Il visual content marketing ha bisogno di dati, numeri, certezze. Non puoi improvvisare quando c’è bisogno di strategia, la base di partenza riguarda sempre la capacità di attivare le proprie forze in modo da ottenere dei risultati concreti. Senza sbavature. Non sempre tutto ciò è facile.
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ToggleSoprattutto in una realtà aziendale, quando non sei tu l’unico a prendere decisioni rispetto al cosa fare in determinate circostanze. Il web marketing è come una cassetta degli attrezzi.
Ma con un manuale d’uso che solo gli esperti sanno leggere. E a queste persone viene chiesto di scegliere gli strumenti giusti per ottenere i risultati che determineranno il tuo successo.
Ecco perché si parla di dati, statistiche, informazioni chiare. Quali sono i punti imprescindibili quando si chiama in causa il visual content marketing? Ecco ciò che devi sapere, ho preso i dati di questa statistica di venngage.com per affrontare questo tema così delicato e importante.
Con quale frequenza si usano i contenuti visual?
I dati raccolti dalla ricerca, che chiama in causa circa 300 esperti di web marketing, suggeriscono una buona diffusione dei materiali relativi a immagini e video. In particolar modo, il 56% degli intervistati suggerisce di usare un elemento visual in ogni pubblicazione.
D’altro canto l’efficacia di questi segnali per l’attenzione del pubblico è innegabile: le persone percepiscono con maggior rapidità i significati veicolati attraverso forme e colori, quindi appare difficile rinunciare a questi passaggi. Ma come si muovono gli esperti? In che modo?
Cosa si preferisce: video, immagini o foto stock?
Interessante notare che molti professionisti del settore usano il visual content marketing nelle proprie attività online. Ma dove cadono le proprie preferenze? Cosa hanno deciso di usare?
La percentuale più alta arriva dalle immagini stock, quelle che si comprano a pochi euro o si scaricano gratis dai portali dedicati. Poi è il turno delle grafiche originali, come le infografiche che possono dare una buona soluzione in termini di branding e link earning.
Gli ultimi posti sono riservati a grafici e video o presentazioni. Una minima parte è dedicata a meme e GIF, forse troppo di nicchia per diventare contenuti da usare in ogni occasione.
Ma quali sono i formati che ottengono maggiori risultati in termini di engagement, vale a dire coinvolgimento del pubblico? Le infografiche ottengono il miglior rating e quasi a sullo stesso gradino del podio si trovano video, presentazioni, grafici e opere di data visualization. Stock photo, meme e GIF si posizionano in basso, per ora funzionano poco o non abbastanza.
È difficile creare contenuti visual per l’azienda?
Per molti esperti le difficoltà sono evidenti. Il grafico dimostra che una buona sezione degli intervistati (47%) trova diversi ostacoli in quest’opera valutandola da 7 a 10 in una scala di difficoltà. Solo il 21% considera il compito da svolgere piuttosto semplice.
Mentre il 32% rimane su una via di mezzo. D’altro canto, per quanto possa essere complesso il lavoro creativo, il 69% delle persone chiamate in causa considera decisivo il visual content marketing definendolo molto importante o necessario per la propria strategia di web marketing.
Posizioni intermedie? Sì, ce ne sono ma nessuno ha definito inutili i contenuti visual. Questo è un aspetto decisivo per capire in quale direzione muoversi da questo momento in poi.
Come (e con quale budget) crei i contenuti?
L’aspetto interessante della ricerca abbraccia (almeno dal mio punto di vista) tutto ciò che riguarda la fase operativa. Come vengono generati i contenuti da inserire nella strategia di web marketing?
La risposta arriva dai numeri definiti dalla ricerca: la maggior parte dell’opera viene eseguita grazie a tool online tipo Canva, mentre un’area abbastanza importante è affidata a grafici interni all’azienda. Una fetta minore, invece, è per i freelance.
Questo, probabilmente, può essere inquadrato in un percorso di polarizzazione: o si punta verso un risparmio gestito attraverso dei tool sempre più professionali o si lavora con veri professionisti del design. D’altro canto il budget del 2018 parla chiaro.
Il 42% degli intervistati ha investito meno del 10% delle disponibilità economiche, ma per il prossimo anno sono previste delle novità. Infatti si prevede un aumento di chi investe più del 30% delle possibilità. Passando dal 17% al 32%, evoluzione interessante senza ombra di dubbio.
Rispetto al tema delle risorse è utile considerare che non c’è solo l’aspetto economico da prendere in considerazione. Il visual content marketing richiede tempo e il 20% del campione preso in esame investe meno di 2 ore ogni 7 giorni per portare a termine il lavoro. Solo il 27% arriva a 5 e una minima percentuale supera le 15 ore settimanali. Tutto questo è sintetizzato nell’infografica.
Tutti i numeri della ricerca: ecco la sintesi
Visual content marketing: pronti per iniziare?
O magari per continuare, modificare una strategia già avviata, affinare alcuni punti lasciati in disparte per troppo tempo. L’analisi delle risorse a disposizione per migliorare il lavoro sui contenuti visual – video, foto, grafici, immagini, disegni – è nelle tue mani.
Lavora in modo da attivare rapporti virtuosi tra ciò che pubblichi e i risultati da raccogliere. L’importante è dare un freno alle attività improvvisate e non definite dai dati. Sei d’accordo?