Come migliorare la SEO utilizzando la data science

SEO data science

La SEO è in continua evoluzione e sempre più spesso il contenuto ottimizzato o l’utilizzo corretto dei title tag non bastano più per portare un sito web nelle prime posizioni nei motori di ricerca.

Questo perché, tra le tante cose, anche l’algoritmo di Google è sempre più difficile da decifrare, senza contare che il 75% circa degli utenti online non va oltre la prima pagina dei risultati di ricerca.

Come potete immaginare tutto ciò rende la SEO uno dei settori più altamente competitivi e in questo momento le aziende non possono più fare affidamento solo sulle tecniche SEO di base.

Ecco che per rimanere sempre al top è possibile ricorrere alla data science che, come vedremo, permette di migliorare le prestazioni SEO di qualsiasi progetto web.

Che cos’è la data science?

La risposta è fin troppo semplice. La data science è una combinazione di vari strumenti, algoritmi e principi di apprendimento automatico progettati per svelare modelli nascosti utilizzando i raw data.

La data science sta progredendo a passi da gigante in tutti i settori lavorativi e di business e, come citato dalla Maryville University, entro la fine del 2020 circa 1,7 megabyte di dati saranno generati ogni secondo in tutto il mondo.

Perché c’è bisogno della data science?

Come dicevamo la data science o scienza dei dati fornisce preziose informazioni sulle prestazioni di un sito web e queste informazioni possono aiutarci a migliorare le campagne SEO.

La data science viene utilizzata per fare previsioni sulle tendenze future e sul comportamento dei clienti utilizzando l’analisi e l’apprendimento automatico.

Netflix utilizza le intuizioni della data science per produrre le sue serie originali andando così a stimolare l’interesse degli utenti.

Oltre a identificare le opportunità, decisamente uno degli aspetti più interessanti è che la data science gestisce dati molto voluminosi, aiutando così gli analisti a prendere decisioni migliori.

Le aziende possono facilmente valutare l’efficacia di una campagna di marketing con l’aiuto della scienza dei dati.

In che modo la data science aiuta il SEO?

Come dicevamo la data science aiuta a prendere decisioni concrete, pur lasciando una totale discrezionalità a chi la utilizza.

Entro più nello specifico la data science aiuta a migliorare le campagne SEO perché permette di:

  • Visualizzare quali combinazioni hanno il potenziale per avere il maggiore impatto.
  • Creare campagne di marketing in linea con le esigenze del proprio pubblico
  • Capire le preferenze dell’acquirente e identificare i punti di forza e i limiti
  • Identificare le fonti di riferimento per la conversione del traffico
  • Verificare il tempo di caricamento, l’indicizzazione, la frequenza di rimbalzo, gli errori di risposta e i reindirizzamenti
  • Verificare gli URL più e meno scansionati
  • Identificare le pagine che i crawler non dovrebbero indicizzare
  • Identificare le fonti di traffico sospetto

Come si applica la data science ai dati SEO?

Di seguito elenchiamo alcuni suggerimenti che possono essere applicati alla scienza dei dati per ottimizzare le strategie SEO:

1. Selezionare le fonti dei dati

Prima di tutto bisogna sempre ricordare che la qualità delle fonti di dati ha un impatto diretto sui singoli dati analizzati. Ecco perché bisogna avere gli strumenti giusti per tracciare con maggiore precisione le metriche più importanti. I SEO specialist sanno bene che tra gli strumenti principali che possono aiutare a raccogliere i dati in modo corretto e prendere decisioni migliori ci sono Google Analytics, Google Search Console, SEMrush, Ahrefs e SeoZoom.

2. Pensare in ottica di “ecosistema” invece di “dati” e “strumenti”

Un errore comune, soprattutto tra chi si è appena approcciato al mondo della SEO è quello di utilizzare un’unica soluzione o un unico tool. A maggior ragione se le strategie SEO sono complesse e si integrano con diverse altre aree di digital marketing come il content marketing, la gestione di CX, CRO e le vendite.

L’approccio “data science” alla SEO consiste nell’integrare metodi, strumenti e pratiche per poter trarne profonde e accurate intuizioni andando ad analizzare il data mix creato.

Un esempio classico è la console di SEMRush e come rileva le statistiche sul traffico. SEMRush rileva dati partendo dal presupposto che tutto il traffico è genuino. Che cosa succede se ci sono “bad bot“?

