Per rafforzare la brand awareness nelle newsletter includi nella tua strategia di email marketing l’email storytelling.
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ToggleL’email storytelling aumenta la percezione del brand perché permette di raccontare in modo inedito l’azienda, approfondendo i propri valori, obiettivi e traguardi.
L’email marketing – unito all’email storytelling – è il pass privilegiato per raccontare in modo unico e profondo l’azienda a 360°, ispirando il prospect e facendogli acquisire la consapevolezza necessaria per apprezzare le potenzialità del brand.
In questo articolo ti presento 5 modelli per sviluppare l’email storytelling all’interno delle tue newsletter.
Cos’è lo storytelling
Lo storytelling è una tecnica di scrittura volta a coinvolgere il lettore sul piano emotivo.
Il significato del termine inglese è l’arte di raccontare storie.
Dal punto di vista aziendale lo storytelling fa parte della strategia di marketing perché consente di aumentare il coinvolgimento della propria audience.
Lo storytelling ben fatto permette all’impresa di associare le emozioni positive di un testo – orale o verbale – al proprio brand e/o a un prodotto specifico.
Il vantaggio principale non è solo di emozionare il lettore, ma farlo avvicinare ai propri valori aziendali e stimolare il desiderio di acquistare un prodotto.
Storytelling e azienda
L’arte di raccontare storie è un’abilità innata nell’essere umano, usata fin dalla notte dei tempi.
Anticamente, raccontare storie serviva per creare connessioni con i propri simili.
Nell’era digitale, lo storytelling svolge la stessa funzione di aggregatore sociale, sebbene sia usato per raggiungere obiettivi economici e di brand positioning.
Quest’abilità di scrittura dà il meglio di sé quando è applicata nell’email marketing.
A livello di e.m, l’arte di raccontare storie è utile per
- Aumentare le conversioni;
- Aumentare la brand awareness;
- Raccontare in modo inedito il proprio business, fornendo curiosità ed informazioni esclusive;
- Coinvolgere i prospect all’interno dei propri progetti;
- Applicare la tecnica del future pacing, aumentando il desiderio di acquistare il prodotto sponsorizzato.
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Perché usare l’email storytelling
L’email è un canale privilegiato per comunicare con un potenziale cliente, è una strada intima e riservata a pochi eletti – dal momento in cui gli utenti sono restii a lasciare la propria e-mail.
Lo storytelling adattato all’email marketing permette di coinvolgere il lettore risucchiandolo all’interno del mondo aziendale che crei nella sua mente.
Per usare al meglio l’email storytelling, scegli in anticipo gli obiettivi da raggiungere.
Il consiglio principale è dedicare tempo alla formulazione dell’oggetto dell’e-mail e alla prima frase del corpo testuale.
Queste due frasi sono le più importanti perché sono l’hook – esca – per catturare l’attenzione dell’utente.
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Best practice per l’email storytelling
Quattro comandamenti da tenere a mente:
- Non essere avventato [se stai cominciando ora a fare email marketing].
Per cominciare, crea un’e-mail breve per permettere al prospect di abituarsi alla tua presenza nella sua sfera privata. - Evita qualsiasi riferimento alla vendita.
Nelle prime newsletter a base di storytelling devi evitare l’approccio aziendalese “acquista ora: 25% di sconto affrettati!” - Poniti l’obiettivo di destare la sua curiosità verso l’azienda.
Quali sono i valori aziendali condivisi dalla tua audience? Racconta perché sono importanti per voi. - Abbandona le formalità non necessarie [Comunicazione B2B e B2C]
Con lo storytelling adattato per l’email marketing puoi allentare i toni – senza tradire il Tone Of Voice aziendale -, come se stessi parlando con un “amico/conoscente” [nel caso del B2C e nel B2B meno formale].
Nel caso in cui la tua azienda operi nel settore B2B in nicchie particolari – come per esempio nel campo della legislazione o della medicina – puoi avvalerti di un tono più pacato ma al contempo professionale, eliminando il linguaggio ampolloso e ricercato [esattamente come avviene quando hai un confronto con collega che opera nello stesso settore].
