Quasi sempre quando si progettano strategie di posizionamento su canali digitali per aziende o singoli prodotti ci si immerge in laboriose analisi basate su tool avanzatissimi. Questa attività preliminare è sicuramente indispensabile per creare forti basi su cui costruire piani mirati e, alle volte, anche per avere più chiari gli obiettivi che si possono raggiungere con il budget a disposizione.
Indice dei contenuti
ToggleLa cosa incredibile è che molto spesso ci si dimentica di una fonte eccezionale di dati sulle necessità degli utenti che frequentano il sito aziendale o l’e-commerce: il motore di ricerca interno.
Questo strumento che semplifica la vita di chi desidera trovare qualcosa su una piattaforma web è in realtà molto importante anche per chi vuole vendere. Per questo è fondamentale ottimizzarlo e analizzare le informazioni che restituisce.
Motore di ricerca interno e UX
Negli ultimi mesi non si fa altro che parlare dell’importanza delle UX (User Experience) e il motivo è decisamente valido: Google ha deciso di prendere in esame anche l’esperienza dell’utente per determinare il ranking di una pagina web.
Questo fatto rafforza il bisogno di ottimizzare il motore di ricerca interno di un sito, tanto di più se esso è un e-commerce, per soddisfare le necessità dei clienti.
Un utente che va su uno shop online o su un sito d’informazione e non trova in pochi secondi ciò che cerca se ne va, alle volte per sempre.
Ottimizzare la ricerca sulla propria piattaforma porta maggiori vendite, migliora il ROI e il ROAS, perché una buona User Experience è in grado di condizionare positivamente l’utente e condurlo dalla facile selezione di un prodotto all’acquisto di ciò che hanno messo nel carrello virtuale.
Il motore di ricerca interno deve essere testato fino a quando non si è certi che sia:
- Ben visibile (non nasconderlo tra i contenuti della home e delle altre pagine del sito)
- Funzionante a perfezione (ad ogni query deve corrispondere una riposta esaustiva)
- Intuitivo (i sistemi macchinosi non piacciono agli utenti)
Agevolare la navigazione è un passo fondamentale per scalare la SERP e per conquistare i clienti.
Motore di ricerca interno e Analytics
Dall’analisi delle ricerche interne effettuate dagli utenti si possono ricavare dati fondamentali sia per progettare da zero strategie di digital marketing, sia per ottimizzare quelle già attive ma che non stanno dando i risultati previsti.
I CMS permettono di controllare le parole digitate per la ricerca interna, ma anche Google Analytics ha funzioni che consentono questo tipo di esame delle query.
Nella Guida di Analytics Google invita con queste parole a utilizzare l’Impostazione di Ricerca su Sito:
“Guarda in che modo gli utenti eseguono ricerche sul sito.
Con Ricerca su sito, puoi sapere in che misura gli utenti utilizzano la funzione di ricerca del tuo sito, quali termini di ricerca inseriscono e con quale efficacia i risultati di ricerca creano un coinvolgimento più profondo con il tuo sito”.
Se il più utilizzato motore di ricerca spinge ad analizzare l’efficacia del motore di ricerca di un singolo sito web, significa che quest’ultimo è davvero importante per capire cosa vuole l’utente e, quindi, per soddisfarlo.
Non solo i motori di ricerca degli e-commerce devono essere studiati, ma anche quelli di siti aziendali, di quotidiani online, di blog con molte pagine.
I risultati degli studi possono essere utili per ottenere diversi obiettivi strategici inerenti alla SEO:
- Conoscere meglio le parole chiave vicine al proprio business
- Creare contenuti più coinvolgenti per il target di riferimento
- Revisionare le categorie dello shop online
- Rendere più efficiente il collegamento tra le pagine interne
- Migliorare l’esperienza dell’utente in senso generale
Rivedere i piani editoriali per rispondere meglio alle necessità dell’utente, ricostruire l’architettura del sito per agevolare la navigazione e l’individuazione di ciò che le persone cercano, rendere più evidente il menù di ricerca e più efficaci le funzioni ad esso connesse, sono tutte operazioni di ottimizzazione che favoriscono la scalata della SERP fino ad arrivare all’agognato primo posto di Google.
Non solo il digital marketing trae vantaggi da questa attività, ma anche le attività più connesse alla gestione di un’azienda e al processo di vendita.
Ad esempio si può capire quali prodotti e argomenti sono più ricercati o con quali parole vengono identificati prodotti o servizi messi sul mercato.
Osservare i big per ottimizzare il proprio motore di ricerca interno
Non bisogna pensare che solo le aziende con fatturati esorbitanti abbiano la possibilità di curare ogni aspetto del proprio sito web, perché alle volte bastano piccoli cambiamenti per ottenere maggiori conversioni.
Osservare il funzionamento dei big del web è un eccellente approccio per capire quali sono le pratiche migliori da mettere in atto per arrivare a incredibili risultati, poi bisogna adattare le best practices al proprio budget.
Chi ha un e-commerce deve studiare il funzionamento del motore di ricerca interno di Amazon, anche se non ha la possibilità di investire quanto Bezos. Da questo leader delle vendite online si possono trarre diversi insegnamenti:
- Dare suggerimenti mentre l’utente digita la query
- Evidenziare le categorie di ricerca che si possono selezionare
- Porre il campo di ricerca in cima alla homepage
- Restituire risposte coerenti con la richiesta dell’utente
- Curare anche le immagini della pagina di risposta
- Affiancare alle risposte la media delle recensioni
Mettere in atto alcune delle attività tratte da questo elenco (che potrebbe essere più lungo) potrebbe richiedere un investimento ulteriore di denaro o di tempo rispetto a quello preventivato, ma i risultati dovrebbero ripagare lo sforzo fatto.
Bisogna ricordare che Amazon è diventato un competitor di Google per le ricerche di prodotti proprio grazie all’ottimizzazione continua del motore di ricerca interno.
In conclusione: bisogna pensare al motore di ricerca interno al sito web come a un filo diretto che collega azienda e cliente.