Ogni attività di marketing online avrebbe bisogno di un web analyst. Il motivo è semplice: solo grazie a un’attenta analisi dei numeri puoi prendere decisioni concrete. Non ci sono alternative o vie di mezzo: se vuoi ottimizzare devi valutare con cura i dati.
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ToggleMa per lavorare su questo passaggio hai bisogno di figure specializzate. Non puoi sfruttare un social media manager per un lavoro del genere e neanche un SEO è la soluzione.
In entrambi i casi parliamo di persone abituate a monitorare le statistiche. Però non sempre è sufficiente uno sguardo lontano dalle specializzazioni di un web analyst. Perché questa presenza è importante? Come influenza il buon andamento della strategia di web marketing?
Chi è il web analyst e cosa fa: definizione
Stiamo parlando di una figura specializzata nell’analisi dei dati e nel lavoro di monitoraggio e, soprattutto, di incrocio dei dati. Con relativa interpretazione di ciò che stai raccogliendo con i determinati strumenti. Il punto da evidenziare è questo: non si tratta di semplice osservazione.
Rimanere su un versante superficiale del monitoraggio vuol dire affrontare solo una parte della grande potenza espressa dai numeri. Osservare dati vuol dire essere in grado di prendere decisioni capaci di fare la differenza in termini strategici. Improvvisare senza dati è un problema.
Ma è anche vero che per arrivare a una decisione bisogna andare in profondità e studiare i grafici con attenzione. Per questo il settore della web analysis deve essere presidiato da professionisti in grado di gestire questi parametri al meglio. Ed ecco che arriviamo alla prossima domanda.
Cosa devi saper fare questo professionista?
In primo luogo deve conoscere alla perfezione le principali piattaforme per raccogliere e analizzare i dati. Tra queste è giusto ricordare Google Analytics, Search Console, Facebook Insight, Twitter Analytics. Non basta però, bisogna anche prendere confidenza con le metriche.
Sessioni, visite uniche, bounche rate, Page Per View, tempo di permanenza: ogni elemento ha un significato preciso e chi si occupa dell’argomento web analysis deve superare la semplice osservazione dei click o dei fan acquisiti. Queste sono vanity metrics che incantano.
Il web analyst, invece, individua KPI chiari e crea dei percorsi in grado di approfondire. L’esperto va ben oltre le apparenze. E riesce a creare dei report dettagliati da consegnare all’esperto SEO o al content marketing manager che può arrivare a conclusioni in termini operativi.
Il web analyst, infatti, non deve fornire la soluzione ma i dati con sintesi interpretative che devono essere usate come mappe per guidare le operazioni future in termini editoriali e di ottimizzazione.
Come diventare web analyst e cosa studiare
Il percorso per chi vuole seguire questa strada è molto particolare. A differenza di tante altre professione del web – esperto SEO, social media specialist, web marketer – non è facile trovare dei percorsi di studio specifici. Spesso ci sono corsi e master universitari dedicati alle figure base.
Questo non vale per il web analytics che deve formare la sua professione sul campo. Altrettanto difficile è trovare libri dedicati agli argomenti più specifici. Il motivo di tutto ciò?
Semplice: l’analisi dei dati è un terreno in continua evoluzione e particolarmente difficile da fissare una volta per sempre. Di sicuro una buona base statistica può essere d’aiuto, lo stesso vale per una formazione legata al marketing e in questo caso l’università può fornire corsi interessanti.
Poi bisogna far esperienza in prima persona con un buon tirocinio in una web agency. Soprattutto, devi sporcarti le mani in prima persona: apri Google Analytics e inizia a lavorare con i report.
Fa’ lo stesso con Facebook Insight e inizia a ottenere dati utili. Per approfondire puoi pensare a una formazione specifica come quella offerta dai corsi Google Analytics di Samo Academy.
Quanto guadagna un web analyst in media?
Difficile dirlo, è sempre un problema riuscire a quantificare le tariffe e gli stipendi di un professionista del web. Di sicuro un web analyst manager, che gestisce figure junior dedicate a singoli progetti, ha competenze tali da poter raggiungere una remunerazione interessante.
Poi, ovviamente, le ricompense possono variare. Di sicuro non è una figura che può improvvisare le proprie conoscenze. Non è facile trovare bravi professionisti: maturare e documentare la propria esperienza è un buon modo per avere maggiori opportunità di lavoro e di guadagno.
Da leggere: cos’è e a cosa serve il performance marketing
Vuoi lavorare come digital analyst anche tu?
Perfetto, inizia con una buona gavetta. Prendi spunto dalle figure senior e inizia a lavorare in modo da comprendere tutto ciò che ti riguarda, assorbi come una spugna i dettagli di questo lavoro e non ti dimenticare di studiare. Qual è il tomo da prendere come riferimento in questi casi?
Ad esempio, uno dei libri più famosi su questo tema è Web Analytics 2.0. Misurare il successo online nell’era del web 2.0 di Avinash Kaushik senza dimenticare altri titoli interessanti come Digital analytics per e-commerce di Fabio Piccigallo. Da dove hai iniziato con questa professione?