La stesura
Ogni elemento deve essere così avvincente che – il lettore – si ritrova a cadere lungo uno scivolo scivoloso che non si riesce a scorgere finché non si arriva alla fine.
Joe Sugarman
La prima frase deve contenere un forte statement.
Devi uscire fuori dagli schemi, come se fosse una caccia al tesoro in cui trova i vari indizi solo muovendosi all’interno della tua e-mail.
Una volta deciso il tema dell’email, è arrivato il momento di approfondire questo statement. Usa le successive 2-3 righe per spiegare in modo conciso il perché di tale affermazione.
In questo modo prepari gradualmente la persona a comprendere il messaggio.
Per facilitare la comprensione testuale al prospect, lo storico copywriter Joe Sugarman usa la metafora dello scivolo:
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Email storytelling: 5 modi per raccontare il brand
Dopo aver scoperto cos’è lo storytelling e perché includerlo nel proprio piano di email marketing, vediamo insieme come applicarlo concretamente all’interno delle proprie newsletter.
Per affinare la strategia dell’email storytelling e renderla profittevole, elabora un piano editoriale in cui collocare le storie, magari agganciandole a qualche lancio particolare.
In questo piano editoriale, individua il periodo in cui inviare le email destinate a far conoscere la nuova promozione al cliente.
Ti consiglio di creare un piano strategico di quattro-cinque email [da inviare a distanza di qualche giorno l’una dall’altra]. Concludi ogni email con una CTA, indirizzando il cliente pronto all’acquisto alla landing page di destinazione.
Esistono vari modi per includere lo storytelling all’interno delle newsletter.
I metodi più semplici da applicare riguardano 5 temi: le storie di successo, raccontare la nascita del brand, includere interviste esclusive, mostrare i dietro le quinte dell’azienda e fornire un vero e proprio reason why per acquistare un prodotto.
Storie di successo
Partiamo con il tema più semplice e d’impatto, ovvero raccontare le storie di successo.
Le storie di successo permettono di mettere in leva diversi aspetti della tua azienda.
Per esempio, potresti raccontare come, puntando tutto sul tuo sogno, sei riuscito a creare un’impresa che, nel corso degli anni, ha acquisito sempre più rilevanza.
La storia deve includere un fallimento doloroso per il protagonista che ha segnato profondamente la sua vita… In questo modo permetti al prospect di immedesimarsi nelprotagonista: darai vita alla storia della fenice che risorge dalle sue stesse ceneri, emozionando il prospect dandogli un assaggio della tua personalità – e del tuo coraggio. –
Takeaways
Includi questo modello raccontando un momento particolare all’interno della tua vita imprenditoriale mostrando come un fallimento abbia apportato migliorie significative.
Storie di successo: La parola ai tuoi clienti
Un aspetto secondario – ed astuto – per usare le storie di successo è dare la parola ai tuoi clienti ed usarli come veri e propri ambassador del tuo brand.
Le storie di successo sono fondamentali per invogliare un cliente ad acquistare un prodotto.
Raccontando come una persona normale sia riuscita a migliorare la propria vita grazie al tuo articolo, aumenterà il desiderio d’acquisto nella mente del prospect.
Oltre ad elencare come è cambiata la sua vita, includi dei passaggi in cui fai apertamente immedesimare il prospect spiegando come la sua vita possa cambiare.
Questa tecnica è nota come future-pacing, ed è estremamente potente.
Reason why stories
Le RWS sono le email finalizzate alla vendita: sono utili per spiegare i vari benefici del prodotto che stai vendendo.
Le Reason Why Stories – dall’inglese storie in cui viene fornito un perché – sono utili per rispondere alle tipiche domande del cliente come “perché dovrei acquistare da te?” e “cosa rende unico il tuo prodotto?”.
Se vuoi includere questo modello e invogliare il prospect ad acquistare,sposta il focus dall’azienda – e dal prodotto – al cliente.
Comincia a parlare al prospect, spiegando come sarà la sua vita quando userà questo articolo ed il sollievo che proverà avendo una vita più semplice.
Takeaways
Prepara un piano di invio con 4-5 email per invogliare il prospect ad acquistare il prodotto.
Nella prima e-mail introduci il prodotto, legandolo ad una storia.
