Google Feed diventa “Google Discover” con un nuovo look e nuove funzionalità

google discover

È notizia di queste ore che Google Feed cambierà veste e incrementerà nuove funzioni diventando Google Discover, una nuova  concezione di ricerca sempre più indirizzata ad una migliore user experience per chi cerca informazioni su Google.

Se fino ad oggi Google Feed funzionava solo nella APP e se si utilizzava un dispositivo Pixel, Nexus o Google Play (facendo scorrere il dito verso destra dalla schermata Home), a breve sarà disponibile anche su Google.com e su tutti i browser mobili.

Fino ad oggi Google Feed funzionava più o meno così: se ad esempio cercavi informazioni sul traffico lungo il tragitto che ti portava nel luogo di villeggiatura, il feed mostrava i luoghi famosi nelle vicinanze o ti permeva durante il percorso che ti portava quotidianamente a lavoro di consultare il risultato aggiornato della tua squadra di calcio preferita.

Google Discover sarà, invece, la naturale evoluzione di questo strumento che in pochi conoscono, vuoi perché limitato ad alcuni dispositivi e all’utilizzo della APP di Google, ma che, una volta scoperto, diventa sempre di più indispensabile.

Un’evoluzione studiata come sempre nei minimi termini, che permetterà sempre di più agli utenti di scoprire contenuti freschi e interessanti.

Basti pensare che Discover mostrerà agli utenti i contenuti ancor prima che questi inizino a cercarli su Google stesso.

Nuovo look con una ricerca semplificata

Le modifiche di design più importanti in Discover includono:

  • Titoli degli argomenti: lasezione header spiegherà perché un utente sta vedendo una particolare scheda, incentivando ulteriori esplorazioni.
  • Nuove icone: accanto al nome di ogni argomento cliccando sull‘icona gli utenti potranno seguire l’argomento. Queste icone appariranno anche nei risultati di ricerca.
  • Icone di controllo: un’icona nell’angolo in basso a destra di ogni scheda consentirà di decidere quanto vedere di un determinato argomento.

Contenuti nuovi e evergreen

Discover miscelerà notizie appena pubblicate con i migliori risultati pertinenti, anche se non sono di estrema attualità. Ciò significa che gli utenti vedranno non solo contenuti nuovi per il web, ma anche quelli nuovi per l’utente stesso.

Questo vuol dire che se stiamo cercando un argomento mai cercato prima Google Discover miscelerà le notizie “fresche di stampa” con altre dall’alto contenuto informativo e didascalico.

Se invece stiamo pianificando un viaggio la App potrebbe mostrare un articolo con i posti migliori per mangiare o i luoghi da vedere.

A livello SEO e di indicizzazione ben si capisce come un articolo di viaggio pubblicato anche cinque o sei mesi fa potrebbe diventare per il viaggiatore un approfondimento di qualità al pari di una notizia appena pubblicata.

Questi risultati di ricerca incrociati si avranno grazie alla enorme quantità di contenuto che Google incamera ogni secondo e che fornirà all’utente finale sotto forma di innumerevoli tipologie di schede diverse che preleveranno contenuto dai blog, dai video, dalle gallerie di immagini, da articoli appena pubblicati e da altri con una data di pubblicazione molto anteriore.

La cosa più interessante è l’utilizzo dei tag interni delle singole schede. Cliccando sul tag presente si accederà ad un’altra sezione dove saranno presenti tutti i contenuti pertinenti alla ricerca categorizzati con quel tag specifico.

Tutto questo si è potuto ottenere grazie alla evoluzione della AI, l’intelligenza artificiale di Google di cui si parlava nei giorni scorsi.

L’annuncio di Google Discover, appena pubblicato in occasione dell’evento Future of Search dell’azienda, ha permesso anche di snocciolare un po’ di numeri: quello che più colpisce è il numero sempre crescente delle persone che utilizzavano Google Feed, ossia quasi 800 milioni di utenti attivi al mese.

Immaginiamoci, quindi cosa succederà appena verrà integrato a pieno dentro tutti i browser mobili.

Il rollout avverrà nelle prossime settimane, pronti a vedere sbalzi anche importanti nelle ricerche organiche, soprattutto per tutte quelle ricerche che verranno fatte dai dispositivi mobili.

[via searchenginejournal.com]

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