Ecco allora l’importanza di introdurre nel mix uno strumento di controllo della qualità del traffico, qualcosa di simile a quello che fa Finteza che offre una tecnologia avanzata di rilevamento dei bot, insieme a un’intera suite di moduli di ottimizzazione dei conversion funnel.

L’abbinamento dei due tool può aiutare non solo a dare maggior senso ai dati raccolti, ma anche a mettere in pratica le intuizioni e per guidare i punteggi dei KPI aziendali.

3. Allineare la SEO con le iniziative di marketing

SEO e marketing vanno a braccetto e l’una rende l’altro più forte e viceversa. Collaborare con il reparto vendite, gli sviluppatori, i progettisti UX e i team di assistenza clienti per ottimizzare tutti i fattori di posizionamento della ricerca sono i primi passi che porteranno un sito web a scalare le SERP di tutti i motori di ricerca..

Utilizzando la data science è possibile determinare un insieme universale di best practice di SEO che ogni team può seguire per raggiungere il proprio obiettivo.

Un’ottima strategia è quella di andare a tracciare le relazioni in evoluzione tra variabili indipendenti e dipendenti per avere una migliore idea di quali siano le azioni più importanti per quel determinato business.

Per comprendere appieno come la SEO influisce sugli altri canali è sempre bene acquisire e analizzare i dati da cui provengono:

  • I migliori percorsi di conversione
  • Conversioni e conversioni assistite

Ottenere una chiara comprensione dei viaggi dei vostri clienti per stabilire un più forte allineamento tra le varie attività di marketing e attribuire facilmente i risultati a campagne separate.

4. Sfruttare la data science in un SEO audit

Per coloro che hanno difficoltà con i numeri accatastati su un foglio di calcolo, l’adozione di un approccio gerarchico ai dati può far perdere importanti informazioni nascoste tra le righe.

Al contrario è certamente più facile trarre molti vantaggi da visualizzazioni di dati come:

  • Confronto e contrasto
  • Elaborazione di grandi volumi di dati su scala
  • Accelerare la scoperta della conoscenza
  • Scoprire domande nascoste
  • Individuare modelli e tendenze comuni

Sfruttare la data science durante un audit tecnico SEO, ricevere informazioni sullo stato di salute e sulle prestazioni di un sito web permette di saperne di più sulla authority page, sul ranking, sul numero di link in uscita/inbound per pagina e altri fattori fondamentali per scalare la SERP.

Anche se non si troverà una risposta certa ed univoca a tutte le domande, come ad esempio sul perché alcune pagine funzionano meglio nei risultati di ricerca rispetto ad altre che hanno difficoltà a posizionarsi, visualizzare la struttura interna di un sito e capire l’autorità di dominio delle singole pagine su una scala da uno a dieci (come Google), consente di vedere le aree di miglioramento e di adottare misure proattive.

L’ottimizzazione SEO on-page è solo uno dei tanti esempi di come gli esperti SEO combinano le visualizzazioni con la data science per fornire risultati migliori ai clienti.

5. Utilizzare gli A / B test

In pochi sanno che LinkedIn ha effettuato un esperimento utilizzando la piattaforma XNLT. L’esperimento si è concentrato sulla riprogettazione del flusso di pagamento “Premium Subscription”. Il team di LinkedIn UX ha ridotto il numero di pagine di pagamento e ha aggiunto una FAQ.

I risultati sono stati impressionanti: un aumento del numero di prenotazioni annuali per milioni di dollari, una riduzione del 30% degli ordini di rimborso e un aumento del 10% degli abbonamenti di prova gratuita.

Osservazioni conclusive

La data science, come si è capito, si concentra sull’eliminazione (o almeno ci prova) delle congetture che ruotano intorno alla SEO. Piuttosto che presumere cosa funziona e come un’azione specifica influenza gli obiettivi da raggiungere, usare la data science è fondamentale per sapere cosa ti sta portando i risultati desiderati e come si è in grado di quantificare il proprio successo online. Non a caso brand come Airbnb lo stanno già facendo ottenendo risultati importanti. Ecco perché tutti i SEO dovrebbero includere questa attività nella propria strategia lavorativa.

[via searchenginewatch.com]

 

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