Non dimenticare di inserire una CTA finale per l’utente pronto.
Nelle successive e-mail fai leva sul pain, magari suddividendo la storia in più episodi [cominci dalla seconda e-mail e la concludi nella terza o nella quarta], creando un cliffhanger che riempie di curiosità il cliente.
Non dimenticare di confezionare una storia ricca di benefici per il cliente fornendo prove tangibili.
Racconta la nascita del brand con l’email storytelling
Raccontare la nascita del proprio brand è un tema interessante da sviluppare con l’email storytelling.
Parla dell’idea dietro il progetto, il timore di non farcela ed i vari limiti che chi si trova ad aprire un’azienda prova sulla propria pelle.
In questo viaggio psicologico racconta i passi falsi, come sono stati corretti ed i vantaggi per il pubblico.
Anche parlare della nascita di un determinato prodotto è interessante per far capire i progressi e le sue migliorie.
Takeaway:
Racconta in modo onesto come è nata l’idea della tua azienda.
Eri in un luogo particolare? Hai deciso di approfondire un tema che ti è particolarmente a cuore o si tratta di un business di stampo familiare?
Racconta e approfondisci questa storia enfatizzando determinati particolari.
Interviste: Come rendere originale l’email di benvenuto
Un altro modo per aumentare la brand awareness attraverso l’email marketing è includere interviste.
Le interviste, magari inserite nell’email di benvenuto, sono utili per mostrare l’azienda sotto una nuova luce.
L’utente scopre informazioni di qualità e non reperibili altrove.
Takeaway
Per rendere l’intervista interessante prova nuove tecniche di ripresa, magari ingaggiando un esperto di video in grado di confezionare un prodotto professionale.
Includi domande utili per l’audience
- per conoscere il tuo prodotto;
- la tua visione imprenditoriale;
- i benefici tangibili dei prodotti [anche per l’ambiente.]
Da leggere: Come sfruttare l’email di benvenuto
I dietro le quinte aziendali
Il quinto modello per fare e-mail storytelling consiste nel raccontare i dietro le quinte dell’azienda, rendendola più vicina al prospect grazie a contenuti inediti.
I dietro le quinte servono per dare un’idea al prospect di com’è vivere all’interno della tua azienda.
Esempi di dietro le quinte
Fate un briefing mattutino? Tu e il tuo team fate pausa caffè tutti insieme discutendo delle notizie del giorno? Fai delle foto e dei mini video in cui documenti questi momenti intimi.
Avete un magazzino e vi occupate di logistica? Mostra al pubblico come avviene il processo di confezionamento e spedizione della merce, magari rendendo i tuoi dipendenti protagonisti di questo tema facendo domande o lasciandogli carta bianca sul raccontare il loro punto di vista.
Takeaway
Documenta una tipica giornata aziendale. Da quando entrate in ufficio fino a quando non spegnete l’ultima luce.
Raccontare l’azienda da dentro è utile per renderla umana e più vicina al prospect, rompendo lo schermo che vi separa.
Per rendere questa e-mail divertente, inserisci le immagini dei tuoi dipendenti in cui si mostrano in modo meno gessato.
L’obiettivo è mostrarsi umani e “meno costruiti”. La parola chiave deve essere autenticità.
Conclusione
Puoi applicare questi 5 modelli per rendere le tue newsletter più avvincenti, personali e non solo un mero strumento di vendita.
Questi modelli sono utili per fare brand awareness, per dare un punto di vista aziendale a chi legge le newsletter e raccontare meglio un prodotto – molto utile se stai progettando un lancio. –
L’email marketing è uno strumento potente, con le giuste accortezze può diventare un vero e proprio tool per entrare in connessione con i clienti e renderli i tuoi fan.
Non dimenticare di includere nel piano editoriale dell’e.m. qualche e-mail a base di storytelling!
Una risposta
Bell’articolo. A mio avviso si potrebbe aggiungere che iniziare con uno statement in cui il lettore possa rivedere se stesso, magari in una situazione di necessità o “sofferenza”, attirerebbe senz’altro l’attenzione e farebbe iniziare il percorso di “immedesimazione”.