UGC sta per User Generated Content: sono i contenuti generati dagli utenti, ovvero tutti i contenuti creati e pubblicati da persone non retribuite dall’azienda.
Spesso, queste persone sono fan che promuovono un brand, invece del brand che promuovere se stesso.
UCG può essere un contenuto di qualsiasi tipo, inclusi blog, pagine web, immagini, post sui social media e testimonianze.
Esempio di UGC nel marketing
Quando la Coca-Cola ha lanciato le sue bottiglie di coca cola personalizzate, il mondo è impazzito per loro. Soprannominata la campagna “Condividi una Coca Cola”, è decollata in tutto il mondo con bottiglie con il nome di persone in ogni diversa destinazione.
Per mantenere lo slancio, ai clienti è stato chiesto di condividere sui social media le immagini di se stessi mentre si gustano un drink con la loro bottiglia di Coca-Cola personalizzata.
Il risultato?
I clienti della Coca-Cola si sono calati nel ruolo di inserzionisti.
Quando usare gli UGC
Gli UGC possono essere pubblicati su un sito o blog (e utili al marketing) a determinate condizioni:
- Requisiti di pubblicazione: un contenuto generato dall’utente deve essere pubblico, quindi sono escluse email e conversazioni private in chat.
- Sforzo creativo: gli utenti devono aggiungere un valore al contenuto, non si tratta di semplice ripubblicazione ma di creazione. O modifica creativa.
- Creazione fuori dalla routine professionale: UGC vuol dire creazione di contenuti da persone che non vengono retribuite per farlo, senza qualifica.
In altre parole, sono le persone comuni che creano contenuti. Questo meccanismo non è stato inventato ieri: ci sono centinaia di siti che proliferano grazie agli user generated content.
I primi nomi che mi vengono in mente: Wikipedia cresce grazie al contributo degli utenti, Tripadvisor ha fondato un impero su questo percorso, Youtube è fatto da noi, proprio come Flickr e Instagram.
Le persone arrivano su queste piattaforme per leggere, ammirare, trarre un qualche beneficio dal valore degli user generated content.
Un meccanismo che si basa su un principio: le persone amano collaborare, gli utenti lasciano con piacere il proprio contributo nel momento in cui possono operare in un ambiente capace di creare un senso di aggregazione.