Molti SEO da qualche mese si lamentano sempre di più dei vari problemi che ha la cache di Google con i dati organici che non corrispondono agli ultimi dati di scansione. John Mueller di Google ci spiega cosa sta succedendo.
Più volte abbiamo parlato dei vari bug che hanno colpito Google negli ultimi mesi e soprattutto della confusione che si è generata all’interno della Google Search Console quando i dati, improvvisamente, non erano più sincronizzati, rilevando errori che in verità non esistevano.
Oggi, a distanza di mesi, in molte community dedicate alla SEO e in tanti forum di settore si torna a parlare dei problemi della cache di Google anche se sappiamo bene che ha un rilevanza relativa il fatto di vedere i dati organici di valutazione che non corrispondono agli ultimi dati di scansione.
Già lo scorso ottobre Maria Cieslak ha scritto che le date del caching di Google erano superate.
La risposta di John Mueller su questo argomento rimane pressoché invariata: “the date on the cached page doesn’t really mean much”, ma anche se, come dicevamo, la data sulla pagina memorizzata nella cache non significa molto, qualche domanda in merito è sempre giusto farsela.
Se la data del caching è presente un motivo ci sarà, altrimenti non sarebbe visibile agli utenti, giusto? Inoltre, cosa rappresenta in realtà? Sappiamo che Google non sempre crea un’istantanea ogni volta che reindicizza una pagina, ma certamente l’argomento va approfondito.
Che cos’è il problema della data della cache?
In America molti SEO, giustamente, hanno approfondito la questione, proprio per cercare una risposta alla prima domanda che abbiamo fatto, e hanno scoperto che la maggior parte dei siti hanno una data di cache del 9 o 10 aprile. Questi sono siti diversi tra loro, spesso verticali, ma che non riguardano uno specifico settore.
Ciò che colpisce è che “casualmente” il tutto coincide con il momento in cui Google ha corretto il bug del problema di indicizzazione.
Potrebbe essere che qualcos’altro sia stato eliminato durante il processo di correzione?
La cache e la data dell’ultima scansione influenzano le SERP in modo diverso
Ma veniamo al succo della questione. La cosa che dovrebbe “allertare” di più ad un’analisi più attenta è vedere alcuni dati organici che non corrispondono agli ultimi dati di scansione.
Se analizziamo lo screenshot qui sotto vediamo che la pagina in questione ha un rating 3.4/5 su 209 recensioni mostrate in search.
Se buttiamo un occhio alla meta description, che come sappiamo è stata presa da ciò che Google ritiene rilevante nella pagina, vediamo che all’interno delle informazioni catturate mostra “visualizzazione di tutte le 551 valutazioni“, che è l’ultimo numero aggiornato.
Quindi lo Schema riflette ancora i numeri di un mese fa.
Lasciando da parte il numero di recensioni, la cosa che invece è importante è l’impatto sul rating aggregato. Un mese fa era 3,4/5 e si presume che il cliente si sia impegnato molto per arrivare a 4/5.
Con un punteggio inferiore a quattro l’azienda potrebbe perdere il traffico potenziale, invece di guadagnarne di più grazie al miglioramento del punteggio.
Per questa pagina, come per le tante altre sempre presenti on line, la data della cache è sempre il 9 aprile. Ma se si controlla in Google Search Console l’ultima data di scansione è il 9 maggio (vedi sotto).
Il problema sembra risiedere in alcuni Schema perché il contenuto delle ultime recensioni sulla pagina è stato indicizzato nella ricerca ma le informazioni dello Schema no.
Ecco perché potrebbe valere la pena controllare i siti che gestiamo e capire se i rich snippet estratti da Google sono aggiornati sull’ultimo Schema della pagina o se si tratta di un problema come quello evidenziato nell’articolo.
Lo stesso vale per i nuovi contenuti aggiunti, anche se siamo coscienti che il compito più grande, in questo momento, è per il team di Google che dovrà risolvere il problema.
Anche perché i SEO e i webmaster hanno bisogno di maggiore chiarezza su come dare un senso alla visualizzazione delle date della cache.
Anche perché prima dell’aggiornamento dell’algoritmo Core del 12 marzo e dei seguenti errori di indicizzazione, la data di cache era una buona indicazione di quanto spesso Google controlla una pagina e di ciò che vede quando lo controlla.
A noi non resta che aspettare e come sempre vi daremo comunicazioni di tutti gli aggiornamenti in merito.
[via searchengineland.com]