Quanto costa un ecommerce? Questa è la domanda che spesso attraversa la curiosità di chi vede internet come la possibile soluzione per aumentare le vendite del proprio negozio online.
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ToggleMa non solo. Questa idea stuzzica la fantasia delle persone che vorrebbero lanciarsi in un’avventura, anche solo per arrotondare lo stipendio. È possibile guadagnare in questo modo?
Certo, ma c’è un punto da sottolineare: l’investimento iniziale non è banale. E, soprattutto, hai bisogno di una strategia di web marketing che ti consenta di far crescere il tuo brand, la diffusione delle schede, il posizionamento sui motori di ricerca, l’attività di social media marketing e il rapporto con gli influencer. Sai cosa significa questo? C’è da investire e non poco. Ma non è facile ipotizzare.
Nessuno può rispondere a priori alla domanda chiave. Quanto costa un ecommerce? E il relativo progetto? Voglio provare a individuare una serie di passaggi per aiutare a fare una stima e a lasciare qualche informazione utile per chi sta muovendo i passi cruciali in questo settore.
Prima devi creare un sito per vendere
Qui c’è buona parte dell’investimento. La struttura di un ecommerce non è quella di un portale istituzionale e neanche simile a un blog. Per progettare e mettere online un negozio digitale si lavora con professionisti, persone qualificate e in grado di riunire nel tuo prodotto:
- Ottimizzazione SEO.
- Usabilità e accessibilità.
- Visual e copywriting.
Tutto questo con un occhio di riguardo al mondo della Conversion Rate Optimization (CRO). Vale a dire tutte quelle attività di analisi legate al comportamento del cliente per scoprire come si muove all’interno del sito e cosa si può fare per aumentare il ROI. Vale a dire il return of investment, il ritorno di ciò che hai messo sul banco per iniziare quest’avventura. Sembra un lavoro complesso?
Lo è, la creazione di un ecommerce prevede una gran abilità in termini di pianificazione SEO e più in generale di analisi del mercato. Prima di posare le fondamenta sul content management system bisogna analizzare il contesto e decidere dove e come intervenire, posizionarsi.
Perché ci sono ecommerce che competono da decenni in alcune serp: tu vuoi affrontarli a muso duro? Forse non ti conviene, per questo è necessario lavorare sul prossimo passaggio.
Per approfondire: come aprire un ecommerce gratis
Ora è utile gestire la strategia di vendita
Qui il gioco si fa duro. Perché non basta solo fare promozione online e investire in attività organica per la SEO, advertising, social media marketing, lead generation e analisi dei dati: devi creare una rotta, una strada da seguire. Quindi c’è bisogno dello specialista che si sporca le mani e dell’ecommerce strategist. Senza dimenticare la gestione del negozio online, hai presente?
Chi sceglie i prezzi e crea le attività promozionali con sconti e coupon? C’è qualcuno che organizza spedizioni, resi, customer care service e ottimizzazione dei chatbot Messenger?
In un mondo perfetto questo ruolo sarebbe occupato dall’ecommerce manager. Spesso c’è un’unica figura a capo di tutto, situazione accettabile per un piccolo shop digitale. Ma non sempre.
Sai cosa significa questo per chi ha in mente un guadagno florido con il proprio ecommerce? Il costo del progetto di ecommerce è destinato a lievitare inesorabilmente: tutto dipende da come vuoi svilupparlo. E non è facile limitarsi quando i competitor scalciano.
Si può risparmiare sull’ecommerce?
Qui si potrebbe far affidamento alla saggezza popolare per arrivare a una conclusione netta: risparmiare non vuol dire guadagnare. Se decidi di procedere senza strategia, con un sito lento e senza una buona ottimizzazione SEO, rifiutando gli investimenti di advertising i risultati sono quelli che ti meriti. Anche se esiste qualche soluzione valida per chi inizia e non vuole investire tanto.
Dropshipping
Vale a dire la vendita senza magazzino: il tuo ecommerce è collegato al fornitore e chi acquista fa l’ordine direttamente ai suoi uffici. Eviti così una marea di spese superflue (in primo luogo quelle di spedizione) ma vai incontro a una serie di problemi difficili da sminare ed evitare:
- Il guadagno finale è minimo.
- La concorrenza è elevata e spietata.
- Non hai controllo sulla merce spedita.
- Rischi di vendere prodotti terminati.
Iniziare con il dropshipping conviene. Quanto costa l’ecommerce in questo caso? Molto meno, abbatti le spese di gestione. Ma non puoi emergere veramente se hai un peso del genere.
Marketplace
Gli stessi problemi, più o meno, si manifestano nella scelta tra ecommerce e marketplace. Con quest’ultimo termine s’intendono quei siti come Amazon ed Etsy che rappresentano grandi portali con una grande notorietà in termini di brand che offrono uno spazio online per vendere.
Tu non hai impegni, paghi quel che serve e hai a disposizione la visibilità di uno store ben posizionato. Ma questo vuol dire anche sottostare alle regole di un’entità superiore in termini di personalizzazione dell’esperienza di vendita. Sei ospite a casa altrui e condividi lo spazio con una marea di negozi online che vendono i tuoi stessi prodotti. Difficile emergere così.
Da leggere: come fare SEO per un negozio online
Allora, quanto costa un ecommerce?
Molto. Ma non solo per creare il sito web (che non è facile). Il vero costo di questo progetto riguarda la necessità di essere sempre in grado di promuovere e spingere un’attività circondata da competitor. Perché vendere online è spettacolare, e proprio per questo è difficile emergere.
Tutti vogliono una fetta della torta, proponendo a un pubblico potenzialmente infinito la propria merce. Per risollevare il fatturato, guadagnare qualcosa in più dalle proprie passioni, far fruttare un hobby o un interesse. Come nasce tutto questo? Quanto costa aprire un ecommerce?