsi), ma è comunque importante ottimizzarlo per aggiungere informazioni che vanno oltre il Tag Alt.

L’Image Title per il nostro esempio potrebbe essere: “il miglior piatto di spaghetti al pomodoro di Napoli” oppure “un sugo delizioso per gli spaghetti”.

Dimensioni delle immagini: sono due i fattori da considerare

Quando si parla di dimensione di un’immagine si può far riferimento alla sua grandezza in pixel o al suo “peso” in byte.

Questi due fattori sono diversi, è evidente, ma entrambi importanti quando si deve ottimizzare una fotografia o una grafica da collocare su una piattaforma web.

Caricare un’immagine troppo grande in termini di pixel non porta (di solito) a una cattiva visualizzazione dallo schermo del computer o dello smartphone, perché oggi i browser e i CMS riadattano automaticamente le dimensioni, ma causa uno spreco di banda.

È comunque buona norma ridimensionare l’immagine per renderla adatta allo spazio presente sulla pagina web.

Inoltre, bisogna considerare che caricare foto che occupano molto spazio sul server si traduce in lunghi tempi di caricamento del sito e, nell’era del mobile first, questa è una caratteristica decisamente negativa per Google.

Per velocizzare il caricamento delle pagine web è fondamentale anche comprimere le immagini, ma senza penalizzare eccessivamente la qualità. In questo caso è determinante il rapporto tra formato del file e tipo di compressione.

Quando si devono ottimizzare le immagini di un e-commerce le operazioni sono ancora più delicate, sia per via della grande quantità di foto che devono essere caricate sia per il potere persuasivo che esse hanno nei confronti degli utenti/acquirenti.

PS: se hai trovato utile questo post e vuoi saperne ancora di più, prova gratis Studio Samo Pro, la nostra piattaforma con oltre 200 corsi pratici.

Piaciuto? Condividilo!

L'autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti gratis a…

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...

prompt engineering
Jacopo Matteuzzi

Prompt Engineering AI: cos’è, guida pratica

In questo articolo scoprirai cos’è il prompt engineering, perché è così importante, e soprattutto come può trasformare il tuo modo di lavorare con l’intelligenza artificiale.

piano editoriale instagram
Giuliana Curato

Piano editoriale Instagram: come farlo, idee e spunti

Come possiamo fare per emergere tra migliaia di contenuti e assicurarci che il nostro messaggio non solo raggiunga il pubblico desiderato ma che lo coinvolga, lo informi e lo intrattenga nel modo giusto? Ovviamente, creando un piano editoriale strutturato. Scopriamo insieme come!

email marketing automation
Marianna Caravatta

Email Marketing Automation: guida per iniziare

Immagina di poter raggiungere i tuoi clienti con il messaggio giusto al momento giusto, senza dover digitare ogni singola email. Benvenuto nel mondo dell’email marketing automation, dove la tecnologia trasforma la comunicazione in una potente macchina di connessione e conversione. Iniziamo insieme!

Vuoi essere sempre sul pezzo?

Iscriviti a MakeMeThink, la newsletter di Studio Samo. ✉️ Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Manca poco al Black Friday...