Le tante intelligenze artificiali stanno facendo passi da giganti e diventano sempre di più i partner preferiti di ingegneri e sviluppatori, e Facebook, ancora una volta, fa da padrone indiscusso nell’utilizzo delle nuove tecnologie.
La notizia arriva fresca fresca direttamente dalla sede di Facebook che già da molti mesi ha silenziosamente costruito e implementato uno strumento di programmazione di intelligenza artificiale chiamato SapFix che scansiona il codice, identifica automaticamente i bug, testa le diverse patch e suggerisce le migliori agli ingegneri che così possono scegliere quali implementare.
Il segreto è stato svelato oggi alla conferenza di ingegneria @Scale di Facebook, presentando al mondo SapFix che sta già lavorando attivamente sulla immensa quantità di codice prodotta dal più famoso social network al mondo.
L’azienda fondata nel 2004 da Mark Zuckerberg negli ultimi 10 anni è diventata una delle più potenti al mondo, grazie alla rete mondiale di sviluppatori che giornalmente sperimenta nuove idee e corregge i tanti errori che si presentano volta per volta. La forza di Facebook sta proprio in questa rete dove lavorano le migliori intelligenze mondiali.
Ed è proprio per questo motivo che Zuckerberg prevede di condividere SapFix con la comunità degli sviluppatori, perché la nuova intelligenza artificiale ha in sé qualcosa di unico e ancora mai visto.
“Per quanto ne sappiamo, questa è la prima volta che una correzione generata da una macchina – con test e riparazioni automatiche end-to-end – è stata implementata in un codice base della scala di Facebook”, scrive il team di sviluppo di Facebook. “Si tratta di una pietra miliare importante per gli ibridi dell’IA e offre ulteriori prove che l’ingegneria del software basata sulla ricerca può ridurre l’attrito nello sviluppo del software”.
La cosa che più colpisce è la totale indipendenza di SapFix che può funzionare in totale autonomia o con Sapienz, il precedente bug spotter automatizzato di Facebook. Sapienz scopre i problemi e SapFix suggerisce le soluzioni migliori per risolverli.
Ben si capisce come SapFix consentirà ai piccoli team interni ed esterni a Facebook di costruire prodotti più potenti, e permettere a Facebook stesso di risparmiare una tonnellata di tempo di progettazione sprecato.
Glow AI apre agli hardware partner
Ma Facebook come ben sappiano è in continua evoluzione ed è sempre notizia fresca di giornata che il social network sta portando avanti la sua strategia di riorientamento dell’ecosistema hardware informatico attorno al proprio software per l’apprendimento automatico.
Oggi ha annunciato che il suo compilatore Glow per l’accelerazione hardware per l’apprendimento automatico ha sottoscritto un accordo storico con i principali produttori di silicio, a partire da Cadence, Esperanto, Intel, Marvell fino ad arrivare a Qualcomm in virtù del fatto che Glow lavora con una vasta gamma di strutture di machine learning e acceleratori hardware per velocizzare i processi di apprendimento profondo.
Una scommessa nella scommessa se si pensa che quando si costruisce un pezzo di silicio, “si fanno previsioni su dove sarà il mercato tra due anni”, come ricorda Jason Taylor, vicepresidente di Facebook per le infrastrutture.
E aggiunge che “La grande domanda è se il carico di lavoro per cui progettano è il flusso di lavoro che è davvero importante in quel momento. Vedrete questa frammentazione. Noi di Facebook vogliamo lavorare con tutti i partner là fuori in modo da avere buone opzioni ora e nei prossimi anni”.
In sostanza, collaborando con tutti i produttori di chip invece di isolarsi e costruire i propri chip come da sempre fanno Apple e Google, Facebook protegge il suo software contro la volatilità in cui il chip diventa lo standard da utilizzare oggi come in futuro.
[via techcrunch.com]