Erano i primi veri giorni della scorsa estate quando Google decise di svecchiare – no, meglio, presentare ripensata dalle fondamenta – l’interfaccia di Google Ads, stravolgendo così le giornate degli advertiser di mezzo mondo. Nel fare ciò, era lecito attendersi che anche lo Strumento di Pianificazione delle Parole Chiave si preparasse a vivere periodi piuttosto… turbolenti.
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ToggleQuello per la pianificazione delle parole chiave è in assoluto il primo e più importante strumento che Google Ads offre da sempre a chi vuole fare il primo passo nella progettazione di una campagna in Rete Ricerca.
Nel corso dei mesi seguenti, complice proprio il riassetto della piattaforma, lo strumento mancava ancora di tutte quelle piccole (e grandi) funzionalità che avevamo imparato ad apprezzare nella sua precedente incarnazione. Ora, finalmente, Google sembra aver tirato il fiato almeno per un po’, offrendo in un colpo solo un aggiornamento contenente un set di vecchie e nuove funzionalità tutte da (ri)scoprire.
1) Divisione delle idee per gruppi
Un graditissimo ritorno. Insieme al solito lungo elenco di suggerimenti offerti dalla piattaforma, ora puoi fare clic sulla voce di menù “Idee raggruppate” a sinistra per scremare più facilmente alti volumi di suggerimenti, includendo o escludendo insiemi di keyword organizzate secondo il loro significato. L’elenco è ordinabile per pertinenza rispetto alle keyword iniziali da noi suggerite, rendendo ancora più semplice orientarsi.
2) Più parole chiave iniziali (fino a 10)
Leggendo in rete, c’è chi ne vorrebbe poter inserire ancora di più, tuttavia, poter inserire fino a dieci keyword o URL come punto di partenza per la propria analisi non è affatto male. Ancora più suggerimenti, ancora più opportunità.
3) Colonna “Concorrenza” (valore indicizzato)
Nascosta tra le colonne personalizzate che è possibile aggiungere alla tabella dei suggerimenti si trova una nuova colonna dal nome “Concorrenza (valore indicizzato)”. Questa mostra, in sostanza, quanto sia difficile posizionare un annuncio rispetto a quella determinata parola chiave. La piattaforma considera le opzioni di targeting di località, lingua e reti e il valore può oscillare tra zero e cento (rapportando il numero di spazi occupati da annunci diviso per quelli disponibili). Non male, soprattutto perché velocizza l’identificazione di aree scoperte.
Inoltre, è interessante ricordare come sempre tra le colonne personalizzate trovino posto anche due colonne che richiedono la connessione di Google Ads a Google Search Console. In particolare posizione media organica, che mostra il posizionamento del sito per la parola chiave e quota impressione organica, che mostra la percentuale in cui una pagina del tuo sito è stata mostrata nelle ricerche per quel termine.
4) Aggiunta di un’idea (parola chiave) a una campagna esistente
Non sono mai stato un grande fan degli automatismi fini a sé stessi, ma questo merita. Con lo stesso processo con cui è possibile aggiungere una parola chiave a un piano (o a un gruppo di annunci del piano su cui stiamo lavorando) è possibile invece aggiungere il termine a una campagna esistente sull’account, velocizzando la fase di “adozione della buona idea” e non tenendola separata dalla fase di “ipotesi” della stessa.
Avanti tutta!
Google non è mai stata particolarmente sentimentale rispetto ai suoi prodotti o servizi. In passato, abbiamo visto più volte strumenti e feature scomparire con pochissimo preavviso o venire integrate in altri modi sulla piattaforma. Rincuora davvero sapere che uno degli strumenti che usiamo di più ogni giorno gode ancora di una buona salute e di tutta l’attenzione che merita.