Se in questi giorni avete notato un’interazione maggiore dopo aver postato su LinkedIn la risposta sta nell’aggiornamento dell’algoritmo.
E a rivelare l’arcano lo fa un post pubblicato sul blog di LinkedIn Engineering dicendo che il famoso Social ha recentemente aggiornato il suo algoritmo. Un update che ha portato ad un maggiore coinvolgimento nei post di ogni utente, ridando luce all’engagement vero e proprio, che era andato un po’ perso perché si era preferito, negli ultimi mesi, dare maggior visibilità ai contenuti considerati migliori.
Ecco cosa dice LinkedIn: “More and more people are using the feed and giving feedback to their network’s posts: our members generate tens of millions of viral actions (likes, comments, and reshares), and the number is increasing more than 50% YoY. However, we found that these increases weren’t equally distributed. In fact, at the beginning of 2018, we were in danger of creating an economy where all the gains in viral actions accrued to the top 1% power users, while the majority of creators who don’t receive much feedback were receiving less than ever.”
Per mesi e mesi LinkedIn ha monitorato milioni di insight rilevando che gli iscritti, seppur generando decine di milioni di azioni virali (like, commenti e reshares), con un aumentando di oltre il 50%, in verità portavano guadagni in azioni virali solo a vantaggio dei migliori utenti (pari all’1%), mentre la maggior parte di coloro che pubblicavano post ma che non ricevevano molti feedback, con l’andare del tempo ne ricevevano sempre di meno.
Di conseguenza gli utenti vedendo una minore interazione hanno iniziato a postare sempre con minore frequenza.
Ecco perché il team di LinkedIn ha cercato di aggiornare il sistema, andando a ridistribuire in modo migliore i post, così da dare ad essi un engagement maggiore.
Problema di difficile risoluzione visto che da una parte il nuovo update non deve assolutamente andare a penalizzare i contenuti più popolari, ma dall’altra deve migliorare la user experience, dando una maggiore visibilità ai messaggi pubblicati dagli utenti meno popolari.
Per affrontare questo problema, LinkedIn ha aggiunto un nuovo elemento dall’algoritmo che stima “quanto un utente apprezzerà ricevere feedback da un determinato visitatore“.
Come notato, è un elemento difficile da quantificare in termini di dati, ma LinkedIn dice che dopo molti test, il nuovo processo sta funzionando.
A tal proposito il team dichiara che “we worried that we might see some declines in feed engagement that we would have to weigh against the benefits we were bringing to creators, but actually, this feature turned out to be win-win for both creators and feed viewers. Members like seeing more content from people they know.”
L’effetto complessivo del nuovo aggiornamento dell’algoritmo ha visto circa l’8% del feedback sottratto allo 0,1% dei creatori che è andato ad essere ridistribuito sul restante 98%.
Insomma, sembra proprio essere stata una scelta vincente, sia per i creatori che per i visualizzatori di feed, quella di far vedere ai propri membri una sempre maggiore quantità di contenuti pubblicati dalle persone che conoscono.
LinkedIn dice che i migliori utenti non si sono accorti dell’update perché i loro livelli di impegno sono aumentati più della quantità di perdite su base annua.
Un piccolo cambiamento “epocale”, se così vogliamo definirlo, che potrebbe rendere LinkedIn una piattaforma più attraente per la distribuzione dei contenuti in generale.
Questi aumenti incrementali sembrano andare proprio nella direzione giusta, più adatti a soddisfare il desiderio di coinvolgimento degli utenti piuttosto che raggiungere un pubblico più ampio.
Senza contare, a dire il vero, che se una maggiore pubblicazione genera un maggiore engagement, attraverso la pubblicazione pianificata e costante di contenuti rilevanti, la visibilità per il singolo utente potrebbe diventare sempre più significativa, aumentando, così, la visibilità del proprio profilo social.
[via socialmediatoday.com]